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Incompatibilità assoluta tra volontariato sportivo e lavoro retribuito nella stessa associazione

25 Ottobre, 2024

Sono un istruttore di nuoto che presta servizio come volontario presso un’associazione sportiva dilettantistica. Recentemente, la stessa associazione mi ha proposto un contratto part-time come assistente bagnante. Mi chiedo se sia possibile accettare questo incarico retribuito mantenendo al contempo la mia attività di volontariato come istruttore, o se ci siano incompatibilità da considerare.

La normativa vigente stabilisce un’incompatibilità assoluta e inderogabile tra il volontariato sportivo e qualsiasi forma di lavoro retribuito all’interno della stessa organizzazione. Il comma 3 dell’art. 29 del D.lgs. n. 36/2021 sancisce infatti che “Le prestazioni sportive di volontariato sono incompatibili con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva”. Questa disposizione mira a mantenere una netta separazione tra l’attività volontaria e quella lavorativa retribuita nell’ambito sportivo, al fine di preservare la natura genuina del volontariato e prevenire potenziali abusi. L’incompatibilità si applica a prescindere dal tipo di mansione svolta: non è quindi possibile prestare attività volontaria come istruttore e contemporaneamente essere assunti come assistente bagnante o in qualsiasi altro ruolo retribuito presso la medesima associazione, anche se le mansioni sono diverse. La norma non lascia spazio a deroghe o eccezioni, configurandosi come un divieto assoluto. Pertanto, nel caso specifico, l’istruttore si troverebbe di fronte a una scelta: continuare la sua attività di volontariato rinunciando all’opportunità di lavoro retribuito, oppure accettare il contratto come assistente bagnante, cessando però completamente la sua attività di volontariato presso l’associazione. È importante sottolineare che questa incompatibilità si applica solo all’interno della stessa organizzazione: l’istruttore potrebbe teoricamente svolgere attività di volontariato in un’associazione e lavoro retribuito in un’altra, purché siano entità giuridicamente distinte. La ratio della norma è quella di garantire la trasparenza e l’integrità del settore sportivo dilettantistico, evitando situazioni ibride che potrebbero mascherare rapporti di lavoro sotto forma di volontariato.

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