info@studiopizzano.it

Il Concordato Preventivo Biennale: Come Evitare l’Esclusione per i Debiti con il Fisco

6 Giugno, 2024

Il Concordato Preventivo Biennale, introdotto dal decreto legislativo n. 13/2024, rappresenta una significativa opportunità per i contribuenti e uno strumento di pianificazione fiscale che mira a promuovere la collaborazione tra fisco e contribuenti, definendo preventivamente la base imponibile e le imposte dovute per un biennio.Tuttavia, il legislatore ha previsto alcune cause di esclusione specifiche che possono precludere l’accesso a questa opzione. Tra queste, una delle più rilevanti riguarda i contribuenti che hanno debiti superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate o per contributi previdenziali definitivamente accertati, relativi all’anno d’imposta precedente a quello della proposta concordataria. Questo articolo approfondisce dettagliatamente le modalità per evitare l’esclusione e fornisce una guida completa su come accedere al Concordato Preventivo Biennale.

Che cosa è e come funziona il Concordato preventivo biennale

Il concordato preventivo biennale è un nuovo istituto di compliance fiscale introdotto con il D.Lgs. n. 13 del 12 febbraio 2024, volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi da parte dei contribuenti. Ecco in sintesi cos’è e come funziona:

Soggetti interessati

Possono accedere al concordato preventivo biennale:

  • I contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA)
  • I contribuenti in regime forfettario, limitatamente al solo anno 2024 in via sperimentale

Requisiti di accesso

Per poter aderire al concordato, i contribuenti devono rispettare le seguenti condizioni:

  • Non avere debiti tributari, o averli estinti se di importo pari o superiore a 5.000 euro
  • Non rientrare in specifiche cause di esclusione (es. mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi nei 3 anni precedenti)

Funzionamento

  • L’Agenzia delle Entrate formula una proposta al contribuente, contenente l’ammontare di reddito da dichiarare per gli anni 2024 e 2025 (solo 2024 per i forfettari)
  • Il contribuente può aderire alla proposta in sede di invio della dichiarazione dei redditi entro il 15 ottobre 2024
  • In caso di adesione, il contribuente si impegna a dichiarare gli importi concordati e a rispettare la proposta per il biennio
  • I periodi d’imposta oggetto di concordato non sono accertabili, salvo decadenza
  • In caso di mancata adesione, l’Agenzia delle Entrate intensificherà i controlli sul contribuente

Vantaggi dell’adesione

  • Vengono riconosciuti tutti i benefici del regime premiale ISA
  • Il reddito aggiuntivo incassato non è soggetto a tassazione
  • Si evitano controlli approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate

L’Esclusione per i Debiti con il Fisco: Cosa Prevede la Normativa?

Nonostante i vantaggi offerti dal Concordato Preventivo Biennale, il decreto legislativo n. 13/2024 prevede alcune cause di esclusione specifiche. In particolare, l’articolo 10, comma 2, stabilisce che i contribuenti che, con riferimento all’anno d’imposta precedente a quello della proposta concordataria (ad esempio, il 2023 per il primo anno di applicazione), hanno debiti per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate di importo superiore a 5.000 euro o debiti per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione, non possono accedere al Concordato Preventivo Biennale.

Questa causa di esclusione si applica sia ai contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, sia ai contribuenti forfetari, grazie al richiamo operato dall’articolo 24 del decreto legislativo.

È importante sottolineare che per “debiti definitivamente accertati” si intendono quei debiti tributari o contributivi che sono stati confermati da una sentenza irrevocabile o da atti impositivi non più soggetti a impugnazione. In altre parole, si tratta di debiti che non possono più essere contestati davanti a un’autorità giudiziaria o amministrativa.

Esempio pratico: Supponiamo che un contribuente abbia subito un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2023, con una cartella esattoriale di 10.000 euro per imposte non versate. Se questa cartella è diventata definitiva, poiché il contribuente non ha presentato ricorso o ha esaurito tutte le possibilità di impugnazione, allora questo debito sarà considerato definitivamente accertato e potrebbe precludere l’accesso al Concordato Preventivo Biennale.

Come Evitare l’Esclusione: La Via d’Uscita Prevista dalla Normativa

Fortunatamente, il decreto legislativo n. 13/2024 prevede una via d’uscita per evitare l’esclusione dal Concordato Preventivo Biennale per i contribuenti che si trovano nella situazione precedentemente descritta. Secondo l’articolo 10, comma 2, la causa di esclusione viene meno se il contribuente, entro il termine previsto per l’accettazione della proposta di concordato (15 ottobre 2024), estingue i debiti d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro, interessi e sanzioni comprese.

Questo significa che se un contribuente ha debiti tributari o contributivi definitivamente accertati superiori a 5.000 euro, ma riesce a estinguerli completamente entro il 15 ottobre 2024, potrà comunque accedere al Concordato Preventivo Biennale per rinegoziare eventuali altri debiti.

Esempio pratico: Riprendendo l’esempio precedente, se il contribuente con una cartella esattoriale di 10.000 euro definitiva riesce a pagare l’intero importo, compresi gli interessi e le sanzioni applicabili, entro il 15 ottobre 2024, potrà accedere al Concordato Preventivo Biennale per rinegoziare eventuali altri debiti tributari o contributivi.

È importante notare che non concorrono al limite di 5.000 euro i debiti oggetto di provvedimenti di sospensione o di rateazione, fino a quando non si verifica la decadenza dai relativi benefici secondo le disposizioni applicabili. Questo significa che i debiti per i quali è stata ottenuta una sospensione o una rateazione ancora in corso non saranno considerati ai fini della causa di esclusione.

Tuttavia, se un contribuente decade dalla rateazione successivamente all’accettazione del Concordato Preventivo Biennale, potrebbe decadere anche dal beneficio del concordato stesso, secondo il tenore letterale della norma. Questo aspetto, tuttavia, necessita di ulteriori chiarimenti da parte dell’amministrazione finanziaria.

Requisiti per l’Accesso al CPB: Debiti Tributari e Previdenziali

Il requisito fondamentale per accedere al CPB è che il contribuente non abbia debiti tributari o previdenziali superiori a una determinata soglia nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta di concordato. Più precisamente, la normativa stabilisce che:

  1. Il contribuente non deve avere debiti tributari, oppure
  2. Il contribuente deve aver estinto i debiti di importo complessivamente pari o superiore a 5.000 euro, compresi interessi e sanzioni, derivanti da tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate o da contributi previdenziali definitivamente accertati, entro il termine per l’accettazione della proposta di concordato.

È importante sottolineare che i debiti oggetto di rateazione o sospensione non concorrono al calcolo del limite di 5.000 euro, fino a quando non si verifichi la decadenza dai relativi benefici.

Tributi Amministrati dall’Agenzia delle Entrate

Per comprendere appieno quali debiti tributari possono precludere l’accesso al CPB, è necessario analizzare cosa si intende per “tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate”. Secondo la Relazione illustrativa al D.lgs. 13/2024, questa definizione include:

  1. Debiti emersi dalla notifica di atti impositivi conseguenti ad attività di controllo degli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Debiti emersi dalla notifica di atti impositivi conseguenti ad attività di liquidazione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
  3. Debiti relativi a cartelle di pagamento concernenti pretese tributarie oggetto di comunicazioni di irregolarità emesse a seguito di controllo automatizzato o formale della dichiarazione, ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del DPR 600/73 e dell’articolo 54-bis del DPR 633/72.

È importante notare che le semplici comunicazioni di irregolarità emesse ai sensi degli articoli citati non sono considerate rilevanti ai fini del computo del limite di 5.000 euro, a meno che non sia stata notificata una cartella di pagamento relativa a tali comunicazioni.

Contributi Previdenziali Definitivamente Accertati

Oltre ai debiti tributari, la norma specifica che rappresentano una causa preclusiva all’accesso al CPB anche i debiti afferenti a “contributi previdenziali definitivamente accertati”. Questi ultimi sono intesi come debiti scaturenti da una sentenza irrevocabile o da atti impositivi non più soggetti a impugnazione.

Tuttavia, permane una certa incertezza riguardo alla tipologia di debiti previdenziali ricompresi in questa categoria. In particolare, non è chiaro se la norma si riferisca esclusivamente ai debiti contratti con l’INPS o anche a quelli relativi alle casse di previdenza private.

Qualora la norma fosse interpretata in modo restrittivo, limitandosi ai soli debiti INPS, potrebbe essere considerata discriminatoria nei confronti dei contribuenti che versano contributi alle casse professionali private. Questi ultimi, infatti, potrebbero accedere al CPB anche in presenza di debiti cospicui verso le proprie casse di previdenza.

Su questo aspetto, si attendono chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate per garantire un’applicazione equa e uniforme della norma.

I Debiti Contributivi con le Casse di Previdenza Private

Un’altra questione rilevante riguarda i debiti contributivi dei liberi professionisti, come commercialisti e avvocati, verso le rispettive casse di previdenza private. Sulla base di un’interpretazione logica della normativa, questi debiti contributivi rientrano nella causa di esclusione dal Concordato Preventivo Biennale.

Pertanto, se un libero professionista ha debiti contributivi superiori a 5.000 euro con la propria cassa di appartenenza, relativi all’anno d’imposta precedente a quello della proposta concordataria, rischia di essere escluso dal concordato, a meno che non estingua tali debiti entro il termine del 15 ottobre 2024.

Esempi Pratici

Per facilitare la comprensione dei requisiti e delle situazioni che possono precludere o consentire l’accesso al CPB, ecco alcuni esempi pratici:

Esempio #1 – Debito Tributario Rilevante

Mario è un libero professionista con un debito di 7.000 euro derivante da una cartella di pagamento relativa a una comunicazione di irregolarità notificata dall’Agenzia delle Entrate. Questo debito preclude l’accesso al CPB per Mario, a meno che non lo estingua entro il termine per l’accettazione della proposta di concordato.

Esempio #2 – Debito Tributario Non Rilevante

Lucia è una commerciante che ha ricevuto una comunicazione di irregolarità dall’Agenzia delle Entrate, ma non è stata ancora notificata alcuna cartella di pagamento. In questo caso, la semplice comunicazione di irregolarità non rappresenta un ostacolo per l’accesso al CPB.

Esempio #3 – Debito Previdenziale Rilevante

Giovanni è un imprenditore con un debito di 6.000 euro relativo a contributi previdenziali dovuti all’INPS, confermato da una sentenza irrevocabile. Questo debito preclude l’accesso al CPB per Giovanni, a meno che non lo estingua entro il termine per l’accettazione della proposta di concordato.

Esempio #4 – Debito Previdenziale Potenzialmente Rilevante

Sara è una professionista con un debito di 4.000 euro relativo a contributi previdenziali dovuti alla cassa di previdenza privata della sua categoria. Se la norma si riferisce solo ai debiti INPS, questo debito non precluderebbe l’accesso al CPB per Sara. Tuttavia, in attesa di chiarimenti ufficiali, sarebbe prudente considerarlo come ostativo.

Conclusione

Il Concordato Preventivo Biennale rappresenta un’opportunità senza precedenti per i contribuenti di rinegoziare i propri debiti tributari e contributivi in modo sostenibile e vantaggioso. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle cause di esclusione previste dalla normativa, in particolare per quanto riguarda i debiti con il Fisco e gli enti previdenziali.

Seguendo attentamente le indicazioni fornite in questo articolo e valutando la propria situazione specifica, i contribuenti possono evitare l’esclusione dal Concordato Preventivo Biennale e beneficiare di questa opzione di rinegoziazione dei debiti. È cruciale prestare attenzione ai dettagli, come i termini per l’estinzione dei debiti definitivamente accertati, e considerare attentamente la propria posizione debitoria complessiva.


Domande e Risposte

D: Cosa si intende per “debiti definitivamente accertati”?

R: I debiti definitivamente accertati sono quei debiti tributari o contributivi che sono stati confermati da una sentenza irrevocabile o da atti impositivi non più soggetti a impugnazione. In altre parole, si tratta di debiti che non possono più essere contestati davanti a un’autorità giudiziaria o amministrativa.

D: Cosa succede se un contribuente decade dalla rateazione dei debiti dopo aver accettato il Concordato Preventivo Biennale?

R: Secondo il tenore letterale della norma, se un contribuente decade dalla rateazione dei debiti successivamente all’accettazione del Concordato Preventivo Biennale, potrebbe decadere anche dal beneficio del concordato stesso. Questo aspetto, tuttavia, necessita di ulteriori chiarimenti da parte dell’amministrazione finanziaria.

D: I debiti contributivi con le casse di previdenza private dei liberi professionisti (come commercialisti e avvocati) rientrano nella causa di esclusione?

R: Sì, i debiti contributivi con le casse di previdenza private dei liberi professionisti, come commercialisti e avvocati, sono rilevanti ai fini della causa di esclusione dal Concordato Preventivo Biennale. Se un libero professionista ha debiti contributivi superiori a 5.000 euro con la propria cassa di appartenenza, relativi all’anno d’imposta precedente, rischia di essere escluso dal concordato.

D: Quali sono i vantaggi del Concordato Preventivo Biennale per i contribuenti?

R: Il Concordato Preventivo Biennale offre diversi vantaggi ai contribuenti, tra cui la possibilità di rinegoziare i propri debiti tributari e contributivi, evitando sanzioni e interessi aggiuntivi. Inoltre, consente di rateizzare il pagamento dei debiti in un periodo di due anni, alleviando il carico finanziario immediato.

Articoli correlati