L’Agenzia delle Entrate ha rilasciato la versione definitiva dei modelli Redditi 2025 SC, SP ed ENC, confermando la scadenza del 30 giugno per i versamenti a saldo. I nuovi modelli presentano importanti novità normative, tra cui l’introduzione del quadro CP per il concordato preventivo biennale e modifiche derivanti dalla riforma fiscale. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per le dichiarazioni di quest’anno.
La definizione di residenza fiscale secondo la riforma
Una delle principali novità introdotte nei modelli Redditi 2025 riguarda la definizione di residenza fiscale dei soggetti tenuti alla compilazione. Il D.Lgs. n. 209/2023, che ha riformato la fiscalità internazionale, ha modificato il concetto di residenza fiscale stabilendo che sono considerate residenti “le società e gli enti che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno la sede legale o la sede di direzione effettiva o la gestione ordinaria in via principale nel territorio dello stato“. Questa nuova definizione amplia e chiarisce i criteri per determinare la residenza fiscale delle società.
Calendario dei versamenti confermato
Resta confermata la data di scadenza del versamento a saldo risultante dalla dichiarazione, che deve essere eseguito secondo tempi differenziati:
- entro il 30 giugno dell’anno di presentazione della dichiarazione per società e associazioni;
- entro l’ultimo giorno del sesto mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta per gli altri soggetti.
Per chi approva il bilancio oltre i quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, il saldo IRAP va versato entro l’ultimo giorno del mese successivo all’approvazione del bilancio o rendiconto. Se il documento contabile non viene approvato entro il termine massimo previsto dalla legge (180 giorni dalla chiusura dell’esercizio), il versamento deve comunque essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo.
È possibile usufruire del differimento di 30 giorni rispetto alle scadenze ordinarie, applicando però una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo. Come di consueto, viene mantenuta la possibilità di pagamento rateale.
Il quadro CP per il concordato preventivo biennale
Una delle maggiori innovazioni nei modelli 2025 è l’introduzione del nuovo quadro CP, riservato ai contribuenti che hanno aderito alla proposta di concordato preventivo biennale previsto dal D.Lgs. n. 13/2024. Il quadro deve essere compilato dai soggetti che hanno accettato la proposta di concordato, impegnandosi così a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta oggetto dell’accordo.
La compilazione è obbligatoria anche per i contribuenti che, pur non avendo aderito direttamente al CPB, partecipano a società fiscalmente trasparenti che hanno aderito al regime, o che partecipano a loro volta a una o più società trasparenti aderenti.
Acconti calcolati sul reddito concordato
Un’altra novità significativa riguarda gli acconti dei soggetti che hanno aderito al concordato preventivo biennale. Questi contribuenti sono tenuti a calcolare e versare gli acconti sulla base del reddito concordato. Per il primo anno d’imposta di adesione al CPB:
- se l’acconto è determinato sulla base dell’imposta relativa al periodo precedente, è dovuta una maggiorazione pari al 10% della differenza positiva tra il reddito concordato e quello dichiarato per il periodo precedente;
- se l’acconto è determinato sulla base dell’imposta relativa al periodo in corso, la seconda rata è calcolata come differenza tra l’acconto complessivamente dovuto in base al reddito concordato e quanto versato per la prima rata secondo le regole ordinarie.
Gli effetti della riforma IRPEF-IRES
Le novità introdotte dal D.Lgs. n. 192/2024 hanno portato all’integrazione del quadro RQ con nuove sezioni:
- la sezione VII-A per i contribuenti che hanno optato per il riallineamento delle divergenze tra valori contabili e fiscali degli elementi patrimoniali. Nel quadro RF è stato aggiunto un nuovo codice per le variazioni in diminuzione, consentendo la deduzione delle quote costanti dell’eventuale saldo negativo del riallineamento;
- la sezione VII-B per chi opta per l’affrancamento dei valori attivi di rivalutazione delle riserve e dei fondi in sospensione d’imposta esistenti nel bilancio al 31 dicembre 2023 e che residuano al termine dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024;
- aggiornamenti nella sezione VII per la gestione delle nuove disposizioni sulle operazioni straordinarie di cui agli articoli 172, 173 e 176 del TUIR, effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023.
Altre modifiche rilevanti nei modelli 2025
I modelli Redditi 2025 presentano ulteriori modifiche degne di nota:
- nel quadro RS è stato introdotto un nuovo prospetto per indicare il codice identificativo nazionale CIN assegnato alle strutture ricettive;
- nei quadri RT (sezione X), RM (sezione III) e RQ (sezione VIII) sono state implementate le modifiche agli articoli 5 e 7 della legge n. 448/2001, introducendo a regime, dal 1° gennaio 2025, la possibilità di avvalersi della rideterminazione del costo di acquisto delle partecipazioni e dei terreni;
- nei quadri RS, TN e GN è stata prevista la detrazione del 36% per le spese sostenute nel 2025 per interventi di sismabonus ed ecobonus;
- nel quadro RT (Sezione XI) è stata introdotta una disposizione che consente, per le cripto attività possedute al 1° gennaio 2025, di assumere come costo il valore a tale data, determinato ai sensi dell’art. 9 TUIR. Questa opzione è condizionata all’assoggettamento del valore a un’imposta sostitutiva del 18%, da versare entro il 30 novembre 2025.
Quando presentare la dichiarazione
Sebbene l’articolo si concentri principalmente sui versamenti, è importante ricordare che la presentazione dei modelli Redditi 2025 deve avvenire entro il 30 novembre per i contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare. Per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente, la dichiarazione va presentata entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta.
Le nuove disposizioni riflettono il crescente impegno dell’Amministrazione finanziaria nell’adeguare gli strumenti dichiarativi alle recenti riforme fiscali, con particolare attenzione al concordato preventivo biennale e alla riforma della fiscalità internazionale.
In sintesi
IN SINTESI Quali sono le principali novità dei modelli Redditi 2025? I nuovi modelli Redditi 2025 SC, SP ed ENC introducono il quadro CP per il concordato preventivo biennale e recepiscono le modifiche della riforma fiscale. Come cambia la definizione di residenza fiscale? Il D.Lgs. n. 209/2023 stabilisce che sono residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno sede legale, direzione effettiva o gestione ordinaria in Italia. Qual è il calendario dei versamenti confermato? Il saldo deve essere versato entro il 30 giugno per società e associazioni, mentre per gli altri soggetti entro sei mesi dalla chiusura del periodo d’imposta. È previsto un differimento di 30 giorni con una maggiorazione dello 0,40%. Cosa prevede il quadro CP per il concordato preventivo biennale? Il quadro CP è obbligatorio per chi ha aderito al concordato e deve dichiarare gli importi concordati per i periodi d’imposta oggetto dell’accordo. Come si calcolano gli acconti per i soggetti aderenti al concordato? Gli acconti si basano sul reddito concordato, con una maggiorazione del 10% in caso di differenza positiva rispetto al reddito dichiarato l’anno precedente. Quali modifiche introduce la riforma IRPEF-IRES nei modelli Redditi 2025? Sono state aggiunte nuove sezioni al quadro RQ per il riallineamento delle divergenze fiscali e l’affrancamento di valori patrimoniali, oltre ad aggiornamenti sulle operazioni straordinarie. Quali sono le altre modifiche rilevanti nei modelli 2025? Introduzione del codice CIN nel quadro RS, nuove disposizioni per la rideterminazione del costo di acquisto di partecipazioni e terreni, detrazione del 36% per sismabonus ed ecobonus e regolamentazione delle cripto attività con imposta sostitutiva del 18%. Quando deve essere presentata la dichiarazione Redditi 2025? Per i contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, la scadenza è il 30 novembre; per gli altri, entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta. |