Nuove dilazioni contributive inps e inail: come rateizzare fino a sessanta mensilità dal 2025 https://www.studiopizzano.it/nuove-dilazioni-contributive-inps-e-inail-come-rateizzare-fino-a-sessanta-mensilita-dal-2025/ |
L’ultima novità inserita nel Collegato Lavoro, ovvero la legge n. 203/2024, permette di estendere fino a sessanta rate mensili il piano di pagamenti destinato a chi deve versare contributi e premi assicurativi a INPS e INAIL. Questo provvedimento, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, riguarda i debiti non ancora affidati all’Agente della Riscossione e introduce procedure semplificate, consentendo una gestione più flessibile dei versamenti senza l’obbligo di autorizzazione preventiva del Ministero del Lavoro.
Il Collegato Lavoro ha stabilito che, a partire dal 2025, i soggetti con debiti in corso verso gli enti previdenziali e assicurativi possano adottare piani di rateizzazione fino a sessanta scadenze mensili. Questo meccanismo si applica esclusivamente ai debiti non ancora passati in carico ai concessionari della riscossione e rappresenta un’evoluzione rispetto alle regole precedenti che fissavano un numero di rate sensibilmente inferiore.
Il nuovo modello di rateazione è disciplinato dall’articolo 23 della legge n. 203/2024, il quale modifica alcune parti dell’articolo 2 del decreto legge n. 338/1989. Tale intervento legislativo, come chiarito dal testo di legge, mira a semplificare l’accesso ai piani di dilazione, in modo da renderli più adeguati alle difficoltà economiche dei contribuenti, specialmente in periodi caratterizzati da incertezza finanziaria.
Prima di questa riforma, i contribuenti che intendevano saldare i debiti INPS e INAIL entro sessanta mesi potevano farlo soltanto in casi determinati, richiedendo un’autorizzazione specifica rilasciata dal Ministero del Lavoro. Tale permesso era basato sull’articolo 116, comma 17, della legge n. 388/2000, che vincolava la concessione a situazioni eccezionali, come gravi controversie giurisprudenziali o mancati versamenti legati a fatti dolosi di terzi. Oltre a queste ipotesi, in generale, veniva previsto un tetto di ventiquattro rate, eventualmente prorogabile fino a trentasei in presenza di calamità naturali, procedure concorsuali o difficoltà finanziarie momentanee.
Con l’entrata in vigore del nuovo impianto normativo, non è più necessaria alcuna autorizzazione ministeriale per beneficiare di un piano di rientro fino a sessanta rate. L’obiettivo è offrire un mezzo semplice e diretto, soprattutto per quelle realtà che hanno avuto problemi di liquidità temporanei.
È importante sottolineare che i dettagli operativi, in particolare i requisiti soggettivi e oggettivi per accedere alla nuova dilazione, saranno stabiliti da un decreto attuativo che il Ministero del Lavoro adotterà di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Gli operatori del settore e i contribuenti interessati dovranno dunque prestare attenzione ai criteri che verranno introdotti nei prossimi mesi.
Questa modifica, nata con la legge n. 203/2024, intende favorire la regolarizzazione graduale dei debiti, incentivando imprese e professionisti a risanare la loro posizione contributiva senza incorrere in procedure esecutive più gravose. Si tratta di un’opportunità che potrebbe offrire una boccata d’ossigeno a diverse categorie di lavoratori e aziende in una fase economica ancora incerta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Studio Pizzano - Dottore Commercialista Commercialista e revisore legale |