La recente interpretazione emersa dagli approfondimenti del Consiglio Nazionale del Notariato, alla luce delle modifiche apportate dal Dlgs 139/2024 al Testo Unico dell’imposta sulle successioni e donazioni, apre un nuovo scenario per chi trasferisce partecipazioni societarie a eredi o beneficiari. Laddove vengano rispettati i vincoli normativi previsti, alcune forme di trasferimento, inclusi i passaggi generazionali di quote di società di persone e di determinate tipologie di società di capitali, potranno godere dell’esenzione dall’imposta successoria e dalle imposte collegate alle donazioni. Questo quadro, se correttamente interpretato, favorisce la continuità imprenditoriale, tutelando il patrimonio aziendale e stimolando la stabilità del tessuto economico italiano.
Un nuovo quadro normativo e interpretativo
La revisione legislativa introdotta dal Dlgs 139/2024 ha originato incertezze e dibattiti tra professionisti, operatori del diritto e contribuenti, poiché il testo normativo incide direttamente sull’assetto fiscale connesso ai trasferimenti di partecipazioni societarie per via ereditaria o donativa. L’intervento del Consiglio Nazionale del Notariato, espressosi attraverso uno studio pubblicato di recente, cerca di ricondurre a un’interpretazione unitaria le disposizioni, evitando ambiguità che in passato generavano differenze di vedute e conseguenti rischi di contenzioso.
Non si tratta solamente di un dettaglio tecnico, ma di una vera e propria ridefinizione delle condizioni attraverso cui il passaggio generazionale nelle imprese può svolgersi senza pesi fiscali inutili, in particolare nei confronti di quelle realtà imprenditoriali a carattere familiare.
La continuità dell’impresa familiare
L’obiettivo chiave della norma è quello di favorire la continuità aziendale, garantendo che il patrimonio societario transiti nel corso delle generazioni senza che le eredità risultino gravate da un’imposizione fiscale eccessiva. Il principio di base è il mantenimento del valore imprenditoriale nel tempo, senza che, a ogni passaggio, lo Stato imponga un prelievo che rischi di ridurre la stabilità finanziaria delle società e, di conseguenza, la loro capacità di produrre reddito e occupazione.
Ad esempio, se una famiglia detiene una quota significativa di una società di persone e desidera trasferirla ai figli mediante donazione, la disciplina attuale può tradursi in un’esenzione totale dall’imposta sulle successioni, a patto di rispettare i parametri normativi stabiliti, tra cui la prosecuzione dell’attività imprenditoriale per un determinato arco temporale.
Il ruolo della partecipazione societaria e i requisiti da rispettare
La chiave di volta risiede nel controllo effettivo della società trasferita e nella durata con cui questo controllo viene mantenuto dopo l’operazione di trasferimento. Per ottenere l’esenzione, chi riceve la partecipazione in una società di persone dovrà proseguire nell’attività d’impresa per un periodo minimo, contribuendo così alla crescita e al consolidamento del business, senza l’interruzione traumatica che spesso si verifica quando uno sforzo imprenditoriale pluridecennale passa di mano.
Nel caso di partecipazioni in società di capitali, come Srl o Spa, occorre non soltanto mantenere il controllo societario, ma anche assicurare che non avvengano cessioni speculative o cambiamenti di rotta nel breve termine, pena il decadimento delle agevolazioni fiscali.
Un esempio potrebbe essere la donazione di una quota del 60% in una Srl attiva nel comparto immobiliare: se il donatario conserva quella quota per almeno cinque anni e la società prosegue regolarmente l’attività, l’intero trasferimento potrà avvenire senza incorrere in oneri fiscali legati alla successione o alla donazione.
L’effetto della norma sull’economia reale
Queste nuove indicazioni mirano a incentivare la longevità delle imprese, incoraggiando i passaggi generazionali che ne preservano la tradizione, l’esperienza acquisita e la forza sul mercato, con ricadute positive su fornitori, dipendenti e stakeholder. Alla luce di un mercato sempre più competitivo, una norma che consenta di transitare il timone dell’impresa senza gravosi ostacoli fiscali può essere interpretata come un volano di stabilità, in linea con un disegno strategico più ampio di tutela del tessuto produttivo nazionale.
Conclusioni
La reinterpretazione del quadro normativo sulle imposte di successione e donazione per il trasferimento di partecipazioni societarie offre maggiore chiarezza agli operatori e garantisce un equilibrio tra le esigenze del Fisco e quelle dell’economia reale. Laddove sussistano i requisiti di legge – dal mantenimento del controllo alla continuità dell’attività – la trasmissione delle quote potrà avvenire in maniera fluida, senza creare bruschi contraccolpi patrimoniali o fiscali e accompagnando le imprese verso un futuro più solido e sicuro.