Dal prossimo aprile entrerà in vigore un’importante novità nel calcolo dell’ISEE: l’esenzione fino a 50 mila euro per i titoli di Stato e altri strumenti finanziari dal patrimonio mobiliare. Questa misura, introdotta dal recente DPCM n. 13/2025, rappresenta un cambiamento significativo che potrà essere applicata al membro più capiente del nucleo familiare oppure distribuita sull’intero nucleo. Le nuove disposizioni mirano a semplificare e rendere più equo il sistema di calcolo dell’indicatore, con ripercussioni positive per numerosi contribuenti. L’esenzione verrà calcolata una sola volta e le DSU già presentate resteranno valide fino alla naturale scadenza, con possibilità di richiedere un nuovo calcolo secondo le rinnovate modalità.
La nuova esenzione: come funziona e a chi si applica
La riforma dell’ISEE senza conteggio dei titoli di Stato fino alla soglia di 50 mila euro rappresenta un intervento mirato a valorizzare determinate forme di risparmio. Come chiarito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in accordo con la Consulta Nazionale dei CAF, l’esenzione riguarda specificamente il patrimonio mobiliare e potrà essere applicata secondo due distinte modalità.
La prima opzione consente di attribuire l’intero importo dell’esenzione (fino a 50 mila euro) al componente del nucleo familiare con maggiore capienza, ovvero colui che detiene il maggior valore di titoli di Stato e strumenti assimilati. Questa soluzione risulta particolarmente vantaggiosa per nuclei dove la proprietà dei titoli è concentrata principalmente su un singolo membro.
In alternativa, è possibile distribuire l’esenzione sull’intero nucleo familiare, applicandola proporzionalmente ai vari componenti in base alla loro quota di titoli posseduti. Questa seconda opzione può risultare preferibile nelle situazioni in cui più membri del nucleo detengano quantità significative di titoli.
“L’importante“, come sottolineato da Giovanni Angileri, presidente della consulta dei CAF, “è che siano fornite indicazioni chiare ai nostri centri di assistenza e che si calcoli l’esenzione una volta sola“. Questo aspetto evidenzia la necessità di un’applicazione uniforme della norma per evitare interpretazioni discordanti.
Gli strumenti finanziari esclusi dal calcolo
Il decreto specifica con precisione quali strumenti finanziari potranno beneficiare dell’esenzione. Dal calcolo dell’ISEE sarà possibile escludere, fino all’importo massimo stabilito:
- I titoli di Stato italiani;
- I buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato);
- I libretti di risparmio postale.
Questa precisazione risulta fondamentale per comprendere l’effettiva portata della misura, che si concentra su forme di investimento tradizionalmente considerate a basso rischio e spesso utilizzate dalle famiglie italiane come strumento di risparmio.
La scelta degli strumenti da escludere non è casuale ma riflette la volontà di incentivare determinate forme di risparmio, considerate strategiche per l’economia nazionale e tipicamente accessibili anche a investitori con profili prudenti.
Il riferimento normativo e le tempistiche di attuazione
La novità sull’esenzione dei titoli di Stato dal calcolo ISEE è stata introdotta dall’articolo 1, comma 183, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, e successivamente recepita dall’articolo 1, comma 1, lettera d), numero 5, del DPCM 14 gennaio 2025, n. 13, entrato in vigore a marzo 2025.
A partire dal mese di aprile 2025, dopo l’approvazione del nuovo modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), sarà possibile applicare concretamente questa esenzione. Il nuovo modello sarà disponibile entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.
È importante sottolineare che le tempistiche di attuazione sono state confermate da una nota ufficiale del Ministero del Lavoro, che ha avvalorato l’interpretazione secondo cui la campagna ISEE senza BTP prenderà avvio ad aprile.
La gestione delle DSU già presentate
Un aspetto di particolare rilevanza riguarda la validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche già presentate nel corso del 2025. Come chiarito dal Ministero, queste dichiarazioni “restano valide fino alla naturale scadenza”, garantendo così continuità amministrativa e evitando l’obbligo di immediata ripresentazione per tutti i contribuenti.
Rimane tuttavia intatta “la facoltà di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le nuove modalità”. Questa opportunità risulta particolarmente vantaggiosa per quei nuclei familiari che detengono quantità significative di titoli di Stato e strumenti assimilati, per i quali la ricalcolazione potrebbe comportare un abbassamento dell’indicatore e l’accesso a prestazioni sociali precedentemente non disponibili.
La scelta tra mantenere l’ISEE già calcolato o richiederne uno nuovo dovrà essere valutata caso per caso, considerando l’effettivo impatto dell’esenzione sulla situazione specifica del nucleo familiare.
Implicazioni future e valutazioni in corso
Mentre l’implementazione dell’esenzione dei titoli di Stato appare ormai definita, rimangono in fase di valutazione altre potenziali novità. In particolare, secondo quanto riportato da Giovanni Angileri, si sta considerando “la possibilità di non far pagare i 25 euro della seconda DSU” a coloro che dovranno ripresentare il documento alla luce delle novità introdotte.
Questa misura, se confermata, rappresenterebbe un ulteriore passo verso la semplificazione e l’alleggerimento degli oneri amministrativi per i cittadini, in linea con lo spirito complessivo della riforma. La questione apre interessanti riflessioni sul rapporto tra obblighi dichiarativi e diritti dei contribuenti, ponendo l’accento sulla necessità di un sistema fiscale che, pur garantendo trasparenza e correttezza, non gravi eccessivamente sui cittadini in termini di adempimenti e costi.
In sintesi
IN SINTESI
In cosa consiste la nuova esenzione ISEE introdotta dal DPCM 13/2025? La nuova esenzione esclude dal patrimonio mobiliare, ai fini del calcolo ISEE, titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali fino a un massimo di 50 mila euro. Come può essere applicata l’esenzione ai membri della famiglia? Può essere attribuita interamente al componente familiare con il maggior patrimonio mobiliare in questi strumenti, oppure distribuita proporzionalmente tra tutti i membri del nucleo in base alla loro quota di titoli posseduti. Quali strumenti finanziari rientrano nell’esenzione? Sono esclusi titoli di Stato italiani, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Da quando sarà applicabile concretamente l’esenzione? L’esenzione entrerà in vigore ad aprile 2025, dopo l’approvazione del nuovo modello DSU previsto entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto (marzo 2025). Le DSU già presentate restano valide dopo l’introduzione della novità? Sì, restano valide fino alla loro naturale scadenza, ma i contribuenti possono richiedere una nuova attestazione ISEE aggiornata per beneficiare subito della nuova esenzione. Ci sono altre novità in fase di valutazione collegate alla nuova misura? Si valuta la possibilità di eliminare il costo di 25 euro per chi presenterà una seconda DSU per usufruire delle nuove disposizioni. |