Come è noto, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto una nuova procedura per informare i contribuenti IVA che non hanno presentato correttamente la dichiarazione annuale. Questo articolo approfondisce in dettaglio le modalità di questa comunicazione, le opzioni di regolarizzazione previste e gli aspetti sanzionatori connessi, fornendo esempi pratici e rispondendo alle domande più comuni. L’obiettivo è consentire ai lettori, anche a coloro che non hanno competenze specifiche in materia fiscale, di comprendere appieno le conseguenze di una dichiarazione IVA omessa o errata e le soluzioni per porvi rimedio.
Ogni anno, entro il 30 aprile, i contribuenti IVA sono tenuti a presentare la dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta precedente. Tuttavia, può capitare che alcuni di essi non adempiano a questo obbligo o che commettano errori od omissioni nella compilazione della dichiarazione. Per affrontare queste situazioni, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto una specifica comunicazione che segnala le irregolarità riscontrate e indica le modalità per regolarizzare la posizione, evitando o riducendo le sanzioni previste dalla legge.
La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate
Sulla base di un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, del 12 giugno 2024, viene inviata una comunicazione agli operatori IVA che, dopo la verifica delle fatture elettroniche e dei corrispettivi giornalieri trasmessi, risultano non aver presentato la dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2023 o averla presentata in modo parziale o incompleto.
Nello specifico, la comunicazione viene inviata nei seguenti casi:
- Mancata presentazione della dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2023.
- Presentazione della dichiarazione IVA senza il quadro VE (Operazioni Attive).
- Presentazione della dichiarazione IVA con operazioni attive dichiarate per un ammontare inferiore a mille euro, minore rispetto all’ammontare delle cessioni effettuate nello stesso periodo d’imposta.
La comunicazione viene inviata via Posta Elettronica Certificata (PEC) e, contemporaneamente, viene resa disponibile sia nel “Cassetto fiscale” del contribuente sia nel portale “Fatture e Corrispettivi”. Questa comunicazione contiene informazioni dettagliate sulle operazioni attive rilevate dall’Agenzia e non correttamente dichiarate dal contribuente.
Scopo della comunicazione
Lo scopo principale di questa comunicazione è promuovere l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti. L’Amministrazione finanziaria, attraverso questo avviso, non solo informa il contribuente dell’omissione o dell’errore nella dichiarazione IVA, ma suggerisce anche come regolarizzare la situazione, beneficiando di sanzioni ridotte o, in alcuni casi, dell’esclusione delle sanzioni stesse.
Questa procedura si basa su un principio di collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti, al fine di prevenire e risolvere le irregolarità in modo tempestivo e trasparente, evitando l’insorgere di contenziosi più complessi e onerosi.
Regolarizzazione mediante ravvedimento operoso
Se il contribuente non ha presentato la dichiarazione IVA entro il termine ordinario del 30 aprile, ha la possibilità di presentarla entro 90 giorni dalla scadenza di tale termine, beneficiando dello sconto sulle sanzioni previsto dal “ravvedimento operoso” (articolo 13, comma 1, lettera c, D.Lgs. n. 472/1997).
Esempio pratico: Supponiamo che un contribuente non abbia presentato la dichiarazione IVA per il 2023 entro il 30 aprile 2024. Ricevuta la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, ha la possibilità di regolarizzare la sua posizione presentando la dichiarazione entro il 29 luglio 2024 (90 giorni dopo il 30 aprile) e pagando la sanzione ridotta prevista dal ravvedimento operoso, pari a un nono della sanzione ordinaria. In questo caso, la sanzione ordinaria per l’omessa presentazione della dichiarazione IVA annuale è compresa tra il 120% e il 240% dell’imposta non versata, con un minimo di 250 euro (articolo 5, comma 1, D.Lgs. n. 471/1997). Grazie al ravvedimento operoso, il contribuente potrebbe beneficiare di una sanzione ridotta ad un nono di quella ordinaria, quindi compresa tra il 13,33% e il 26,67% dell’imposta non versata, con un minimo di 27,78 euro.
Regolarizzazione mediante dichiarazione integrativa
Se il contribuente ha presentato la dichiarazione IVA, ma con errori od omissioni, può porvi rimedio presentando una dichiarazione integrativa, versando le maggiori imposte dovute, gli interessi e le sanzioni in misura ridotta (articolo 13, comma 1, lettera a-bis, D.Lgs. n. 472/1997).
Esempio pratico: Supponiamo che un contribuente abbia presentato la dichiarazione IVA per il 2023, ma abbia omesso di indicare alcune operazioni attive per un totale di 10.000 euro, con un’IVA dovuta di 2.200 euro (22% di 10.000 euro). Ricevuta la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, può regolarizzare la sua posizione presentando una dichiarazione integrativa entro il termine previsto, pagando le maggiori imposte dovute (2.200 euro), gli interessi (calcolati dal 1° luglio 2024 fino alla data del versamento) e le sanzioni ridotte. In questo caso, la sanzione ordinaria per l’infedele dichiarazione IVA è pari al 90% dell’imposta non versata (articolo 5, comma 4, D.Lgs. n. 471/1997), quindi 1.980 euro (90% di 2.200 euro). Grazie alla presentazione della dichiarazione integrativa, il contribuente potrebbe beneficiare di una sanzione ridotta ad un decimo di quella ordinaria, quindi pari a 198 euro (10% di 1.980 euro).
Limiti alla regolarizzazione
È importante sottolineare che la possibilità di regolarizzare la propria posizione mediante ravvedimento operoso o dichiarazione integrativa decade se, prima della regolarizzazione, viene notificato un atto di accertamento o una comunicazione di irregolarità (articoli 36-bis e 36-ter del D.P.R. n. 600/1973 e 54-bis del D.P.R. n. 633/1972).
In tali casi, il contribuente non può più beneficiare delle sanzioni ridotte previste per il ravvedimento operoso o la dichiarazione integrativa, ma dovrà affrontare le sanzioni ordinarie previste per l’omessa dichiarazione o l’infedele dichiarazione, oltre alle maggiori imposte e agli interessi.
Conclusione
In conclusione, l’Agenzia delle Entrate, con questa nuova procedura, mira a promuovere l’adempimento spontaneo dei contribuenti IVA, informandoli delle eventuali omissioni o errori nella dichiarazione annuale e suggerendo loro come regolarizzare la propria posizione, beneficiando di sanzioni ridotte o dell’esclusione delle stesse. Questo approccio collaborativo tra Amministrazione finanziaria e contribuenti potrebbe portare a una maggiore compliance fiscale e a una riduzione del contenzioso.
L’Agenzia delle Entrate, tramite questa comunicazione, offre ai contribuenti un’opportunità per mettersi in regola in modo semplice e conveniente, evitando le conseguenze più gravi derivanti da accertamenti e contestazioni. Inoltre, il fatto che i dati relativi alle irregolarità riscontrate vengano messi a disposizione anche della Guardia di Finanza, rafforza l’importanza di una tempestiva regolarizzazione della propria posizione.
È fondamentale che i contribuenti prestino attenzione a questa comunicazione e valutino attentamente le opzioni di ravvedimento operoso o dichiarazione integrativa, tenendo conto dei termini e delle modalità previste. In caso di dubbi o necessità di chiarimenti, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato per evitare errori e ottenere assistenza nella gestione della propria posizione fiscale.
Domande e Risposte
D: Se ho ricevuto la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, sono obbligato a regolarizzare la mia posizione?
R: No, non c’è un obbligo assoluto di regolarizzare la posizione. Tuttavia, se non si provvede alla regolarizzazione, l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare ulteriori attività di controllo e accertamento, con l’applicazione delle sanzioni ordinarie previste dalla legge.
D: Quali sono i vantaggi di regolarizzare la posizione tramite ravvedimento operoso o dichiarazione integrativa?
R: I principali vantaggi sono: 1) beneficiare di sanzioni ridotte o dell’esclusione delle sanzioni; 2) evitare ulteriori accertamenti e contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate; 3) risolvere la situazione in modo tempestivo e trasparente, collaborando con l’Amministrazione finanziaria.
D: Posso regolarizzare la mia posizione in qualsiasi momento dopo aver ricevuto la comunicazione?
R: No, ci sono termini specifici da rispettare. Per il ravvedimento operoso, bisogna presentare la dichiarazione IVA entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario (30 aprile). Per la dichiarazione integrativa, è consigliabile presentarla tempestivamente per evitare che l’Agenzia delle Entrate avvii attività di accertamento.
D: Cosa succede se non sono d’accordo con le informazioni contenute nella comunicazione dell’Agenzia delle Entrate?
R: Puoi richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti, che potrebbero giustificare la tua posizione. In ogni caso, è consigliabile regolarizzare la posizione entro i termini previsti per evitare conseguenze più gravi.
D: Sono tenuto a pagare gli interessi se presento una dichiarazione integrativa?
R: Sì, oltre alle maggiori imposte dovute e alle sanzioni ridotte, devi versare anche gli interessi calcolati dal 1° luglio dell’anno successivo a quello di imposta fino alla data del versamento.