La riforma fiscale introdotta dalla Legge 111/2023 sta per portare una significativa innovazione nel panorama delle operazioni straordinarie societarie. La scissione mediante scorporo, finora limitata alle società beneficiarie di nuova costituzione, potrà essere effettuata anche a favore di società preesistenti. Questa novità, contenuta nello schema di Decreto Legislativo di riforma dell’IRPEF e dell’IRES, rappresenta un importante passo avanti nella flessibilità delle operazioni di riorganizzazione aziendale. La possibilità di effettuare una scissione mediante scorporo a favore di una società beneficiaria già esistente offre alle imprese una maggiore libertà operativa, consentendo di ottimizzare la gestione delle risorse, semplificare la struttura societaria e risolvere i problemi di coordinamento tra normativa tributaria e diritto civile.
Il Quadro Normativo Attuale
L’articolo 2506.1 del codice civile attualmente disciplina la scissione mediante scorporo prevedendo che una società possa assegnare parte del suo patrimonio esclusivamente a società di nuova costituzione, mantenendo per sé le relative azioni o quote. La nuova normativa fiscale, attraverso l’introduzione del comma 15-quater nell’articolo 173 del TUIR, amplia significativamente questa possibilità, contemplando anche le beneficiarie preesistenti.Questa riforma nasce da un ampio dibattito dottrinale e dalla prassi notarile, che hanno messo in discussione la limitazione alle sole società di nuova costituzione.
Il Consiglio Notarile di Milano, con la massima 209/2023, ha sostenuto che la limitazione alle sole società di nuova costituzione non deriva da una volontà restrittiva del legislatore, ma piuttosto da esigenze di coordinamento con la normativa europea.
L’Evoluzione della Prassi Notarile
Il dibattito sull’ammissibilità della scissione mediante scorporo verso società preesistenti ha trovato un importante sostegno nella prassi notarile. Il Consiglio Notarile di Milano, con la massima 209/2023, ha fornito una chiave interpretativa innovativa, sostenendo che la limitazione alle sole società di nuova costituzione non deriva da una volontà restrittiva del legislatore, ma piuttosto da esigenze di coordinamento con la normativa europea.
Il Consiglio Notarile di Firenze, Pistoia e Prato, con la massima 89/2024, ha ribadito che la disciplina fiscale può contribuire a risolvere questioni di diritto sostanziale. Infatti, la dottrina ha da tempo recepito il principio interpretativo per cui “le norme fiscali possono valere a risolvere questioni proprie del diritto sostanziale”.
Le Implicazioni Pratiche
Prendiamo ad esempio il caso di una società manifatturiera che intende separare il ramo produttivo da quello immobiliare. Con la nuova normativa, potrà effettuare uno scorporo a favore di una società immobiliare già esistente nel gruppo, ottimizzando così la gestione delle risorse e semplificando la struttura societaria.
Questa operazione consente di concentrare le risorse su specifiche attività, migliorando l’efficienza gestionale e la focalizzazione strategica.Inoltre, la possibilità di scindere mediante scorporo verso una società preesistente permette di evitare l’onere di dover costituire una nuova entità giuridica, con i relativi costi e tempi di avvio delle attività.
Ad esempio, una società di servizi potrebbe scorporare il ramo dedicato alla consulenza legale, assegnandolo a una società di consulenza già operante nel gruppo, mantenendo così la continuità delle relazioni commerciali e la competenza professionale sviluppata nel tempo.
Il Rapporto tra Diritto Tributario e Diritto Civile
La nuova disposizione fiscale solleva interessanti questioni sul rapporto tra normativa tributaria e diritto civile. Come evidenziato dal Consiglio Notarile di Firenze, Pistoia e Prato nella massima 89/2024, le norme fiscali possono contribuire a risolvere questioni di diritto sostanziale. Questo principio trova conferma nella giurisprudenza, che sostiene l’impossibilità di un conflitto tra norma tributaria permissiva e norma civilistica restrittiva.
Ad esempio, il caso delle società semplici di mero godimento, non ammesse dal codice civile ma contemplate dalle norme fiscali, mostra come la disciplina tributaria possa innovare il diritto delle società. La giurisprudenza ha affermato che “non sembra potersi ammettere a livello sistematico un conflitto tra norma tributaria che consente e norma civilistica che esclude” (cfr. Trib. Roma 8 novembre 2016 e, conforme, Trib. Torino n. 2867/2020).
Gli Aspetti Fiscali da Chiarire
Rimangono da definire alcuni aspetti cruciali della disciplina tributaria applicabile. In particolare, occorrerà chiarire il regime fiscale complessivo delle operazioni di scissione mediante scorporo verso beneficiarie preesistenti, considerando che il nuovo comma 15-quater dell’articolo 173 TUIR si concentra principalmente sui limiti al riporto degli attributi fiscali.
16Inoltre, bisognerà verificare se le nuove disposizioni possano trovare applicazione anche per le operazioni effettuate nel 2023, come richiesto dalla Commissione Finanze del Senato. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le imprese che hanno già intrapreso o stanno pianificando operazioni di scissione e che potrebbero beneficiare della nuova normativa.
Le Prospettive Future
L’eventuale conferma di questa norma nello schema definitivo del decreto rappresenterà un importante passo avanti nella modernizzazione del diritto societario italiano. La maggiore flessibilità operativa consentirà alle imprese di strutturare operazioni di riorganizzazione più efficienti, rispondendo meglio alle esigenze del mercato contemporaneo.