info@studiopizzano.it

Il Concordato preventivo biennale guida a tappe i contribuenti verso la piena affidabilità

18 Marzo, 2024

Il panorama fiscale italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione grazie all’introduzione del nuovo Concordato preventivo biennale. Questo innovativo strumento, frutto della stretta collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate, Sose-Sogei e un comitato di esperti, si propone di accompagnare i contribuenti in un percorso graduale verso la piena affidabilità fiscale. Il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, Prot. n. 125654/2024, getta le basi per questa rivoluzione, delineando le caratteristiche e le modalità operative del Concordato preventivo biennale.

Un reddito su misura: la progressività al servizio della sostenibilità

Una delle principali novità introdotte dal Concordato preventivo biennale è la diversificazione del reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate per il periodo di adesione. L’obiettivo è ambizioso: portare tutti i soggetti aderenti ad un reddito annuale corrispondente al punteggio massimo degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), ovvero il tanto agognato voto 10. Tuttavia, consapevoli delle sfide che questo percorso comporta, l’Agenzia delle Entrate ha optato per un approccio graduale e sostenibile.

L’aumento del reddito richiesto sarà infatti spalmato su due anni: il 2024 e il 2025. Nel primo anno, il reddito proposto subirà un incremento del 50% rispetto al livello attuale, mentre nel secondo anno si raggiungerà il 100% dell’incremento necessario per allinearsi al punteggio ISA di 10. Questa progressività è il fulcro del Concordato preventivo biennale, in quanto consente ai contribuenti di adeguarsi gradualmente alle nuove richieste, evitando bruschi aumenti che potrebbero risultare difficilmente sostenibili dal punto di vista economico e finanziario.

La personalizzazione del reddito proposto: un calcolo su misura

Il calcolo del reddito proposto nell’ambito del Concordato preventivo biennale si basa su un mix di fattori che tengono conto della situazione specifica di ogni contribuente. Il punto di partenza sono i redditi dichiarati dal soggetto nell’ultimo triennio, insieme al suo punteggio ISA attuale. Questo approccio garantisce una base di partenza realistica e ancorata alla realtà del contribuente, evitando proposte standardizzate che potrebbero risultare inadeguate o penalizzanti.

Ma il Concordato preventivo biennale va oltre, introducendo un elemento di personalizzazione ulteriore per i contribuenti che non raggiungono la piena affidabilità fiscale (ovvero quelli con un punteggio ISA inferiore a 10). In questi casi, il reddito proposto terrà conto anche del costo dell’adeguamento riferito ai singoli indicatori elementari ISA, sia di affidabilità che di anomalia. Questo approccio mirato consente di individuare le aree critiche e di intervenire in modo chirurgico per il miglioramento del profilo di rischio fiscale del contribuente.

La rivalutazione del reddito proposto: un ancoraggio alle dinamiche macroeconomiche

Un altro tassello fondamentale del nuovo Concordato preventivo biennale è la rivalutazione del reddito proposto sulla base delle proiezioni macroeconomiche disponibili. In prima battuta, il parametro di riferimento sarà la proiezione di crescita del PIL, stimata allo 0,6% per il periodo d’imposta 2023 e all’1% per il 2025.

Questa scelta non è casuale: agganciare il reddito proposto all’andamento generale dell’economia consente di tenere conto delle dinamiche di crescita previste, rendendo il Concordato preventivo biennale uno strumento flessibile e in grado di adattarsi al contesto macroeconomico di riferimento. In altre parole, il reddito proposto non sarà un valore statico e immutabile, ma terrà conto delle fluttuazioni economiche, garantendo una maggiore aderenza alla realtà dei fatti.

I possibili vantaggi per contribuenti e (soprattutto) Fisco

Il nuovo Concordato preventivo biennale porta con sé una serie di vantaggi che interessano sia i contribuenti che l’amministrazione finanziaria. Per i primi, aderire al Concordato significa intraprendere un percorso di miglioramento progressivo della propria affidabilità fiscale, con la garanzia di un iter graduale e sostenibile. Non solo: l’adesione al Concordato offre anche una maggiore certezza e stabilità nella pianificazione fiscale, riducendo il rischio di contestazioni e contenziosi con il Fisco.

Dal canto suo, l’amministrazione finanziaria vede nel Concordato preventivo biennale uno strumento efficace per promuovere la compliance fiscale e contrastare l’evasione. L’approccio collaborativo e trasparente su cui si basa il Concordato favorisce l’instaurazione di un rapporto di fiducia con i contribuenti, incentivando l’emersione spontanea di base imponibile e il progressivo allineamento ai livelli di affidabilità richiesti. In questo modo, il Fisco può concentrare le proprie risorse sui soggetti realmente a rischio, ottimizzando l’efficacia della propria azione di contrasto all’evasione.

Esempio pratico: il percorso verso la piena affidabilità fiscale

Per comprendere meglio il funzionamento del Concordato preventivo biennale, consideriamo il caso di un’impresa con un punteggio ISA attuale di 7,5. Nel primo anno di adesione al Concordato (2024), il reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate subirà un incremento del 50% rispetto al livello attuale, portando l’impresa ad un punteggio ISA di circa 8,5. Nel secondo anno (2025), il reddito proposto raggiungerà il 100% dell’incremento necessario, consentendo all’impresa di raggiungere la piena affidabilità fiscale con un punteggio ISA di 10.

Questo percorso graduale consente all’impresa di adeguarsi progressivamente alle richieste, evitando bruschi aumenti del reddito e beneficiando di una maggiore certezza nella pianificazione fiscale. Inoltre, l’impresa potrà contare su un rapporto più trasparente e collaborativo con il Fisco, riducendo il rischio di contestazioni e contenziosi.

Conclusioni

Il Concordato preventivo biennale rappresenta una vera e propria rivoluzione nel panorama fiscale italiano, offrendo ai contribuenti un percorso graduale e sostenibile verso la piena affidabilità fiscale. Grazie a un approccio personalizzato, che tiene conto della situazione specifica di ogni soggetto, e a un ancoraggio alle dinamiche macroeconomiche, il Concordato si propone come uno strumento flessibile ed efficace per promuovere la compliance fiscale e contrastare l’evasione.

I vantaggi del Concordato preventivo biennale sono molteplici e interessano sia i contribuenti che l’amministrazione finanziaria. Per i primi, aderire al Concordato significa intraprendere un percorso di miglioramento progressivo della propria affidabilità fiscale, con la garanzia di un iter graduale e sostenibile, oltre a beneficiare di una maggiore certezza e stabilità nella pianificazione fiscale. Per il Fisco, il Concordato rappresenta uno strumento efficace per promuovere la compliance fiscale e contrastare l’evasione, grazie a un approccio collaborativo e trasparente che favorisce l’instaurazione di un rapporto di fiducia con i contribuenti.


Domande e risposte

Che cos’è il Concordato preventivo biennale e come funziona?
Il Concordato preventivo biennale è un nuovo strumento fiscale che consente ai contribuenti di raggiungere progressivamente la piena affidabilità fiscale, corrispondente al punteggio massimo degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), attraverso un percorso graduale di adeguamento del reddito su due anni (2024 e 2025). Nel primo anno, il reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate subisce un incremento del 50% rispetto al livello attuale, mentre nel secondo anno si raggiunge il 100% dell’incremento necessario per allinearsi al punteggio ISA di 10.

Su quali fattori si basa il calcolo del reddito proposto nel Concordato preventivo biennale?
Il calcolo del reddito proposto si basa su diversi fattori: i redditi dichiarati dal contribuente nell’ultimo triennio, il suo punteggio ISA attuale e, per i soggetti meno affidabili (con punteggio ISA inferiore a 10), il costo di adeguamento riferito ai singoli indicatori elementari ISA, sia di affidabilità che di anomalia. Inoltre, il reddito proposto viene rivalutato sulla base delle proiezioni macroeconomiche, come la crescita del PIL.

Quali vantaggi offre il Concordato preventivo biennale ai contribuenti?
I contribuenti che aderiscono al Concordato preventivo biennale hanno l’opportunità di migliorare progressivamente la propria affidabilità fiscale, beneficiando di un percorso graduale e sostenibile. Inoltre, l’adesione garantisce una maggiore certezza e stabilità nella pianificazione fiscale, riducendo il rischio di contestazioni e contenziosi con il Fisco.

Perché il Concordato preventivo biennale è vantaggioso anche per l’amministrazione finanziaria?
Il Concordato preventivo biennale rappresenta uno strumento efficace per promuovere la compliance fiscale e contrastare l’evasione. L’approccio collaborativo e trasparente su cui si basa favorisce l’instaurazione di un rapporto di fiducia con i contribuenti, incentivando l’emersione spontanea di base imponibile e il progressivo allineamento ai livelli di affidabilità richiesti. In questo modo, il Fisco può concentrare le proprie risorse sui soggetti realmente a rischio, ottimizzando l’efficacia della propria azione di contrasto all’evasione.

Articoli correlati