Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) godono di un regime fiscale agevolato, ma sono comunque soggette a controlli da parte dell‘Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per verificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa. In caso di contestazioni a seguito di una verifica fiscale, è importante capire quali sono le responsabilità in capo ai soci e agli amministratori dell‘associazione.
La verifica fiscale in una ASD
La verifica fiscale in una ASD è un’attività di controllo svolta dagli organi competenti (Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza) per accertare se l’ente rispetta i requisiti formali e sostanziali per beneficiare del regime fiscale di favore previsto per le associazioni sportive dilettantistiche.Durante una verifica fiscale vengono analizzati in particolare:
- il possesso dei requisiti formali (affiliazione a FSN/EPS, iscrizione al Registro CONI, conformità dello statuto)
- il rispetto dei requisiti sostanziali (effettivo svolgimento di attività sportiva dilettantistica, democraticità della struttura, assenza di scopo di lucro)
- la corretta tenuta della documentazione (libro soci, verbali assemblee, rendiconti, ecc.)
- la congruità dei compensi erogati
- la tracciabilità delle operazioni finanziarie
Se vengono riscontrate irregolarità o violazioni, l’ASD rischia di perdere le agevolazioni fiscali e di vedersi contestare il pagamento di imposte, sanzioni e interessi.
La responsabilità dei soci
In linea generale, per le obbligazioni assunte dall’associazione rispondono innanzitutto il fondo comune con il patrimonio dell’ente. I soci che non hanno agito in nome e per conto dell’ASD non rispondono quindi personalmente delle obbligazioni.
Diverso è il discorso per quanto riguarda la responsabilità fiscale e tributaria. In base all’art. 38 del Codice Civile, per i debiti fiscali dell’associazione rispondono personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’ente, quindi in primis gli amministratori (presidente, membri del consiglio direttivo).
Anche dopo le dimissioni, chi ha agito per l’ASD resta responsabile per le obbligazioni sorte nel periodo in cui era in carica. L’eventuale scioglimento dell’ente non fa venir meno le responsabilità per debiti pregressi.
Inoltre, in caso di accertamento fiscale, l’Amministrazione Finanziaria può rivalersi su chiunque ritenga responsabile, a prescindere dalle cariche formali, sulla base del principio di “effettività”.
Conclusione
In sintesi, mentre per le obbligazioni “ordinarie” di una ASD la responsabilità dei soci è limitata, per quelle fiscali gli amministratori rispondono solidalmente e personalmente con il loro patrimonio, anche dopo la cessazione della carica. È quindi fondamentale per i dirigenti di una ASD rispettare scrupolosamente tutti gli adempimenti fiscali per non esporsi a pesanti conseguenze in caso di verifica.
Domande e Risposte
D: I semplici soci di una ASD rischiano sanzioni personali in caso di accertamento fiscale?
R: No, se non hanno agito in nome e per conto dell’associazione. La responsabilità solidale è in capo agli amministratori che hanno gestito l’ASD.
D: Il presidente e i consiglieri restano responsabili anche dopo le dimissioni?
R: Sì, per tutte le obbligazioni fiscali sorte nel periodo in cui erano in carica, anche se l’accertamento avviene successivamente.
D: Come si può tutelare una ASD dal rischio di perdere le agevolazioni fiscali?
R: Rispettando rigorosamente i requisiti richiesti dalla normativa, sia formali che sostanziali, e mantenendo un’effettiva natura di ente non profit che svolge attività sportiva dilettantistica.