Dal 30 aprile 2025 sarà disponibile il modello Redditi precompilato anche per i titolari di partita IVA, estendendo la sperimentazione avviata negli anni precedenti. L’Agenzia delle Entrate prosegue nell’implementazione di questo strumento finalizzato alla semplificazione degli adempimenti dichiarativi, offrendo nuove opportunità e vantaggi per lavoratori autonomi e professionisti.
Calendario e tempistiche di accesso
I titolari di partita IVA potranno visualizzare il modello Redditi PF precompilato a partire dal 30 aprile 2025, data che segna ufficialmente l’avvio della stagione dichiarativa. Il contribuente avrà accesso immediato alla visualizzazione dei dati inseriti automaticamente dall’Amministrazione finanziaria, mentre la possibilità di modificare e inviare telematicamente la dichiarazione sarà comunicata successivamente. Sulla base dell’esperienza degli anni precedenti, è ragionevole prevedere che tale funzionalità sarà attivata intorno alla metà di maggio.
La scadenza del 30 aprile rappresenta quindi il primo step di un percorso predefinito che consente ai contribuenti di familiarizzare con i dati raccolti dall’Agenzia delle Entrate, verificarne la correttezza e pianificare eventuali integrazioni o modifiche prima dell’invio definitivo.
Destinatari della sperimentazione
La sperimentazione del modello Redditi precompilato coinvolge le persone fisiche titolari di partita IVA, pertanto la platea dei beneficiari comprende principalmente:
- Lavoratori autonomi;
- Liberi professionisti;
- Imprenditori individuali.
L’innovazione più rilevante della stagione dichiarativa 2025 risiede nella possibilità di consentire l’accesso alla dichiarazione precompilata anche agli intermediari fiscali. Se nel 2024 la consultazione era limitata ai soli contribuenti, dal 2025 potranno accedere al modello Redditi precompilato anche CAF, consulenti del lavoro, commercialisti e altri soggetti abilitati all’assistenza fiscale, purché appositamente delegati dal contribuente.
Dati presenti nella dichiarazione precompilata
Il modello Redditi PF precompilato incorpora un’ampia gamma di informazioni raccolte dall’Agenzia delle Entrate attraverso diversi canali, garantendo una compilazione quanto più accurata e completa possibile. L’Amministrazione finanziaria attinge a numerose fonti per predisporre la dichiarazione:
Certificazioni Uniche 2025
Dalle Certificazioni Uniche, trasmesse entro il 31 marzo 2025, vengono estratti:
- Dati relativi ai redditi percepiti;
- Ritenute IRPEF operate;
- Informazioni sui familiari a carico;
- Dati relativi all’assegno unico, recuperati dalle CU INPS.
Fatturazione elettronica e corrispettivi telematici
Un elemento distintivo della precompilata per i titolari di partita IVA è l’integrazione dei dati provenienti da:
- Fatture elettroniche emesse e ricevute;
- Corrispettivi telematici.
Queste informazioni risultano particolarmente rilevanti per i contribuenti in regime forfettario, per i quali a partire dal 2025 è stato eliminato l’obbligo di invio delle Certificazioni Uniche da parte dei sostituti d’imposta. L’Agenzia delle Entrate ricostruisce il quadro dei redditi percepiti nel 2024 analizzando in modo sistematico le fatture elettroniche.
Novità 2025: dati relativi alla cessione di energia
Dal 2025 vengono integrati nella dichiarazione precompilata anche i dati trasmessi dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) relativi alla cessione dell’energia prodotta in esubero mediante impianti rinnovabili. Questa implementazione si inserisce nel contesto della crescente attenzione verso la transizione energetica e la diffusione di impianti fotovoltaici domestici.
Oneri deducibili e detraibili
Il nucleo fondamentale del modello Redditi precompilato è costituito dalla sezione dedicata agli oneri deducibili e detraibili, dove confluiscono:
- Spese sanitarie,
- Interessi sui mutui,
- Spese scolastiche e universitarie,
- Contributi previdenziali,
- Erogazioni liberali,
- Spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
Ulteriori dati da Anagrafe Tributaria
L’Agenzia delle Entrate arricchisce il modello precompilato attingendo ai dati disponibili nell’Anagrafe Tributaria, tra cui:
- Informazioni catastali,
- Atti del registro,
- Pagamenti e compensazioni effettuate tramite modello F24.
Vantaggi in termini di controlli fiscali
L’utilizzo del modello Redditi precompilato comporta significativi benefici sul fronte dei controlli successivi, con importanti differenze in base alla modalità di gestione della dichiarazione.
Invio diretto da parte del contribuente
Quando il titolare di partita IVA invia direttamente la dichiarazione precompilata:
In assenza di modifiche, non vengono effettuati controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili già comunicati all’Amministrazione finanziaria.
In caso di modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, i controlli documentali si concentrano esclusivamente sugli oneri modificati, mentre rimangono esenti da verifiche gli oneri non modificati.
Invio tramite intermediari fiscali
Nel caso di presentazione del modello Redditi precompilato tramite intermediari:
Se la dichiarazione non viene modificata, non si procede al controllo formale sui dati relativi agli oneri indicati nella precompilata forniti dai soggetti terzi.
In presenza di modifiche che influiscono sul calcolo del reddito o dell’imposta, i controlli documentali possono essere effettuati anche sugli oneri comunicati all’Agenzia delle Entrate, con l’eccezione delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale riguarda esclusivamente i documenti non presenti nella dichiarazione precompilata.
È fondamentale sottolineare che il modello Redditi PF precompilato si considera non modificato anche quando il contribuente apporta variazioni che non impattano sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta, come ad esempio la modifica dei dati della residenza anagrafica senza variazione del comune del domicilio fiscale.
Verifiche residuali dell’Agenzia delle Entrate
Nonostante le agevolazioni previste in termini di controlli, l’Agenzia delle Entrate mantiene la facoltà di richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Un esempio concreto riguarda la detrazione degli interessi sul mutuo per l’acquisto della prima casa: l’Amministrazione finanziaria può sempre richiedere la documentazione che attesti l’effettiva destinazione dell’immobile a abitazione principale entro un anno dall’acquisto.