Il socio di minoranza come lavoratore dipendente in una S.r.l.: normativa e implicazioni https://www.studiopizzano.it/il-socio-di-minoranza-come-lavoratore-dipendente-in-una-s-r-l-normativa-e-implicazioni/ |
Le società a responsabilità limitata (S.r.l.) rappresentano una delle forme societarie più diffuse in Italia, grazie alla loro flessibilità e alla responsabilità limitata dei soci. In questo tipo di società, può verificarsi la situazione in cui un socio di minoranza rivesta anche il ruolo di lavoratore dipendente. Questa situazione è ammessa dalla normativa vigente, ma è soggetta a specifiche condizioni da rispettare per garantire la legittimità della doppia posizione e l'equità fiscale e contributiva. In questo articolo approfondito, esamineremo nel dettaglio tutti gli aspetti legali, fiscali e previdenziali relativi a questa particolare situazione, fornendo linee guida chiare e complete per gestirla correttamente.
Prima di addentrarci nel tema principale, è fondamentale distinguere tra il concetto di "socio d'opera" e quello di "lavoratore dipendente". Un socio d'opera è un socio che svolge la propria prestazione all'interno del contratto sociale, e non in virtù di un contratto di lavoro subordinato. In questo caso, il socio d'opera non è considerato un lavoratore dipendente, non è soggetto al potere direttivo dell'organo sociale, e il suo compenso non è assimilabile a una retribuzione. L'oggetto del conferimento è infatti l'opera o la prestazione di servizio del socio stesso.
Esempio pratico: Mario è socio di una S.r.l. che opera nel settore dell'edilizia. Come socio d'opera, Mario si occupa della supervisione dei cantieri e della gestione dei rapporti con i fornitori, ma non ha un contratto di lavoro subordinato con la società.
Affinché un socio di minoranza di una S.r.l. possa essere assunto come lavoratore dipendente della stessa società, devono essere soddisfatte alcune condizioni specifiche:
Esempio pratico: Marco detiene il 30% delle quote di una S.r.l. operante nel settore dell'informatica. Poiché la sua quota è minoritaria, non esercita un controllo dominante sulla società.
Esempio pratico: Oltre a partecipare agli utili della società in qualità di socio, Marco è stato assunto come programmatore, svolgendo mansioni distinte dal suo ruolo di socio.
Il socio di una S.r.l. che sia anche lavoratore dipendente della medesima società è soggetto all'iscrizione alla gestione INPS dei lavoratori dipendenti. Ciò comporta l'applicazione degli obblighi contributivi previsti per la generalità dei lavoratori subordinati, inclusi il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Allo stesso tempo, il socio lavoratore beneficia dei diritti e delle indennità a questi riconosciuti, come:
Inoltre, il socio lavoratore dipendente matura il diritto al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in base alle norme vigenti.
Nel caso in cui il socio lavoratore dipendente venga licenziato, si applicano le medesime norme previste per la generalità dei lavoratori dipendenti, inclusi gli obblighi di preavviso e le tutele in caso di licenziamento illegittimo.
Esempio pratico: La S.r.l. di cui Marco è socio al 30% e lavoratore dipendente decide di licenziarlo per giustificato motivo oggettivo. Marco ha diritto al preavviso e, se il licenziamento viene ritenuto illegittimo, può impugnarlo e richiedere la reintegrazione o un'indennità sostitutiva.
Inoltre, il licenziamento, anche per giusta causa, dà origine al diritto all'indennità di disoccupazione NASpI, laddove ne ricorrano i requisiti e secondo le previsioni di legge.
Terminato il rapporto di lavoro subordinato con la S.r.l., il socio lavoratore ha diritto a ricevere il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato, tenendo conto che, in caso di S.r.l. in liquidazione e con perdite, non è prevista la possibilità di compensare le perdite con il TFR del socio, in quanto si distingue tra la figura di socio e dipendente.
L'eventuale disconoscimento del rapporto di lavoro subordinato del socio da parte degli organi ispettivi comporta conseguenze rilevanti sia per la società che per il socio stesso. Tra le possibili casistiche, si possono verificare situazioni come:
In generale, il disconoscimento del rapporto di lavoro subordinato comporta l'annullamento della relativa posizione contributiva dell'interessato, con la restituzione dei contributi versati oltre agli interessi maturati al netto degli eventuali assegni familiari percepiti. Allo stesso modo, saranno annullati d'ufficio, con recupero delle rate già erogate, eventuali trattamenti pensionistici in corso di erogazione al socio lavoratore.
La possibilità per un socio di minoranza di una S.r.l. di essere anche lavoratore dipendente della stessa società è ammessa dalla normativa vigente, ma richiede il rispetto di precise condizioni per preservare la legittimità della doppia posizione e garantire l'equità fiscale e contributiva. È fondamentale formalizzare correttamente il rapporto di lavoro subordinato, documentare adeguatamente gli adempimenti fiscali differenziati e mantenere una chiara distinzione tra il ruolo di socio e quello di lavoratore dipendente, sia in termini di mansioni che di retribuzione.
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