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La riforma dell’imposta sulle successioni e donazioni: novità e impatti dal 2025

8 Ottobre, 2024

Il panorama fiscale italiano si appresta a subire una significativa trasformazione in merito  all’imposta di successione e donazione. Il 2 ottobre 2024, la Gazzetta Ufficiale n. 231 ha pubblicato il Decreto Legislativo 18 settembre 2024 n. 139, che introduce importanti modifiche alla disciplina esistente. Queste nuove disposizioni, frutto della delega conferita al Governo dall’articolo 10 della Legge 111/2023, entreranno in vigore il 1° gennaio 2025, segnando l’inizio di una nuova era per la tassazione dei trasferimenti di ricchezza in Italia.

Le principali novità della riforma

La riforma si propone di razionalizzare e modernizzare il sistema impositivo relativo alle successioni e alle donazioni. Tra le modifiche più rilevanti, spicca l’inclusione esplicita del trust tra gli atti soggetti all’imposta. Questa novità pone fine a un lungo dibattito interpretativo, allineando la normativa alla prassi giurisprudenziale e amministrativa che già considerava il trust come un “vincolo di destinazione” tassabile.Un’altra innovazione significativa riguarda il principio della tassazione in uscita per i trust. Secondo questo approccio, l’imposta sarà dovuta al momento dell’effettivo trasferimento dei beni ai beneficiari. Tuttavia, il legislatore ha previsto una clausola di flessibilità, consentendo al disponente di optare per il pagamento anticipato dell’imposta.

La riforma interviene anche sulle esenzioni previste per i trasferimenti d’azienda o di partecipazioni societarie. In particolare, viene chiarito che il beneficio fiscale si applica anche nei casi in cui il trasferimento rafforzi un controllo già esistente. Questa precisazione mira a incentivare la continuità aziendale e il passaggio generazionale nelle imprese familiari.

Semplificazioni procedurali e dichiarazione di successione

Sul fronte procedurale, la riforma introduce importanti semplificazioni. La dichiarazione di successione dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica, codificando una prassi già diffusa ma non ancora obbligatoria. Inoltre, viene significativamente ridotta la quantità di documenti da allegare alla dichiarazione, alleggerendo gli oneri burocratici per i contribuenti.

Una novità di rilievo è l’introduzione di un meccanismo di autoliquidazione dell’imposta di successione, simile a quanto già previsto per le imposte ipotecarie e catastali. Questa misura mira a responsabilizzare il contribuente e a snellire il processo di riscossione del tributo.

Liberalità indirette e aliquote

Per quanto riguarda le liberalità indirette, la riforma recepisce l’interpretazione giurisprudenziale dell’articolo 56-bis comma 2 del D.Lgs. 346/90, chiarendo le modalità di tassazione di questi trasferimenti di ricchezza.

Le aliquote e le franchigie per il calcolo dell’imposta vengono trasposte nell’articolo 7 del D.Lgs. 346/90, mantenendo sostanzialmente invariata la struttura introdotta nel 2006 con la reintroduzione dell’imposta di successione e donazione.

L’abolizione del coacervo successorio

Una delle modifiche più significative riguarda l’abolizione del coacervo successorio. Questa istituto, previsto dal comma 4 dell’articolo 8 del D.Lgs. 346/1990, imponeva di includere nella base imponibile dell’imposta di successione anche il valore attualizzato delle donazioni ricevute in vita dal beneficiario. La sua abrogazione allinea la normativa alla prassi giurisprudenziale e amministrativa che lo considerava già implicitamente superato dal sistema di aliquote fisse e proporzionali introdotto nel 2000.

È importante notare che il coacervo rimane in vigore per l’imposta di donazione, limitatamente alla determinazione dell’erosione delle franchigie. Questa scelta legislativa, che non ha accolto i suggerimenti della Commissione Finanze della Camera per una maggiore coerenza tra la tassazione delle successioni e delle donazioni, potrebbe essere oggetto di future revisioni.

Conclusioni

La riforma dell’imposta sulle successioni e donazioni rappresenta un importante passo avanti nella modernizzazione e razionalizzazione del sistema fiscale italiano. Le nuove disposizioni, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, mirano a semplificare le procedure, chiarire punti controversi e allineare la normativa alla prassi consolidata. Tuttavia, alcuni aspetti, come la disparità di trattamento tra successioni e donazioni in materia di coacervo, potrebbero richiedere ulteriori riflessioni e possibili aggiustamenti futuri.

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