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Il certificato medico sportivo: guida completa per società e atleti

17 Maggio, 2024

In Italia la tutela della salute degli sportivi è regolamentata da norme rigorose che prevedono l’obbligo di certificazione medica per poter praticare attività sportive sia a livello agonistico che non agonistico. I sodalizi sportivi hanno la responsabilità di richiedere e conservare il certificato medico sportivo dei propri atleti, verificandone la validità e la rispondenza ai requisiti normativi. Questo articolo fornisce una guida completa e dettagliata sui diversi tipi di certificati medici sportivi, quando sono richiesti, come ottenerli e quali sono gli obblighi per società sportive e atleti.

Attività agonistica e agonistica per disabili

Iniziamo con le attività sportive agonistiche, sia per atleti normodotati che per disabili. In questi casi, non è mai prevista alcuna esenzione dall’obbligo di presentazione del certificato di idoneità sportiva agonistica al sodalizio sportivo in cui l’attività viene svolta. Questo perché l’impegno fisico richiesto è estremamente intenso e potenzialmente rischioso per la salute dell’atleta, richiedendo quindi un controllo medico approfondito e specifico.

Il certificato di idoneità sportiva agonistica attesta l’assenza di controindicazioni alla pratica dell’attività sportiva agonistica scelta, dopo una visita medica completa che comprende un esame clinico, test di valutazione funzionale e, in alcuni casi, esami strumentali come elettrocardiogramma, ecocardiogramma, spirometria e altri accertamenti specialistici.

Esempio pratico: Un atleta che partecipa a competizioni di atletica leggera, come le gare di corsa o di salto, o un atleta paralimpico che gareggia nel nuoto, sono soggetti a un impegno fisico estremamente intenso e prolungato. Per questo motivo, devono sempre fornire un certificato di idoneità sportiva agonistica aggiornato alla loro associazione sportiva.

Attività non agonistica rivolta a tesserati

Per quanto riguarda le attività non agonistiche svolte da tesserati, la circolare n. 10/2016 del CONI distingue due casi:

Tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico

In questa categoria rientrano discipline come il tiro a segno, il tiro a volo, il tiro con l’arco, il tiro dinamico sportivo, il biliardo sportivo, le bocce (ad eccezione della specialità volo di tiro veloce – navette e combinato), il bowling, il bridge, la dama, i giochi e sport tradizionali (regolamentati dalla FIGEST), il golf, la pesca sportiva di superficie (tranne le specialità del Long custing e del Big Game), gli scacchi, il curling e lo stock sport. Queste attività, caratterizzate da un ridotto o assente impegno cardiovascolare, sono esonerate dall’obbligo di presentazione del certificato di idoneità sportiva.

Tuttavia, è comunque consigliabile effettuare un controllo medico preventivo prima di iniziare l’attività, per escludere eventuali controindicazioni legate a condizioni di salute specifiche o a patologie preesistenti.

Esempio pratico: Un tesserato di una associazione di scacchi o di un circolo di golf non è tenuto a fornire un certificato di idoneità sportiva, ma è opportuno che effettui comunque una visita medica di controllo, soprattutto se soffre di patologie croniche o se è in età avanzata.

Tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva

In questo caso, le persone fisiche tesserate ma dichiarate “non praticanti” alcuna attività sportiva sono esonerate dall’obbligo di qualsiasi certificazione sanitaria. Le associazioni sportive devono prevedere un’apposita categoria per questi tesserati al momento dell’iscrizione, in modo da distinguerli dai tesserati effettivamente praticanti.

Esempio pratico: Un socio di un circolo sportivo che si iscrive solo per usufruire dei servizi ricreativi e della struttura, senza praticare attività fisica, non è tenuto a presentare alcun certificato medico.

Attività non agonistica svolta da tesserati di età compresa tra gli 0-6 anni

Per i bambini in età prescolare, ovvero tra gli 0 e i 6 anni, è stato introdotto un regime speciale dal decreto del Ministero della Salute del 28 febbraio 2018. Questo decreto stabilisce che i bambini di questa fascia d’età non sono sottoposti ad obbligo di certificazione medica per l’esercizio dell’attività sportiva non agonistica, ad eccezione di casi specifici indicati dal pediatra.

La motivazione di questa esenzione risiede nel fatto che l’attività fisica a queste età è fondamentale per lo sviluppo psicomotorio del bambino e ha un impatto cardiovascolare molto limitato. Tuttavia, il pediatra può richiedere il certificato di idoneità sportiva in presenza di particolari condizioni di salute o patologie del bambino.

Esempio pratico: Un bambino di 5 anni che frequenta un corso di ginnastica artistica o di calcio non è tenuto a presentare un certificato medico, a meno che il pediatra non lo ritenga necessario per specifiche condizioni di salute, come ad esempio una cardiopatia congenita o un disturbo respiratorio.

Certificato medico agonistico

Il certificato medico agonistico è obbligatorio per tutti coloro che praticano sport a livello agonistico, cioè gli atleti tesserati con una federazione sportiva nazionale, un ente di promozione sportiva o una disciplina sportiva associata riconosciuti dal CONI. Questo certificato attesta l’idoneità specifica allo sport praticato e deve essere rilasciato da un medico specialista in medicina dello sport.La visita medica per il rilascio del certificato agonistico è molto approfondita e comprende:

  • Un’anamnesi dettagliata per raccogliere informazioni sulla storia clinica personale e familiare dell’atleta
  • Un esame obiettivo completo con misurazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione ossigeno)
  • Un elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo (step test o cicloergometro)
  • Un esame spirometrico per valutare la funzionalità respiratoria
  • Un esame delle urine
  • Eventuali accertamenti aggiuntivi specifici per lo sport praticato (es. visita oculistica, otorinolaringoiatrica, neurologica)

Il certificato ha validità annuale per la maggior parte degli sport, con alcune eccezioni per discipline a minor impegno cardiovascolare che prevedono validità biennale (es. golf, tiro con l’arco). In ogni caso la durata del certificato è a discrezione del medico che può limitarne la validità anche a pochi mesi se lo ritiene opportuno.

La visita per il certificato agonistico è gratuita per gli atleti minorenni e per gli atleti disabili con invalidità superiore al 60%. Per tutti gli altri è a pagamento, con tariffe che variano in base allo sport e alla regione.

Esempio pratico: Un ragazzo di 14 anni che vuole iscriversi ad una scuola calcio agonistica dovrà presentare il certificato medico agonistico specifico per il calcio, rilasciato da un medico dello sport dopo aver effettuato tutti gli accertamenti previsti. Essendo minorenne, la visita sarà gratuita.

Certificato medico non agonistico

Il certificato medico non agonistico è richiesto per coloro che praticano attività sportive organizzate da società affiliate a federazioni, enti di promozione o discipline associate del CONI, ma che non sono considerati atleti agonisti. È obbligatorio anche per gli studenti che partecipano ai Giochi Sportivi Studenteschi e per gli alunni che svolgono attività parascolastiche.

Questo certificato può essere rilasciato dal medico di medicina generale, dal pediatra o da un medico dello sport. La visita prevede:

  • Un’anamnesi per raccogliere dati clinici personali e familiari
  • Un esame obiettivo con misurazione della pressione arteriosa
  • Un elettrocardiogramma a riposo
  • Eventuali accertamenti aggiuntivi a discrezione del medico

Ha validità annuale e deve essere redatto su un apposito modello predefinito. Il costo è a carico dell’utente, tranne che per attività scolastiche.

Esempio pratico: Una donna di 40 anni che si iscrive ad un corso di yoga presso una società affiliata ad un ente di promozione sportiva dovrà presentare il certificato medico non agonistico, che può farsi rilasciare dal suo medico di base.

Attività ludico-motoria

Per le attività ludico-motorie praticate in modo saltuario e non continuativo, senza finalità competitive, non è richiesto alcun certificato medico. Rientrano in questa categoria, ad esempio, le attività svolte in palestra o piscina da utenti non tesserati con società sportive affiliate al CONI. Tuttavia, i centri sportivi possono comunque richiedere un certificato per fini assicurativi.

Esempio pratico: Un uomo di 50 anni che va in piscina una volta alla settimana per nuotare liberamente senza essere iscritto a corsi o società, non ha l’obbligo di presentare alcun certificato medico. La struttura potrebbe comunque richiederlo per tutelarsi a livello assicurativo.

Obblighi per i sodalizi sportivi

I sodalizi sportivi affiliati a federazioni o enti riconosciuti dal CONI hanno l’obbligo di:

  • Richiedere il certificato medico agonistico o non agonistico ai propri atleti prima di ammetterli agli allenamenti e alle gare
  • Verificare che i certificati siano in corso di validità, rilasciati da medici autorizzati e conformi ai requisiti normativi per lo sport praticato
  • Conservare i certificati per tutta la loro validità e anche successivamente per eventuali controlli
  • Non far praticare l’attività sportiva agli atleti sprovvisti di certificato valido
  • Richiedere per tempo il rinnovo dei certificati in scadenza

In caso di mancato rispetto di tali obblighi, le società rischiano sanzioni disciplinari e, in caso di incidenti o problemi di salute degli atleti, anche responsabilità civili e penali.

Esempio pratico: Una società di pallavolo deve controllare che tutti i suoi atleti, sia del settore agonistico che di quello amatoriale, abbiano consegnato i rispettivi certificati medici in corso di validità prima di ammetterli agli allenamenti e alle gare. Deve conservare i certificati in un apposito archivio e sollecitare per tempo il rinnovo di quelli in scadenza.

Conclusioni

La normativa italiana sulla tutela sanitaria delle attività sportive è molto articolata e richiede grande attenzione da parte di atleti e sodalizi sportivi. I certificati medici agonistici e non agonistici sono obbligatori per poter praticare sport in determinati contesti e devono essere rilasciati da medici autorizzati dopo specifici accertamenti. Le società sportive affiliate al CONI hanno la responsabilità di verificare e conservare i certificati dei propri atleti. Conoscere nel dettaglio e rispettare scrupolosamente questi obblighi è fondamentale per garantire la salute e la sicurezza di chi pratica attività sportive a qualsiasi livello, evitando al contempo rischi e responsabilità per i sodalizi.

L’obbligo di presentazione del certificato di idoneità sportiva dipende dal tipo di attività svolta, dall’età del praticante e dalle specifiche indicazioni delle autorità competenti, come il CONI e il Ministero della Salute. Le associazioni sportive e i sodalizi devono attenersi scrupolosamente alle normative vigenti, garantendo la sicurezza degli atleti e dei tesserati. Inoltre, è sempre consigliabile effettuare controlli medici preventivi, anche nei casi in cui non sia obbligatorio il certificato, per tutelare la salute di chi pratica sport e individuare eventuali controindicazioni legate a patologie preesistenti o all’età.


Domande e Risposte

D: Mio figlio di 10 anni vuole iscriversi ad una scuola calcio, che certificato devo fargli fare?
R: Per i bambini sotto i 12 anni che praticano attività sportive presso società affiliate a federazioni o enti del CONI è sufficiente il certificato medico non agonistico, che può essere rilasciato dal pediatra di libera scelta dopo una visita con misurazione della pressione ed ECG a riposo. La visita è gratuita. Solo al compimento dei 12 anni, se la società lo richiede, sarà necessario il certificato agonistico.

D: Ho 30 anni e vorrei iscrivermi in palestra per fare sala pesi e corsi fitness, mi serve un certificato medico?
R: Se la palestra non è affiliata al CONI e lei non parteciperà a gare o campionati, non ha l’obbligo di presentare alcun certificato, trattandosi di attività ludico-motoria. Tuttavia, il centro può comunque richiederle un certificato di buona salute per fini assicurativi, che può farsi rilasciare dal suo medico di base. In tal caso dovrà sostenere il costo della visita.

D: Sono un presidente di una società di atletica, per quanto tempo devo conservare i certificati medici dei miei atleti?
R: I certificati medici agonistici e non agonistici degli atleti vanno conservati per tutta la loro validità, quindi per un anno o due anni a seconda dello sport. Anche dopo la scadenza, è buona norma conservarli in un apposito archivio per almeno 5 anni, per eventuali controlli o contestazioni. Ricordi di richiedere per tempo i nuovi certificati in scadenza per non incorrere in sanzioni.

D: Gli atleti disabili hanno gli stessi obblighi di certificazione degli altri?
R: Sì, anche gli atleti disabili che praticano sport a livello agonistico devono sottoporsi a visita medica e ottenere il certificato di idoneità. Tuttavia, il protocollo di visita è specifico e tiene conto del tipo e grado di disabilità, come stabilito dal decreto ministeriale del 4 marzo 1993. Inoltre, la visita per il certificato agonistico è sempre gratuita per gli atleti disabili con invalidità superiore al 60%.

D: Cosa rischia una società sportiva che fa gareggiare un atleta con certificato medico scaduto?
R: Far praticare attività agonistica ad un atleta con certificato scaduto espone la società a gravi responsabilità. Innanzitutto scattano sanzioni disciplinari da parte della federazione o ente affiliante. Inoltre, in caso di incidente o malore dell’atleta, i dirigenti rischiano di essere chiamati a rispondere civilmente e penalmente per non aver adempiuto agli obblighi di tutela della salute. Potrebbero configurarsi reati come lesioni personali colpose o omessa cautela. Senza contare possibili rivalse assicurative. Quindi la verifica della validità dei certificati deve essere puntuale e rigorosa.

D: Un tesserato di un’associazione di tiro a segno deve presentare il certificato di idoneità sportiva?

R: No, un tesserato che pratica discipline come il tiro a segno, il tiro a volo, il tiro con l’arco, il tiro dinamico sportivo, il biliardo sportivo, le bocce (ad eccezione del tiro veloce), il bowling, il bridge, la dama, i giochi e sport tradizionali, il golf, la pesca sportiva di superficie (tranne il Long custing e il Big Game), gli scacchi, il curling e lo stock sport è esonerato dall’obbligo di presentazione del certificato di idoneità sportiva, in quanto queste attività non comportano un impegno fisico significativo.

D: Un tesserato di una società di calcio che non pratica alcuna attività sportiva deve presentare il certificato?

R: No, le persone fisiche tesserate ma dichiarate “non praticanti” dalle Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate e dagli Enti di Promozione Sportiva non sono sottoposte all’obbligo di alcuna certificazione sanitaria. Le associazioni sportive devono prevedere un’apposita categoria per questi tesserati al momento dell’iscrizione.

D: Un bambino di 4 anni che frequenta un corso di nuoto deve presentare il certificato di idoneità sportiva?

R: In base al decreto del Ministero della Salute del 28 febbraio 2018, i bambini in età prescolare, ovvero tra gli 0 e i 6 anni, non sono sottoposti ad obbligo di certificazione medica per l’esercizio dell’attività sportiva non agonistica, ad eccezione di casi specifici indicati dal pediatra. Quindi, un bambino di 4 anni che frequenta un corso di nuoto non è tenuto a presentare un certificato di idoneità sportiva, a meno che il pediatra non lo ritenga necessario per specifiche condizioni di salute del bambino, come ad esempio una cardiopatia congenita o un disturbo respiratorio.

D: Un tesserato di una società di canottaggio che pratica attività agonistica deve presentare il certificato?

R: Sì, un tesserato che pratica attività sportiva agonistica, come il canottaggio a livello competitivo, è sempre tenuto a presentare il certificato di idoneità sportiva agonistica. Questo perché l’impegno fisico richiesto da queste attività è estremamente intenso e prolungato, e un controllo medico approfondito è necessario per escludere eventuali controindicazioni e tutelare la salute dell’atleta.

D: Un socio di un circolo di biliardo che non pratica alcuna attività fisica deve presentare il certificato?

R: No, un socio di un circolo di biliardo che non pratica alcuna attività sportiva, ma è iscritto al circolo solo per usufruire dei servizi ricreativi e della struttura, non è tenuto a presentare alcun certificato di idoneità sportiva. Questo perché rientra nella categoria dei tesserati “non praticanti” dichiarati dalle associazioni sportive.

D: Un atleta paralimpico che pratica scherma deve presentare il certificato di idoneità sportiva?

R: Sì, un atleta paralimpico che pratica attività sportiva agonistica come la scherma deve sempre presentare il certificato di idoneità sportiva agonistica, così come qualsiasi altro atleta normodotato che svolge attività agonistica. Non vi sono esenzioni per gli atleti disabili, in quanto l’impegno fisico richiesto è comunque significativo e richiede un controllo medico approfondito.

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