Fatture ricevute a cavallo d’anno: regole per la detrazione IVA e presa visione tardiva https://www.studiopizzano.it/fatture-ricevute-a-cavallo-danno-regole-per-la-detrazione-iva-e-presa-visione-tardiva/ |
La gestione delle fatture ricevute a cavallo d’anno, ossia relative a operazioni effettuate alla fine di un anno ma visualizzate o ricevute l’anno successivo, è un tema complesso che richiede attenzione per evitare di perdere il diritto alla detrazione dell’IVA. L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti fondamentali in merito attraverso diverse circolari e risposte a interpelli, tra cui la risposta n. 435 del 26 settembre 2023.
Per esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA, è necessario soddisfare due requisiti fondamentali:
Solo quando entrambi i presupposti sono soddisfatti è possibile registrare la fattura e detrarre l’IVA relativa.
In alcuni casi, il Sistema di Interscambio (SdI) non riesce a recapitare la fattura elettronica al destinatario per problemi tecnici (es. casella PEC piena o codice destinatario errato). In queste situazioni, il documento viene messo a disposizione nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate. La data di ricezione della fattura coincide con quella in cui il destinatario prende visione del documento nell’area riservata.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non è possibile procrastinare arbitrariamente la presa visione della fattura per posticipare il momento della detrazione IVA. Se il contribuente è consapevole dell’esistenza della fattura (ad esempio perché ha ricevuto una copia di cortesia o ha pagato il corrispettivo), è tenuto ad attivarsi tempestivamente per recuperare il documento ufficiale.
Le regole temporali per esercitare il diritto alla detrazione sono stringenti:
Se un contribuente ritarda arbitrariamente la presa visione delle fatture messe a disposizione nell’area riservata, rischia di perdere il diritto alla detrazione. L’Agenzia delle Entrate considera come “dies a quo” (giorno iniziale) per l’esercizio del diritto alla detrazione la data in cui il contribuente avrebbe potuto ragionevolmente prendere visione della fattura, non quella in cui decide effettivamente di farlo.
Ad esempio, se una fattura relativa a un’operazione effettuata nel 2023 viene messa a disposizione nello stesso anno ma visualizzata solo nel 2025, l’Amministrazione finanziaria potrebbe contestare la detrazione tardiva. In questi casi, si rischia non solo la perdita della detrazione ma anche sanzioni per irregolarità nella registrazione.
Per evitare contestazioni e salvaguardare il diritto alla detrazione IVA:
La gestione corretta delle fatture “a cavallo d’anno” richiede attenzione sia dal punto di vista operativo che normativo. L’Agenzia delle Entrate ha posto limiti chiari all’arbitraria procrastinazione della presa visione dei documenti fiscali, sottolineando l’importanza di un comportamento diligente da parte dei contribuenti. Una verifica regolare delle aree riservate e una tempestiva registrazione consentono di evitare perdite economiche e problematiche con l’Amministrazione finanziaria.
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