La disciplina fiscale relativa ai compensi erogati ai lavoratori sportivi ha subito importanti modifiche a seguito dell’entrata in vigore della riforma dello sport il 1° luglio 2023. Le associazioni e società sportive dilettantistiche, in qualità di sostituti d’imposta, sono tenute ad applicare le ritenute fiscali e previdenziali sui compensi corrisposti ai propri collaboratori, dipendenti e lavoratori autonomi, secondo le nuove regole introdotte dal D.Lgs. 36/2021. Questo articolo fornisce una guida dettagliata sugli adempimenti fiscali a carico delle organizzazioni sportive, analizzando le diverse casistiche e fornendo esempi pratici per una corretta gestione.
Il ruolo del sostituto d’imposta
Le associazioni e società sportive dilettantistiche assumono il ruolo di sostituto d’imposta quando erogano compensi o retribuzioni a terzi. In questa veste, sono tenute ad operare le ritenute d’acconto IRPEF e le trattenute previdenziali, versandole poi all’Erario o agli enti previdenziali per conto dei percipienti. Tra gli obblighi del sostituto d’imposta rientrano anche la consegna delle certificazioni dei compensi (modello CU) e la presentazione del modello 770.
Ritenute sui compensi dei lavoratori autonomi
Quando l’associazione sportiva si avvale di lavoratori autonomi, come professionisti o collaboratori occasionali, deve applicare una ritenuta d’acconto del 20% sui compensi corrisposti. Per i lavoratori autonomi occasionali che superano la soglia di 5.000 euro annui, l’associazione diventa anche sostituto previdenziale, versando i contributi alla Gestione Separata INPS. Le ritenute vanno versate entro il 16 del mese successivo al pagamento, tramite modello F24.
Esempio pratico: L’ASD Volley Team ingaggia un fisioterapista con partita IVA per seguire gli atleti durante la stagione sportiva. A fronte di una fattura di 1.000 euro + IVA, l’associazione trattiene 200 euro di ritenuta d’acconto e versa al professionista 1.220 euro (imponibile + IVA). Entro il 16 del mese successivo, l’ASD versa la ritenuta con F24, indicando il codice tributo 1040.
Ritenute sui compensi di dipendenti e collaboratori
Sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti e sui compensi erogati ai collaboratori, l’associazione sportiva opera le ritenute IRPEF, considerando gli scaglioni di reddito, le detrazioni d’imposta e le addizionali regionali e comunali. Vanno inoltre trattenuti i contributi previdenziali a carico del lavoratore. I versamenti vanno effettuati entro il giorno 16 del mese successivo tramite F24, utilizzando i codici tributo 1001 (IRPEF), 3802 (addizionale regionale) e 3847 (acconto addizionale comunale).
Esempio pratico: L’SSD Basket City assume un allenatore con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. A fronte di un compenso mensile di 1.500 euro, vengono trattenuti 285 euro di ritenute IRPEF (23% fino a 15.000 euro), 34,50 euro di addizionale regionale (2,30%) e 7,50 euro di acconto addizionale comunale (0,50%), per un netto di 1.173 euro. L’SSD versa le ritenute entro il 16 del mese successivo con F24.
Il nuovo regime fiscale per i lavoratori sportivi
La riforma dello sport ha introdotto una soglia di esenzione fiscale di 15.000 euro annui per i compensi dei lavoratori sportivi nell’area del dilettantismo. Fino a tale importo, i compensi non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Per la parte eccedente, si applicano le ritenute IRPEF secondo gli ordinari scaglioni di reddito, in base alla tipologia di rapporto instaurato (lavoro dipendente, collaborazione o autonomo).
Esempio pratico: Un istruttore di fitness percepisce 18.000 euro nel 2024 per l’attività svolta presso un’ASD. I primi 15.000 euro sono esenti da tassazione, mentre sui restanti 3.000 euro l’associazione applica una ritenuta IRPEF del 23%, trattenendo 690 euro.
Adempimenti e scadenze
Le associazioni sportive, in qualità di sostituti d’imposta, devono rispettare le seguenti scadenze:
- Versamento delle ritenute d’acconto e delle trattenute previdenziali: entro il 16 del mese successivo al pagamento del compenso, tramite F24
- Certificazione Unica (CU): da consegnare ai percipienti entro il 16 marzo dell’anno successivo
- Modello 770: da presentare telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre dell’anno successivo
Esempio pratico: L’ASD Tennis Club nel 2023 eroga compensi per 50.000 euro a collaboratori sportivi e lavoratori autonomi. Entro il 16 marzo 2024 consegna le CU relative ai redditi corrisposti e alle ritenute operate. Successivamente, entro il 31 ottobre 2024, trasmette il modello 770 all’Agenzia delle Entrate.
Conclusioni
La corretta gestione delle ritenute fiscali e previdenziali sui compensi erogati ai lavoratori sportivi richiede attenzione e precisione da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche. La riforma dello sport ha introdotto novità significative, come l’innalzamento della soglia di esenzione a 15.000 euro e la ridefinizione dei rapporti di lavoro sportivo. È fondamentale conoscere gli adempimenti previsti e rispettare le scadenze per evitare sanzioni e contenziosi. In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti in materia fiscale e giuslavoristica.
Domande e Risposte
D: L’esenzione fiscale fino a 15.000 euro si applica a tutti i lavoratori sportivi?
R: Sì, la soglia di esenzione riguarda i compensi dei lavoratori sportivi nell’area del dilettantismo, indipendentemente dalla tipologia contrattuale (lavoro dipendente, collaborazione o autonomo).
D: Come vanno tassati i compensi che superano la soglia di esenzione?
R: Sulla parte eccedente i 15.000 euro, l’associazione sportiva applica le ritenute IRPEF secondo gli scaglioni ordinari di reddito, in base alla natura del rapporto di lavoro instaurato.
D: Quali sono le principali scadenze fiscali per le associazioni sportive in qualità di sostituti d’imposta?
R: Le scadenze principali sono: versamento delle ritenute entro il 16 del mese successivo al pagamento del compenso, consegna delle CU entro il 16 marzo dell’anno successivo e presentazione del modello 770 entro il 31 ottobre dell’anno successivo.
D: Come vanno gestiti i contributi previdenziali per i collaboratori sportivi?
R: Per i collaboratori che superano la soglia di 5.000 euro annui, l’associazione sportiva deve versare i contributi previdenziali alla Gestione Separata INPS, con aliquota al 24% o al 33,72% in base alla posizione contributiva del lavoratore.
D: Cosa succede se l’associazione sportiva non opera correttamente le ritenute fiscali?
R: L’omesso o insufficiente versamento delle ritenute comporta l’applicazione di sanzioni amministrative e interessi di mora. Nei casi più gravi, possono configurarsi anche responsabilità di natura penale.