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In arrivo le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate sugli aiuti di stato 2020. come regolarizzare la propria posizione

9 Maggio, 2024

 

L’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di compliance ai contribuenti che hanno commesso irregolarità nella dichiarazione degli Aiuti di Stato e degli aiuti concessi in regime “de minimis” nelle dichiarazioni dei redditi, IRAP e modello 770 relative al periodo d’imposta 2020. Queste comunicazioni riguardano la mancata iscrizione nei registri nazionali RNA (Registro Nazionale degli Aiuti di Stato), SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) e SIPA (Sistema Italiano della Pesca e dell’Acquacoltura). L’irregolarità consiste nell’aver indicato dati non coerenti con la relativa disciplina agevolativa nel prospetto “Aiuti di Stato” delle dichiarazioni fiscali.

Con il provvedimento dell’8 maggio 2024, l’Agenzia fornisce le istruzioni dettagliate per la regolarizzazione della situazione attraverso l’adempimento spontaneo da parte del contribuente. La procedura da seguire varia a seconda della tipologia di irregolarità riscontrata e prevede diverse azioni, come la presentazione di una dichiarazione integrativa, la restituzione delle somme fruite e il pagamento di interessi e sanzioni.

Invio delle lettere di compliance

Le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate verranno inviate ai contribuenti interessati tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) o, in caso di mancato recapito o assenza dell’indirizzo di posta elettronica certificata, mediante posta ordinaria. Le informazioni contenute nelle lettere di compliance saranno consultabili anche dall’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, ovvero nel “Cassetto fiscale”, nella sezione “L’Agenzia scrive” – “Comunicazioni relative all’invito alla compliance”.

Nella comunicazione, l’Amministrazione finanziaria fornirà i seguenti dati specifici:

  • Codice fiscale e denominazione/cognome e nome del contribuente;
  • Numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e anno d’imposta;
  • Data e protocollo telematico delle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770, relative al periodo d’imposta 2020;
  • Dati degli Aiuti di Stato e degli aiuti in regime “de minimis” indicati nelle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770 relative al periodo d’imposta 2020 per cui non è stato possibile procedere all’iscrizione nei registri RNA, SIAN e SIPA.

Regolarizzazione per errori di compilazione

Nel caso in cui la mancata iscrizione dell’aiuto sia dovuta a errori di compilazione dei seguenti campi del prospetto “Aiuti di Stato”:

  • Codice attività ATECO (Codice identificativo dell’attività economica);
  • Settore (Settore economico di appartenenza);
  • Codice Regione (Codice identificativo della regione);
  • Codice Comune (Codice identificativo del comune);
  • Dimensione impresa (Piccola, media o grande impresa);
  • Tipologia costi (Tipologia di costi agevolati).

Il contribuente può regolarizzare la propria situazione presentando una dichiarazione integrativa con i dati corretti. Ad esempio, se il codice ATECO indicato nella dichiarazione originale non corrispondeva all’effettiva attività economica svolta, il contribuente dovrà presentare una dichiarazione integrativa con il codice corretto.

Dopo aver regolarizzato la situazione, gli Aiuti di Stato e gli aiuti in regime “de minimis” saranno correttamente iscritti negli appositi registri nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione integrativa.

Regolarizzazione per altre irregolarità

Nel caso in cui la mancata registrazione dell’aiuto sia dovuta a errori diversi da quelli relativi alla compilazione dei campi specifici del prospetto “Aiuti di Stato”, il contribuente dovrà adottare ulteriori misure oltre alla presentazione di una dichiarazione integrativa.

In questa circostanza, oltre a presentare la dichiarazione integrativa con i dati corretti, il contribuente dovrà restituire le somme fruite in modo irregolare a titolo di Aiuti di Stato o aiuti “de minimis”, insieme ai relativi interessi maturati.

Ad esempio, se un’impresa ha beneficiato di un aiuto per la ristrutturazione degli immobili ma non ha rispettato i requisiti previsti dalla normativa, dovrà restituire l’importo dell’aiuto ricevuto e gli interessi calcolati sulla base del periodo di fruizione irregolare.

In entrambi i casi di regolarizzazione, sia per errori di compilazione che per altre irregolarità, il contribuente dovrà corrispondere anche le sanzioni previste dalla normativa fiscale. Tuttavia, potrà avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso per ridurre l’importo delle sanzioni da pagare.

Iscrizione massiva nei registri

L’Agenzia delle Entrate prevede un’iscrizione massiva nei registri RNA, SIAN e SIPA nel caso di aiuti fiscali “automatici” e “semi-automatici”. Questi sono aiuti che vengono concessi in modo automatico o semi-automatico a determinate categorie di contribuenti, senza una specifica richiesta individuale.

In questi casi, la registrazione degli aiuti avviene nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione delle dichiarazioni fiscali dei beneficiari. Ad esempio, se un’impresa ha beneficiato di un credito d’imposta automatico nel periodo d’imposta 2020, l’iscrizione nel registro avverrà nel corso del 2021.

Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate sulla corretta fruizione degli aiuti sono successive rispetto alla loro erogazione. Nel caso in cui vengano riscontrate irregolarità, anche per gli aiuti “automatici” e “semi-automatici”, il contribuente ha comunque la possibilità di regolarizzare la situazione attraverso l’adempimento spontaneo descritto in precedenza.

Conclusione

In conclusione, l’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di compliance per irregolarità relative agli Aiuti di Stato e agli aiuti concessi in regime “de minimis”. Attraverso il provvedimento dell’8 maggio 2024, fornisce le istruzioni dettagliate per la regolarizzazione della situazione attraverso l’adempimento spontaneo. La procedura varia a seconda della tipologia di irregolarità riscontrata, prevedendo la presentazione di una dichiarazione integrativa e, in alcuni casi, anche la restituzione delle somme fruite e il pagamento di interessi e sanzioni.

L’obiettivo principale è garantire la corretta iscrizione degli aiuti nei registri nazionali e il rispetto delle normative vigenti in materia di Aiuti di Stato e aiuti “de minimis”. Attraverso queste azioni, l’Agenzia delle Entrate mira a promuovere la compliance fiscale e a contrastare eventuali irregolarità o frodi.


Domande e Risposte

D: Quali sono le conseguenze per il contribuente in caso di mancata regolarizzazione?

R: Se il contribuente non provvede alla regolarizzazione della situazione mediante l’adempimento spontaneo, potrebbe incorrere in sanzioni più gravi e in ulteriori conseguenze, come la revoca dell’aiuto o il recupero delle somme indebitamente fruite, insieme agli interessi e alle eventuali maggiorazioni di legge.

D: Quali registri sono coinvolti in questa procedura?

R: I registri coinvolti sono il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) e il Sistema Italiano della Pesca e dell’Acquacoltura (SIPA).

D: In quali casi il contribuente deve restituire le somme fruite e pagare gli interessi?

R: Il contribuente deve restituire le somme fruite a titolo di Aiuti di Stato o aiuti “de minimis” e pagare i relativi interessi nel caso in cui la mancata registrazione dell’aiuto sia dovuta a errori diversi da quelli relativi alla compilazione dei campi specifici del prospetto “Aiuti di Stato”. Ad esempio, se il contribuente non rispettava i requisiti previsti dalla normativa per beneficiare di un determinato aiuto.

D: È possibile usufruire del ravvedimento operoso per il pagamento delle sanzioni?

R: Sì, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate specifica che i contribuenti potranno avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso per il pagamento delle sanzioni previste. Questa opzione permette di beneficiare di una riduzione dell’importo delle sanzioni da corrispondere.

D: Quali informazioni saranno contenute nelle lettere di compliance?

R: Nelle lettere di compliance saranno indicati il codice fiscale e la denominazione/cognome e nome del contribuente, il numero identificativo e la data della comunicazione, il codice atto e l’anno d’imposta, la data e il protocollo telematico delle dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta 2020, e i dati degli Aiuti di Stato e degli aiuti “de minimis” indicati nelle dichiarazioni per cui non è stato possibile procedere all’iscrizione nei registri.

D: Cosa si intende per aiuti “automatici” e “semi-automatici”?

R: Gli aiuti “automatici” e “semi-automatici” sono benefici fiscali che vengono concessi in modo automatico o semi-automatico a determinate categorie di contribuenti, senza una specifica richiesta individuale. Ad esempio, i crediti d’imposta riconosciuti automaticamente a determinate tipologie di imprese rientrano in questa categoria.

D: Cosa accade se un contribuente ha usufruito di un aiuto “automatico” ma in modo irregolare?

R: Anche nel caso di aiuti “automatici” e “semi-automatici”, se l’Agenzia delle Entrate riscontra irregolarità nella fruizione dell’aiuto, il contribuente avrà la possibilità di regolarizzare la propria situazione attraverso l’adempimento spontaneo, presentando una dichiarazione integrativa e, se necessario, restituendo le somme fruite e pagando interessi e sanzioni.

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