Il 17 marzo 2025 segna una data fondamentale per il calendario fiscale italiano: l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato i modelli dichiarativi per il periodo d’imposta 2024. I nuovi modelli Redditi 2025 (SC, SP, PF, ENC, IRAP, CNM) e ISA introducono significative modifiche che riflettono le recenti riforme tributarie, con particolare attenzione al Concordato Preventivo Biennale. Questo articolo esplora le principali novità, fornendo una guida pratica per navigare con sicurezza tra adempimenti aggiornati e nuove opportunità fiscali.
Il quadro CP: fulcro del Concordato Preventivo Biennale
La novità più rilevante nei modelli dichiarativi 2025 è senza dubbio l’introduzione del quadro CP, dedicato al Concordato Preventivo Biennale per il biennio 2024-2025. Questo strumento, pensato per semplificare il rapporto fisco-contribuente, richiede ora specifiche attenzioni dichiarative.
Chi deve compilare il quadro CP? La risposta è articolata:
- Titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo che hanno aderito al CPB;
- Soggetti che partecipano a società trasparenti coinvolte nel meccanismo concordatario.
Un caso particolarmente interessante riguarda i contribuenti che nel 2023 hanno applicato il regime forfettario e che nel 2024 hanno superato la soglia dei 100.000 euro, determinando la cessazione di tale regime, ma rimanendo sotto il limite di 150.000 euro previsto per l’accesso al CPB. Questi soggetti mantengono il diritto di applicare l’imposta sostitutiva del 10% (ridotta al 3% per le nuove attività), come disposto dall’art. 31-bis del D.lgs. 13/2024, preservando così un trattamento fiscale agevolato nonostante il superamento del limite forfettario.
La sezione V del quadro CP merita particolare attenzione: qui vanno indicate le cause di cessazione o decadenza dal concordato. Prima di procedere alla liquidazione delle imposte, diventa obbligatorio verificare le condizioni di mantenimento del regime concordatario. Dal mancato rispetto degli accordi alla perdita dei requisiti di idoneità, ogni circostanza deve essere identificata con un codice specifico, accompagnato dall’indicazione dell’anno in cui la causa è maturata.
Trasformazioni strutturali nei modelli Redditi
I modelli dichiarativi 2025 recepiscono le numerose modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 192 del 2024, pilastro della riforma tributaria italiana.
Nel modello Redditi SC (Società di Capitali) troviamo il nuovo prospetto dedicato al riallineamento dei valori fiscali in caso di conferimento d’azienda o operazioni straordinarie. Questo strumento, accompagnato dalla possibilità di affrancamento straordinario delle riserve, rappresenta un’opportunità significativa per le imprese in fase di riorganizzazione.
Tra le innovazioni più rilevanti figura la super deduzione del costo del personale assunto a tempo indeterminato, da indicare nel quadro RF. Questa misura, derivante dal D.lgs. 216/2023, concede una maggiorazione del 50% del costo sostenuto, con conseguente riduzione della base imponibile e del reddito tassabile. Un esempio pratico: un’azienda che assume un dipendente con costo annuo di 40.000 euro potrà dedurre fiscalmente 60.000 euro, ottenendo un risparmio d’imposta proporzionale all’aliquota applicabile.
Lavoro autonomo: il principio di onnicomprensività
Per i professionisti, il quadro RE si arricchisce del rigo RE3, che concretizza il principio di onnicomprensività nel reddito di lavoro autonomo. Questo significa che devono essere dichiarate “tutte le somme e valori in genere” percepiti nell’esercizio dell’attività, qualunque sia la loro natura: compensi, contributi, liberalità e altre entrate.
Un caso esemplificativo: un avvocato che riceve un contributo a fondo perduto dalla Regione per l’avvio dello studio professionale dovrà includere tale somma tra i redditi professionali, distinguendola opportunamente dai compensi derivanti dalle prestazioni rese ai clienti. Questa distinzione richiede particolare attenzione nella compilazione, per evitare errori di classificazione tra redditi professionistici e altre tipologie di entrate.
Locazioni brevi e Codice Identificativo Nazionale
Nel quadro RB, dedicato ai redditi da fabbricati, si consolida l’applicazione della cedolare secca al 26% per le locazioni brevi. Tuttavia, il legislatore ha previsto una clausola di salvaguardia: per un solo immobile è possibile mantenere l’aliquota agevolata del 21%, indicandolo nella colonna 14 dei righi specifici. Questa novità operativa, in vigore dall’1 gennaio 2024 come chiarito dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n.10/2024, rappresenta un’opportunità di risparmio fiscale per chi gestisce più immobili destinati a locazioni turistiche.
La sezione III del quadro RB accoglie anche l’obbligo di indicazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), divenuto vincolante dal 1° gennaio 2025. Sebbene questo codice sia già presente nei sistemi pubblici, la sua inclusione nella dichiarazione dei redditi sottolinea l’importanza che il legislatore attribuisce alla tracciabilità delle locazioni turistiche, anche nell’ambito delle verifiche antimafia.
Interventi edilizi e Superbonus
I modelli dichiarativi 2025 recepiscono il “decalage” delle percentuali di detrazione per il Superbonus, previsto dalla legge 207/2024:
- Riduzione dal 70% al 65% per le spese sostenute nel 2024 e 2025;
- Ripartizione della detrazione in 10 anni (anziché 4) per i costi riferiti al 2023.
Questa modifica impatta significativamente sulla pianificazione fiscale dei contribuenti. Un esempio concreto: per una spesa di 100.000 euro sostenuta nel 2024, la detrazione scende a 65.000 euro (invece di 70.000), con un risparmio fiscale annuo di 6.500 euro per dieci anni. Tale cambiamento richiede una valutazione attenta della convenienza economica degli interventi edilizi programmati.
Crediti d’imposta e agevolazioni settoriali
Il quadro RU si arricchisce con l’introduzione del credito d’imposta “transizione 5.0”, identificato dal codice “T6”. Questa misura, orientata all’innovazione tecnologica, rappresenta un’opportunità significativa per le imprese che investono nella trasformazione digitale dei processi produttivi.
Per il settore agricolo, i modelli 2025 recepiscono l’esenzione dominicale differenziata in base agli scaglioni reddituali. Questa agevolazione, con effetti sia per il 2024 che per il 2025, è particolarmente rilevante per i piccoli produttori agricoli, che potranno beneficiare di un alleggerimento del carico fiscale proporzionale al proprio reddito complessivo.
Semplificazioni negli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale
Sul fronte ISA, l’approvazione dei 172 modelli per il 2024 introduce importanti semplificazioni. Viene eliminata l’indicazione dell’anno di inizio attività, dato già in possesso dell’Agenzia delle Entrate, riducendo così la duplicazione delle informazioni richieste al contribuente.
I quadri F e H ricevono adeguamenti significativi relativi alle rimanenze e ai nuovi codici Ateco. Queste modifiche, apparentemente tecniche, mirano a migliorare la precisione nella classificazione delle attività economiche e nella valutazione dell’affidabilità fiscale, con potenziali riflessi positivi sul punteggio ISA ottenibile dai contribuenti virtuosi.
Sintesi
SINTESI Quali sono le principali novità nei modelli dichiarativi 2025? I nuovi modelli Redditi 2025 (SC, SP, PF, ENC, IRAP, CNM) e ISA recepiscono le recenti riforme tributarie, con particolare attenzione al Concordato Preventivo Biennale (CPB), nuove deduzioni per il costo del personale e aggiornamenti relativi a locazioni brevi, crediti d’imposta e Superbonus. Cosa cambia con il quadro CP nel Concordato Preventivo Biennale? Il quadro CP diventa centrale per i contribuenti che aderiscono al CPB, tra cui titolari di reddito d’impresa e lavoro autonomo. Viene introdotta la sezione V per segnalare cause di cessazione o decadenza dal concordato, con l’obbligo di verificare il mantenimento dei requisiti prima della liquidazione delle imposte. Quali modifiche interessano il modello Redditi SC per le società di capitali? È stato introdotto un prospetto per il riallineamento dei valori fiscali in caso di conferimenti d’azienda e operazioni straordinarie. Inoltre, viene prevista una super deduzione del 50% per il costo del personale assunto a tempo indeterminato, riducendo la base imponibile. Come cambia la tassazione per i lavoratori autonomi? Nel quadro RE, il rigo RE3 applica il principio di onnicomprensività, imponendo la dichiarazione di tutte le somme percepite, inclusi contributi e liberalità. Ad esempio, un avvocato che riceve un contributo a fondo perduto dovrà dichiararlo nel reddito professionale. Quali aggiornamenti interessano le locazioni brevi? La cedolare secca passa al 26%, con un’eccezione: per un solo immobile si mantiene l’aliquota agevolata del 21%. Inoltre, dal 1° gennaio 2025 diventa obbligatorio indicare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per garantire maggiore tracciabilità delle locazioni turistiche. Quali sono le nuove regole per il Superbonus? La detrazione si riduce dal 70% al 65% per le spese sostenute nel 2024 e 2025, con ripartizione in 10 anni invece di 4 per i costi del 2023. Questo influisce sulla pianificazione fiscale dei contribuenti, riducendo il beneficio fiscale annuo. Quali crediti d’imposta e agevolazioni sono previsti nei modelli 2025? Il quadro RU introduce il credito d’imposta “transizione 5.0” per la digitalizzazione delle imprese. Per il settore agricolo, viene applicata un’esenzione dominicale differenziata in base al reddito. Cosa cambia negli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA)? Sono stati approvati 172 modelli ISA per il 2024 con semplificazioni, tra cui l’eliminazione dell’obbligo di indicare l’anno di inizio attività. Inoltre, i quadri F e H vengono aggiornati per migliorare la classificazione delle attività economiche. |