info@studiopizzano.it

Dal 2025 confermato il distacco del personale sarà soggetto a IVA anche senza margine di profitto

24 Febbraio, 2025

Dal 1° gennaio 2025, le aziende che distaccano lavoratori presso altre società dovranno applicare l’IVA anche nel caso di mero rimborso dei costi. Questo importante cambiamento è stato chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello n. 38 del 18 febbraio 2025, in linea con le direttive dell’Unione Europea e la recente riforma normativa introdotta dal D.L. 131/2024.

La novità riguarda tutte le operazioni di distacco del personale, anche quando non c’è alcun margine di profitto per l’azienda distaccante e il rimborso richiesto alla società distaccataria è limitato ai soli costi effettivi sostenuti. Questo cambiamento supera la precedente esenzione prevista dalla L. 67/1988, che fino al 31 dicembre 2024 escludeva l’IVA in questi casi.

L’obiettivo della nuova normativa è quello di uniformare il trattamento fiscale del distacco del personale ai principi stabiliti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha chiarito come il nesso diretto tra il servizio reso e il corrispettivo ricevuto renda l’operazione imponibile ai fini IVA. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali saranno le implicazioni pratiche per le imprese.

Il distacco del personale: cos’è e come funzionava fino al 2024

Il distacco del personale è una pratica diffusa nel mondo del lavoro: un’azienda (distaccante) mette temporaneamente a disposizione un proprio dipendente presso un’altra società (distaccataria), mantenendo il rapporto di lavoro con il dipendente e facendosi rimborsare i relativi costi.

Fino al 31 dicembre 2024, la normativa italiana prevedeva che se il rimborso richiesto alla società distaccataria era pari ai soli costi sostenuti, senza alcun margine di guadagno, l’operazione non fosse soggetta a IVA. Questa esenzione era garantita dall’art. 8, comma 35, della L. 67/1988.

In pratica, se un’azienda distaccava un proprio dipendente presso un’altra impresa e chiedeva solo il rimborso di stipendio, contributi e oneri previdenziali, non doveva applicare l’IVA sull’importo ricevuto. Questo regime agevolato consentiva alle imprese di gestire il distacco del personale senza aggravi fiscali.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2025: l’IVA si applica sempre

A partire dal 1° gennaio 2025, il quadro normativo cambia radicalmente. La nuova disciplina abroga l’esenzione prevista dalla L. 67/1988 e stabilisce che tutte le operazioni di distacco del personale sono soggette a IVA, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un margine di profitto.

Questa modifica si basa sull’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza C-94/19 dell’11 marzo 2020, secondo cui un’operazione è imponibile ai fini IVA se c’è un rapporto di reciprocità tra servizio e corrispettivo. Nel caso del distacco di personale, il servizio consiste nella messa a disposizione del lavoratore, mentre la controprestazione della società distaccataria è il rimborso dei costi. Il fatto che non ci sia un guadagno non esclude l’applicazione dell’IVA.

L’Agenzia delle Entrate, nella risposta all’interpello n. 38/2025, ha confermato questa impostazione, chiarendo che il mero rimborso delle spese per il distacco costituisce comunque una prestazione di servizi imponibile ai fini IVA.

Esempio pratico

Per capire meglio l’impatto della nuova normativa, immaginiamo il caso di un’azienda A che distacca un proprio dipendente presso l’azienda B per un periodo di sei mesi.

  • Lo stipendio del dipendente è di 3.000 euro al mese.
  • L’azienda A sostiene anche oneri previdenziali e assicurativi per 1.000 euro al mese.
  • Il costo totale del distacco per l’azienda A è quindi di 4.000 euro al mese.

Fino al 31 dicembre 2024, se l’azienda A chiedeva all’azienda B il semplice rimborso di 4.000 euro al mese, non doveva applicare l’IVA.

Dal 1° gennaio 2025, invece, su questo importo dovrà essere applicata l’IVA al 22%, portando il totale fatturato a 4.880 euro al mese. L’azienda B potrà comunque detrarre l’IVA, ma dovrà gestire l’operazione come una normale prestazione di servizi.

Regime transitorio: cosa succede ai distacchi in corso?

Per evitare incertezze e contestazioni, il legislatore ha previsto un regime transitorio. La nuova disciplina si applicherà solo ai contratti di distacco stipulati o rinnovati a partire dal 1° gennaio 2025.

Questo significa che:

  • I distacchi avviati prima del 2025 continueranno a seguire la normativa precedente, senza obbligo di applicare l’IVA.
  • Le operazioni effettuate fino al 31 dicembre 2024 non saranno soggette a contestazioni, anche se le aziende non hanno applicato l’IVA in conformità alla sentenza della Corte di Giustizia UE.

Questa disposizione tutela i contribuenti che hanno operato nel rispetto della normativa vigente fino al 2024, evitando il rischio di accertamenti retroattivi.

Cosa devono fare le aziende?

La nuova disciplina sul distacco del personale impone alle imprese di rivedere le proprie pratiche amministrative e fiscali. Le aziende che gestiscono distacchi di personale dovranno:

  • Verificare i contratti di distacco in essere e valutare eventuali rinnovi dopo il 1° gennaio 2025, tenendo conto del nuovo obbligo IVA.
  • Adeguare la gestione contabile e le fatturazioni per includere l’IVA sulle operazioni di distacco.
  • Valutare l’impatto economico e finanziario sulle società distaccatarie, che dovranno sostenere un costo maggiore a causa dell’IVA.

L’introduzione dell’IVA sul distacco del personale rappresenta un cambiamento significativo, che potrebbe avere ripercussioni sui costi aziendali e sulle strategie di gestione del personale. Le imprese dovranno quindi adattarsi rapidamente per evitare problemi fiscali e ottimizzare la gestione delle risorse umane.

In sintesi

IN SINTESI


Qual è il cambiamento principale nella normativa sul distacco del personale dal 1° gennaio 2025? A partire da questa data, l’IVA dovrà essere applicata anche nel caso di mero rimborso dei costi per il distacco di lavoratori presso altre società. Questa modifica è stata chiarita dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello n. 38 del 18 febbraio 2025, in linea con le direttive europee e il D.L. 131/2024.


Qual era la situazione fino al 31 dicembre 2024? Fino alla fine del 2024, se un’azienda distaccava un proprio dipendente presso un’altra impresa e chiedeva solo il rimborso di stipendio, contributi e oneri previdenziali, non era obbligata ad applicare l’IVA. Questa esenzione era garantita dall’art. 8, comma 35, della L. 67/1988, permettendo alle imprese di gestire il distacco senza aggravi fiscali.


Perché è stata introdotta questa modifica? La nuova disciplina mira ad allineare il trattamento fiscale del distacco del personale ai principi stabiliti dalla Corte di Giustizia UE, che ha chiarito come il rapporto tra servizio reso e corrispettivo ricevuto renda l’operazione imponibile ai fini IVA. La sentenza C-94/19 dell’11 marzo 2020 ha infatti stabilito che il mero rimborso dei costi costituisce una prestazione di servizi soggetta a IVA.


Quali sono le implicazioni per le aziende? Dal 1° gennaio 2025, tutte le operazioni di distacco del personale saranno soggette a IVA, indipendentemente dalla presenza di un margine di profitto. Le imprese dovranno quindi adeguare le loro pratiche fiscali, includendo l’IVA nelle fatture relative ai distacchi di personale.


Come cambierà la gestione contabile delle aziende? Le aziende distaccanti dovranno applicare l’IVA al 22% sugli importi rimborsati per il distacco del personale. Ad esempio, se un’azienda distacca un dipendente e il rimborso mensile dei costi è di 4.000 euro, dal 2025 dovrà applicare l’IVA, portando l’importo totale fatturato a 4.880 euro. L’azienda distaccataria potrà detrarre l’IVA, ma dovrà gestire il distacco come una normale prestazione di servizi.


È previsto un regime transitorio per i distacchi in corso? Sì, i contratti di distacco stipulati prima del 1° gennaio 2025 continueranno a seguire la normativa precedente, senza obbligo di applicare l’IVA. Inoltre, le operazioni effettuate fino al 31 dicembre 2024 non saranno soggette a contestazioni, garantendo certezza ai contribuenti.


Cosa devono fare le aziende per adeguarsi alla nuova normativa? Le imprese dovranno verificare i contratti di distacco in essere, valutare eventuali rinnovi dopo il 1° gennaio 2025 e adeguare la gestione contabile per includere l’IVA. Inoltre, dovranno valutare l’impatto economico e finanziario sulle società distaccatarie, che dovranno sostenere un costo maggiore a causa dell’IVA.


Quali potrebbero essere le conseguenze di questo cambiamento? L’introduzione dell’IVA sul distacco del personale potrebbe avere ripercussioni sui costi aziendali e sulle strategie di gestione delle risorse umane. Le imprese dovranno quindi adattarsi rapidamente per evitare problemi fiscali e ottimizzare la gestione dei lavoratori distaccati.

 

 

Articoli correlati