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F24 accise e crediti edilizi: ok alla compensazione

24 Maggio, 2024

L’Agenzia delle Entrate ha confermato, con la risposta n. 113 del 23 maggio 2024, la possibilità di utilizzare i crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi per compensare il versamento delle accise. Questa novità rappresenta un’opportunità per le imprese e i contribuenti che devono effettuare il pagamento delle accise, consentendo loro di sfruttare appieno i crediti fiscali acquisiti attraverso le agevolazioni edilizie. In questo articolo approfondito, esploreremo nel dettaglio i vari aspetti di questa decisione, spiegando i concetti chiave, fornendo esempi pratici e affrontando potenziali domande e perplessità, al fine di garantire una comprensione completa di questa importante novità fiscale.

Cos’è la compensazione dei crediti fiscali e come funziona?

La compensazione dei crediti fiscali è un meccanismo che consente ai contribuenti di utilizzare i propri crediti d’imposta per saldare i debiti tributari, invece di versare il denaro direttamente all’Erario. Questo processo avviene tramite il modello F24, il quale permette di indicare sia i debiti da pagare che i crediti da utilizzare in compensazione. È importante sottolineare che la compensazione non rappresenta una cancellazione o una riduzione del debito, ma piuttosto un modo alternativo per saldarlo, utilizzando i crediti fiscali di cui il contribuente è in possesso.

Esempio pratico: Un’impresa edile ha effettuato lavori di ristrutturazione che le hanno permesso di maturare un credito d’imposta di 100.000 euro derivante dai bonus edilizi. Allo stesso tempo, l’impresa ha un debito di 50.000 euro per le accise. Grazie alla compensazione, l’impresa può utilizzare 50.000 euro del suo credito d’imposta per saldare il debito delle accise, riducendo così il suo onere finanziario senza dover effettuare un versamento diretto di denaro.

I requisiti specifici per la compensazione delle accise

Affinché i debiti relativi alle accise possano essere pagati attraverso la compensazione con i crediti fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che devono essere soddisfatte alcune condizioni specifiche:

  • Le accise devono essere incluse nell’elenco delle somme che possono essere riscosse tramite il modello F24, come previsto dall’articolo 17, comma 2, del D.Lgs. n. 241/1997. Questo elenco comprende una vasta gamma di tributi, contributi e altre entrate fiscali.
  • L’obbligo di versamento delle accise tramite il modello F24 deve essere previsto da un decreto ministeriale specifico, emanato ai sensi della lettera h-ter del citato comma 2 dell’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/1997.
  • Una norma di rango primario (legge) o secondario (decreto attuativo) deve prevedere espressamente il versamento delle accise tramite il modello F24, facendo esplicito riferimento all’applicazione dell’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/1997.

I crediti fiscali utilizzabili per la compensazione delle accise

Secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, i crediti fiscali che possono essere utilizzati per compensare il versamento delle accise sono quelli relativi alle imposte e ai contributi che possono essere esposti nelle sezioni del modello F24, diverse dalla sezione “accise”. Questo significa che i crediti derivanti dai bonus edilizi, come quelli previsti dall’articolo 121 del D.L. n. 34/2020 (c.d. Superbonus 110%), possono essere utilizzati per compensare le accise.

È importante notare che i crediti relativi alle accise stesse non possono essere utilizzati in compensazione, ma solo i crediti relativi ad altre imposte e contributi.

Esempio pratico: Un’impresa ha effettuato lavori di efficientamento energetico su un immobile, maturando un credito d’imposta di 150.000 euro derivante dal Superbonus 110%. Allo stesso tempo, l’impresa ha un debito di 50.000 euro per le accise. Grazie alla compensazione, l’impresa può utilizzare 50.000 euro del suo credito d’imposta per saldare il debito delle accise, riducendo così l’onere finanziario complessivo.

Conclusione

La possibilità di compensare i crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi con il versamento delle accise rappresenta un’opportunità significativa per le imprese e i contribuenti, consentendo loro di ottimizzare la gestione delle proprie risorse finanziarie e di sfruttare al meglio i crediti fiscali maturati. Tuttavia, è fondamentale rispettare attentamente i requisiti stabiliti dall’Agenzia delle Entrate e prestare particolare attenzione alle limitazioni e ai controlli previsti in relazione alla cessione dei crediti. Un’attenta comprensione di questa novità e una corretta applicazione delle norme possono contribuire a ridurre l’onere finanziario delle imprese, favorendo lo sviluppo economico e l’efficienza fiscale.


Domande e Risposte:

D: Quali sono le condizioni specifiche affinché le accise possano essere pagate mediante compensazione con i crediti fiscali?
R: Le condizioni specifiche sono: 1) Le accise devono essere incluse nell’elenco delle somme riscuotibili tramite il modello F24; 2) L’obbligo di versamento delle accise tramite F24 deve essere previsto da un decreto ministeriale; 3) Una norma di legge o di rango secondario deve prevedere espressamente il versamento delle accise tramite modello F24.

D: Quali crediti fiscali possono essere utilizzati per compensare le accise?
R: Possono essere utilizzati i crediti relativi alle imposte e ai contributi che possono essere esposti nelle sezioni del modello F24, diverse dalla sezione “accise”. Questo include specificamente i crediti derivanti dai bonus edilizi, come il Superbonus 110% previsto dall’articolo 121 del D.L. n. 34/2020.

D: È possibile utilizzare in compensazione anche i crediti relativi alle accise stesse?
R: No, l’Agenzia delle Entrate specifica che quando la riscossione di un’entrata avviene tramite la sezione “accise” del modello F24, i crediti ad essa relativi non possono essere utilizzati in compensazione. Possono essere compensati solo i debiti relativi alle accise utilizzando crediti di altre imposte e contributi.

D: Quali sono le potenziali conseguenze in caso di irregolarità nella cessione dei crediti?
R: In caso di irregolarità o violazioni delle norme nella cessione dei crediti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere con l’applicazione di sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, con la segnalazione alle autorità competenti per l’eventuale configurazione di reati fiscali. È fondamentale rispettare attentamente le disposizioni normative in materia di cessione dei crediti.

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