Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato, con decreto del 31 marzo 2025, i correttivi anticrisi per gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) relativi al periodo d’imposta 2024. Il provvedimento, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contiene anche novità significative sulla metodologia di calcolo delle proposte di concordato preventivo biennale per i contribuenti ISA nel biennio 2025-2026.
Cosa prevede il decreto ministeriale del 31 marzo
Il decreto ministeriale recepisce le indicazioni emerse durante la riunione della commissione degli esperti tenutasi il 3 marzo 2025. La persistenza di condizioni economiche complesse ha spinto il legislatore a confermare l’applicazione di correttivi anticrisi anche per il periodo d’imposta 2024, riguardanti tutti i 172 modelli ISA attualmente in uso.
Il perdurare delle difficoltà economiche, aggravate dai mutamenti del quadro nazionale e internazionale, ha reso necessario prolungare queste misure straordinarie per non penalizzare i contribuenti già alle prese con una situazione di mercato instabile.
I correttivi congiunturali e il loro funzionamento
I correttivi congiunturali introdotti per il 2024 riprendono sostanzialmente l’impostazione già adottata negli anni precedenti. Questi interventi straordinari mirano a calibrare gli indici tenendo conto della particolare congiuntura economica, permettendo una valutazione più equa della posizione fiscale dei contribuenti.
Nel dettaglio, gli interventi riguardano due principali categorie di indicatori:
- Modifica degli indicatori elementari di affidabilità definiti tramite stime panel, che comprendono:
- Ricavi per addetto,
- Compensi per addetto,
- Valore aggiunto per addetto,
- Reddito per addetto.
- Modifica degli indicatori di anomalia definiti da soglie economiche di riferimento.
I correttivi operano come fattori di adeguamento che tengono conto delle reali condizioni di mercato, permettendo di riequilibrare il calcolo del punteggio finale di affidabilità.
Ad esempio, un’impresa commerciale che ha registrato un calo del fatturato dovuto alla contrazione dei consumi, ma ha mantenuto la stessa struttura di costi fissi, potrà beneficiare di questi correttivi per evitare un abbassamento ingiustificato del proprio indice di affidabilità.
La nuova metodologia per le proposte di concordato preventivo biennale
Il decreto introduce anche importanti novità sul fronte del concordato preventivo biennale (CPB). La seconda stagione del CPB presenta un approccio metodologico rinnovato per il calcolo delle proposte che il fisco invierà ai contribuenti soggetti a ISA per il biennio 2025-2026.
Le basi imponibili da proporre ai contribuenti saranno considerate al netto del saldo tra:
- Plusvalenze,
- Sopravvenienze attive,
- Minusvalenze,
- Sopravvenienze passive.
Questo adeguamento determinerà una corrispondente variazione del reddito concordato. Ma quali elementi verranno considerati per l’elaborazione delle proposte? Il decreto individua cinque fattori fondamentali:
- Le basi imponibili dichiarate per il 2024 ai fini delle imposte dirette e dell’IRAP, normalizzate escludendo le componenti ininfluenti per il CPB;
- Gli eventuali maggiori componenti reddituali emersi da controlli o accertamenti;
- La storia reddituale del contribuente nell’ultimo triennio (2022-2024);
- I riferimenti reddituali minimi settoriali relativi al comparto economico di appartenenza;
- Le proiezioni del PIL per gli anni oggetto di concordato.
L’impatto delle previsioni macroeconomiche sulle proposte di concordato
Un elemento particolarmente rilevante nella nuova metodologia riguarda l’utilizzo delle previsioni di crescita del PIL come fattore di rivalutazione delle proposte di concordato. Per il 2025, la previsione attualmente utilizzata è dello 0,8%, mentre per il 2026 si attesta all’1,1%.
Questi parametri di rivalutazione non sono definitivi e saranno oggetto di successivo aggiornamento in base all’evoluzione del quadro macroeconomico. La scelta di incorporare le previsioni di crescita del PIL rappresenta un tentativo di ancorare le proposte a dati oggettivi sull’andamento dell’economia nazionale.
Nella pratica, questo significa che per un professionista con un reddito dichiarato di 50.000 euro nel 2024, la proposta di concordato potrebbe attestarsi intorno ai 50.400 euro per il 2025 (applicando la previsione di crescita dello 0,8%) e ai 50.954 euro per il 2026 (applicando l’ulteriore 1,1% di crescita prevista).
Cosa cambia per i contribuenti soggetti a ISA
Per i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, le novità introdotte dal decreto comportano due effetti principali:
- Per la dichiarazione dei redditi 2025 (periodo di imposta 2024): la conferma dei correttivi anticrisi permetterà di mantenere punteggi ISA più coerenti con la reale situazione economica, facilitando il raggiungimento di valutazioni di affidabilità che consentono l’accesso ai relativi benefici premial,
- Per il concordato preventivo biennale 2025-2026: le nuove modalità di calcolo delle proposte dovrebbero garantire una maggiore personalizzazione e aderenza alla situazione specifica del contribuente, considerando sia il suo storico reddituale che le prospettive economiche generali.
È fondamentale che i professionisti e le imprese soggetti a ISA valutino attentamente queste novità, sia in fase di compilazione della dichiarazione per il 2024, sia in vista della possibile adesione al concordato preventivo biennale per il periodo 2025-2026.
Le tempistiche di applicazione delle novità
Il decreto del 31 marzo 2025, ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, troverà immediata applicazione per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024, da presentare entro il 30 novembre 2025.
Per quanto riguarda invece le proposte di concordato preventivo biennale, queste dovrebbero essere elaborate e inviate ai contribuenti nei primi mesi del 2026, una volta acquisiti ed elaborati tutti i dati relativi alle dichiarazioni 2024.