Sono il titolare di una piccola azienda manifatturiera che negli ultimi anni ha investito molto in ricerca e sviluppo e nell’acquisto di macchinari per l’Industria 4.0. Di conseguenza, ho maturato diversi crediti d’imposta che ho inserito nel quadro RU del modello Redditi. Tuttavia, a causa di alcune difficoltà finanziarie, ho accumulato anche dei debiti fiscali iscritti a ruolo che superano i 100.000 euro.Ho sentito parlare delle nuove norme introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 e dal successivo Decreto Agevolazioni riguardo alle limitazioni nelle compensazioni dei crediti fiscali. Vorrei capire se posso ancora utilizzare i miei crediti agevolativi per compensare altri debiti fiscali, nonostante la mia situazione debitoria. In particolare, i crediti per ricerca e sviluppo e per Industria 4.0 sono inclusi in questo divieto di compensazione?Grazie per il suo aiuto nel chiarire questa situazione complessa.
Risposta: Gentile lettore, comprendo la sua preoccupazione riguardo alla possibilità di utilizzare i crediti d’imposta maturati per la sua attività di ricerca e sviluppo e per gli investimenti in Industria 4.0. Purtroppo, devo informarla che la sua situazione rientra effettivamente nelle limitazioni introdotte dalla recente normativa. La Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023) ha introdotto, a partire dal 1° luglio 2024, un divieto di compensazione per i contribuenti con debiti iscritti a ruolo scaduti superiori a 100.000 euro. Questo divieto, sebbene sia stato parzialmente attenuato dal successivo Decreto Agevolazioni (DL 39/2024), rimane in vigore e include anche i crediti di natura agevolativa come quelli da lei menzionati. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 16/E del 28 giugno 2024, ha chiarito che il divieto si applica non solo ai crediti relativi alle imposte erariali, ma anche a quelli aventi natura agevolativa. Questo significa che i suoi crediti per ricerca e sviluppo e per Industria 4.0, inseriti nel quadro RU del modello Redditi, sono effettivamente inclusi nel divieto di compensazione, dato che i suoi debiti erariali iscritti a ruolo superano la soglia dei 100.000 euro. Il divieto è considerato assoluto, nel senso che non è possibile effettuare alcuna compensazione se non si provvede prima al pagamento del debito scaduto, anche se i crediti a sua disposizione fossero di importo superiore ai 100.000 euro.Tuttavia, ci sono alcune possibilità che potrebbe considerare:
- Se ha in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza, questi non rientrano nel calcolo del debito ai fini del divieto di compensazione;
- I crediti relativi a contributi previdenziali e premi INAIL sono esclusi dal divieto e possono essere compensati anche in presenza di debiti superiori a 100.000 euro;
- Potrebbe valutare la possibilità di ridurre il suo debito verso l’Agenzia delle Entrate – Riscossione al di sotto del limite di 100.000 euro anche mediante compensazione. Una volta fatto questo, potrebbe ripristinare la sua facoltà di compensazione e utilizzare i crediti d’imposta accumulati.
Le consiglio di monitorare attentamente la sua posizione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione e di valutare la possibilità di ridurre i debiti al di sotto della soglia dei 100.000 euro. Potrebbe considerare diverse opzioni, come il pagamento parziale del debito o la richiesta di un piano di rateizzazione, se non già in atto. Ricordi che questa normativa mira a incentivare il pagamento dei debiti fiscali prima di poter usufruire dei crediti compensabili. Pertanto, la soluzione più efficace nel lungo termine potrebbe essere quella di concentrarsi sulla riduzione del debito iscritto a ruolo. Data la complessità della sua situazione, le consiglio di consultare un professionista fiscale per una valutazione dettagliata della sua posizione e per individuare la strategia migliore per la sua azienda, considerando sia gli aspetti fiscali che quelli finanziari.