La Riforma dello Sport, avviata con la legge delega n. 86/2019 e implementata dai successivi decreti attuativi, sta diventando progressivamente operativa nei diversi ambiti. In questo contesto, assume particolare rilevanza la gestione contabile e la redazione del bilancio delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD), strumenti fondamentali per garantire trasparenza, sostenibilità finanziaria e perseguimento delle finalità istituzionali. Questo articolo si propone di analizzare in dettaglio le principali caratteristiche dei bilanci delle ASD, tenendo conto delle novità introdotte dalla Riforma dello Sport e fornendo esempi pratici e indicazioni operative.
Il quadro normativo di riferimento
Il D.Lgs. 36/2021, attuativo della legge delega sulla Riforma dello Sport, ha introdotto alcune novità in materia di redazione dei bilanci delle ASD. In particolare, l’art. 7 prevede l‘obbligo di inserire nello statuto delle ASD la previsione di redazione di rendiconti economico-finanziari e le modalità di approvazione degli stessi da parte degli organi statutari. Tuttavia, il legislatore non ha fornito specifiche indicazioni sugli schemi di bilancio da adottare, lasciando ampia discrezionalità agli enti.
In assenza di una precisa regolamentazione legislativa, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) è intervenuta pubblicando a dicembre 2023 un documento di ricerca denominato “Schemi di bilancio delle associazioni sportive dilettantistiche”. Tale documento propone due modelli alternativi di bilancio, uno basato sul principio di competenza economica e l’altro sul principio di cassa, che tengono conto sia delle disposizioni civilistiche che di quelle fiscali. Gli schemi della FNC rappresentano un utile riferimento per migliorare la trasparenza e la comparabilità dei bilanci delle ASD.
Le specificità degli Enti sportivi costituiti in forma di associazione (ASD)
Le ASD costituite in forma di associazione non riconosciuta sono soggette a obblighi contabili minimi, limitati alla redazione di un rendiconto economico-finanziario secondo le disposizioni statutarie e fiscali. L‘assenza di una precisa regolamentazione di tipologie, articolazione e contenuto del bilancio può tuttavia minare la trasparenza e l’operatività dell‘ente.In questo contesto, gli schemi proposti dalla FNC si rivelano cruciali per migliorare l‘esposizione dei dati associativi e rendicontare in modo adeguato i rapporti con gli interlocutori significativi dell’ASD (soci, sportivi, tecnici, enti pubblici, ecc.). In particolare, è necessario evidenziare:
- Nello Stato Patrimoniale: i rapporti debitori e creditori con i soggetti del movimento sportivo
- Nel Rendiconto Gestionale: i proventi derivanti da quote associative, corrispettivi specifici, contributi pubblici; i costi per l’attività sportiva, la gestione degli impianti, il personale
- Nella Relazione di Missione: le attività istituzionali svolte e i risultati conseguiti
Le associazioni con personalità giuridica, pur non avendo obblighi diversi di redazione del bilancio, devono predisporre una situazione patrimoniale per l‘iscrizione al registro delle persone giuridiche, al fine di dimostrare la consistenza del patrimonio a garanzia delle obbligazioni verso i terzi.
Gli Enti sportivi costituiti in forma di società di capitali
Gli Enti sportivi costituiti in forma di società di capitali o cooperativa sono tenute ad applicare le norme civilistiche sul bilancio, adattandole alle specificità delle attività sportive svolte. In particolare, occorrerà integrare gli schemi di Conto economico, Stato patrimoniale e Nota integrativa con le voci necessarie a fornire una rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell‘ente.
L’applicazione dei principi contabili e l’obbligo di pubblicazione del bilancio garantiscono un’informazione certa e strutturata, seppur non specificamente disegnata per il settore sportivo. La Nota integrativa e l’eventuale Relazione sulla gestione potranno evidenziare le particolarità e i fatti rilevanti nella gestione della società sportiva.
Le ASD iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)
Le ASD che acquisiscono la qualifica di enti del Terzo settore (ETS) mediante iscrizione al RUNTS sono tenute a redigere il bilancio secondo le disposizioni dell’art. 13 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017). Tale norma prevede l’obbligo di predisporre un bilancio composto da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione, secondo modelli definiti con decreto ministeriale. Per gli ETS con ricavi inferiori a 220.000 euro è ammessa la redazione del solo rendiconto per cassa.
L’obbligo di deposito del bilancio presso il RUNTS garantisce pubblicità e trasparenza nei confronti dei terzi. L’adozione degli schemi ministeriali consente una rappresentazione omogenea e comparabile delle attività e dei risultati degli enti sportivi del Terzo settore.
L’impatto della Riforma dello Sport sui bilanci delle ASD
La Riforma dello Sport ha introdotto alcune novità che influenzeranno i bilanci delle ASD. In particolare:
- L’abolizione del vincolo sportivo comporterà la necessità di eliminare dai bilanci il valore dei diritti alle prestazioni degli atleti, con possibili impatti negativi sul patrimonio netto. Sarà necessario operare una svalutazione delle immobilizzazioni immateriali, iscrivendo la minusvalenza come onere straordinario nel Conto economico. Per evitare squilibri finanziari, sarebbe opportuna una norma transitoria che consenta di assorbire gradualmente la perdita.
- Il nuovo regime del lavoro sportivo dilettantistico richiederà una corretta allocazione in bilancio dei costi per collaborazioni (nella voce B7 – Costi per servizi), lavoro autonomo e subordinato (nella voce B9 – Costi per il personale). Sarà necessario rispettare gli obblighi di tenuta della contabilità separata tra attività istituzionale e commerciale.
- L’introduzione dei premi di formazione e addestramento tecnico potrà generare componenti positivi di reddito esenti da imposte per le ASD che li ricevono. Tali premi, se determinati secondo i regolamenti delle Federazioni, non concorreranno alla formazione del reddito imponibile. In caso contrario, assumeranno natura commerciale e saranno soggetti a tassazione.
Esempi pratici
- Un’ASD costituita in forma di associazione non riconosciuta redige il bilancio secondo gli schemi proposti dalla FNC, evidenziando nel rendiconto gestionale i proventi derivanti dalle quote associative (€ 50.000), dai corrispettivi specifici per corsi e attività sportive (€ 80.000) e dai contributi pubblici (€ 20.000), nonché i costi per l’attività sportiva (€ 60.000), la gestione degli impianti (€ 30.000) e il personale (€ 40.000). Nella relazione di missione vengono descritte le attività istituzionali svolte (organizzazione di corsi e manifestazioni sportive, partecipazione a campionati) e i risultati conseguiti (incremento del numero di soci e atleti, miglioramento delle prestazioni agonistiche).
- Un Ente Sportivo costituito in forma di società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata predispone il bilancio secondo le norme civilistiche, inserendo in Nota integrativa le informazioni sulle immobilizzazioni materiali (impianti sportivi per € 500.000) e immateriali (diritti alle prestazioni degli atleti per € 100.000), sui debiti verso società sportive per acquisizione di atleti (€ 50.000) e sul personale dipendente (10 unità) e collaboratori (20 unità). La relazione sulla gestione illustra l’andamento economico e finanziario dell’attività caratteristica (ricavi da attività sportiva per € 800.000, costi per € 700.000) e le iniziative di sviluppo e promozione realizzate.
- Un’ASD iscritta al RUNTS redige il bilancio secondo gli schemi ministeriali, indicando nello stato patrimoniale le immobilizzazioni (€ 200.000), i crediti (€ 50.000) e i debiti (€ 80.000), nel rendiconto gestionale i proventi da attività di interesse generale (€ 150.000) e da raccolta fondi (€ 30.000) e i costi per materie prime (€ 40.000), servizi (€ 60.000) e personale (€ 50.000), nella relazione di missione le attività svolte (avviamento allo sport di giovani e anziani, integrazione di soggetti svantaggiati) e l’impatto sociale generato. Deposita il bilancio presso il RUNTS entro il 30 giugno.
- Un’ASD che gestisce una scuola calcio deve eliminare dal bilancio il valore dei diritti alle prestazioni dei giovani atleti (€ 80.000), iscrivendo una minusvalenza straordinaria di pari importo nel Conto economico. Avendo un patrimonio netto di € 100.000, l’impatto negativo è significativo e richiede una ricapitalizzazione da parte dei soci. In alternativa, potrebbe beneficiare di una norma che consenta di ammortizzare la perdita in più esercizi.
- Un’ASD che impiegava collaboratori sportivi con compensi annui fino a 10.000 euro deve riqualificare i rapporti come collaborazioni coordinate e continuative, iscrivendo i relativi costi nella voce B7 del Conto economico. Deve inoltre assolvere gli obblighi previdenziali e assistenziali previsti per i collaboratori. Avendo anche un bar interno con ricavi commerciali di € 50.000, deve tenere contabilità separata per l’attività istituzionale e commerciale.
- Un’ASD che allena e forma giovani atleti riceve premi di addestramento e formazione tecnica per € 30.000 a seguito del tesseramento di un proprio atleta da parte di una società professionistica. Avendo la Federazione di appartenenza emanato il regolamento che determina i premi in base all’età e al valore dell’atleta, tali proventi non concorrono alla formazione del reddito imponibile e possono essere destinati al perseguimento delle finalità istituzionali.
Conclusioni
La Riforma dello Sport ha introdotto alcune novità che impattano sulla gestione contabile e sulla redazione del bilancio delle ASD. Nonostante l’assenza di specifiche disposizioni legislative, gli schemi proposti dalla FNC rappresentano un utile riferimento per garantire trasparenza, comparabilità e corretta rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dei sodalizi sportivi.
L’adozione di adeguati sistemi contabili e di rendicontazione costituisce un presupposto essenziale per il perseguimento delle finalità istituzionali, la sostenibilità gestionale e il consolidamento del rapporto fiduciario con gli stakeholder interni ed esterni. Le ASD sono chiamate ad affrontare le sfide poste dalla Riforma, cogliendo l’opportunità di migliorare i propri processi amministrativi e di comunicazione, nell’ottica di una sempre maggiore accountability e di un rafforzamento del proprio ruolo sociale e sportivo.
Domande e Risposte
D: Quali sono i principali obblighi contabili per le ASD costituite in forma di associazione non riconosciuta?
R: Le ASD costituite in forma di associazione non riconosciuta sono tenute a redigere un rendiconto economico-finanziario secondo le disposizioni statutarie e fiscali. Non esistono schemi obbligatori, ma è consigliabile adottare i modelli proposti dalla FNC per garantire trasparenza e corretta rappresentazione dei risultati economici e finanziari.
D: Cosa cambia per le ASD che acquisiscono la qualifica di enti del Terzo settore?
R: Le ASD iscritte al RUNTS devono redigere il bilancio secondo le disposizioni dell’art. 13 del Codice del Terzo Settore, che prevede la predisposizione di stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione, secondo modelli ministeriali. Il bilancio deve essere depositato presso il RUNTS, garantendo pubblicità e trasparenza verso i terzi.
D: Quali sono le principali novità introdotte dalla Riforma dello Sport che impattano sui bilanci delle ASD?
R: La Riforma dello Sport ha introdotto l’abolizione del vincolo sportivo, che comporterà la necessità di eliminare dai bilanci il valore dei diritti alle prestazioni degli atleti. Inoltre, il nuovo regime del lavoro sportivo dilettantistico richiederà una corretta allocazione in bilancio dei costi per collaborazioni, lavoro autonomo e subordinato. Infine, l’introduzione dei premi di formazione e addestramento tecnico potrà generare componenti positivi di reddito esenti da imposte per le ASD che li ricevono.
D: Quali sono gli obblighi di tenuta della contabilità separata per le ASD che svolgono sia attività istituzionale che attività commerciale?
R: Le ASD che svolgono sia attività istituzionale che commerciale devono rispettare gli obblighi di tenuta della contabilità separata previsti dall’art. 144 del TUIR. Ciò può avvenire attraverso l’adozione di due sistemi contabili distinti o di un unico sistema contabile con l’utilizzo di appositi sottoconti. La corretta separazione delle attività è necessaria ai fini della determinazione del reddito imponibile derivante dall’esercizio di attività commerciale.
D: Qual è il trattamento fiscale dei premi di addestramento e formazione tecnica ricevuti dalle ASD?
R: I premi di addestramento e formazione tecnica ricevuti dalle ASD, se determinati secondo i regolamenti delle Federazioni sportive nazionali, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai sensi dell’art. 36