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Il nuovo ravvedimento operoso per i contributi previdenziali

2 Settembre, 2024

Dal 1° settembre 2024 è entrata in vigore una riforma complessiva del sistema sanzionatorio relativo ai contributi previdenziali, introducendo importanti novità in tema di ravvedimento operoso. Queste modifiche, previste dal decreto legge n. 19/2024 convertito con la legge n. 56/2024, mirano a semplificare e rendere più conveniente la regolarizzazione delle posizioni contributive da parte di imprese, professionisti e lavoratori autonomi. Analizziamo nel dettaglio le principali novità e il loro impatto.

Ravvedimento operoso entro 120 giorni

La novità più rilevante riguarda l’introduzione di un ravvedimento operoso “sprint” entro 120 giorni dalla scadenza originaria. In particolare:

  • Se il pagamento dei contributi avviene spontaneamente entro 120 giorni, in un’unica soluzione e prima di eventuali contestazioni da parte dell’INPS, si applicherà una sanzione pari al solo tasso BCE (attualmente al 4,25%), senza l’ulteriore maggiorazione del 5,5% prevista in precedenza;
  • Questo rappresenta un notevole alleggerimento rispetto al regime precedente, che non prevedeva questa possibilità di ravvedimento agevolato.

È importante sottolineare che questa opportunità è applicabile solo in caso di omissione contributiva, ovvero quando il mancato versamento è rilevabile dalle denunce obbligatorie.

Riduzione delle sanzioni in caso di accertamento

Un’altra importante novità riguarda la riduzione delle sanzioni in caso di accertamento da parte dell’INPS:

  • Se il contribuente, raggiunto da un avviso dell’INPS, provvede al pagamento di quanto contestato entro 30 giorni dalla notifica, potrà beneficiare di una riduzione del 50% delle sanzioni applicabili;
  • Questa misura si applica sia nei casi di omissione contributiva che di evasione.

Questa disposizione mira a incentivare una rapida regolarizzazione anche in seguito a controlli, riducendo il contenzioso e accelerando il recupero dei contributi dovuti.

Il nuovo regime sanzionatorio per l’omissione contributiva

In caso di omissione contributiva, il nuovo regime prevede:

  • Una sanzione pari al tasso BCE maggiorato del 5,5% (come in precedenza);
  • Un tetto massimo della sanzione pari al 40% dei contributi omessi;
  • La possibilità di ravvedimento entro 120 giorni con la sola applicazione del tasso BCE.

Questo sistema mantiene una certa continuità con il passato, ma introduce la possibilità di un ravvedimento più conveniente nei primi 120 giorni.

Evasione contributiva: sanzioni e opportunità di regolarizzazione

Per l’evasione contributiva, che si configura in caso di occultamento di rapporti di lavoro o di retribuzioni erogate, il nuovo sistema prevede:

  • Una sanzione del 30% annuo, fino a un massimo del 60% dei contributi evasi
  • In caso di autodenuncia entro 12 mesi:
    • Sanzioni ridotte al tasso BCE + 5,5% se si paga entro 30 giorni;
    • Sanzioni ridotte al tasso BCE + 7,5% se si paga entro 90 giorni;

Questa differenziazione mira a incentivare l’emersione spontanea delle situazioni di evasione, offrendo condizioni più favorevoli per la regolarizzazione.

Compliance su invito dell’INPS: una nuova procedura

Una novità significativa è l’introduzione di una procedura di compliance su invito dell’INPS. L’istituto metterà a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari tutti gli elementi e le informazioni in suo possesso relativi a rapporti di lavoro, imponibili ed elementi rilevanti per la determinazione degli obblighi contributivi.Questa procedura permetterà:

  • La regolarizzazione degli inadempimenti con sanzioni ridotte;
  • La possibilità per il contribuente di segnalare eventuali errori o incongruenze;
  • Una maggiore trasparenza e collaborazione tra INPS e contribuenti.

Accertamenti d’ufficio e nuovi poteri dell’INPS

L’INPS potrà effettuare accertamenti d’ufficio basandosi su dati in suo possesso o acquisiti da altre amministrazioni. In particolare:

  • Potrà invitare i contribuenti a fornire dati e documenti;
  • Inviare questionari per acquisire informazioni specifiche;
  • Richiedere informazioni a terzi su rapporti con il contribuente.

Questi nuovi poteri mirano a rendere più efficace l’azione di contrasto all’evasione contributiva.

Conclusione

Le nuove disposizioni sul ravvedimento operoso per i contributi previdenziali rappresentano un cambio di paradigma significativo. Il legislatore ha optato per un approccio che privilegia la regolarizzazione spontanea e la collaborazione tra ente previdenziale e contribuenti, pur mantenendo strumenti efficaci di contrasto all’evasione.

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