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Nuove regole sul contante 2025: limiti, deroghe e sanzioni

10 Febbraio, 2025

Nel 2025, il limite all’uso del contante in Italia è fissato a 5.000 euro: una soglia che mira a migliorare la trasparenza delle transazioni economiche e a contrastare l’evasione fiscale. Questo articolo approfondisce tutto ciò che c’è da sapere su limiti, eccezioni, obblighi e sanzioni, con un linguaggio semplice ma preciso, utile sia ai privati cittadini sia ai professionisti del settore. Scopriamo insieme le regole e le implicazioni pratiche di questa normativa.

Il limite all’uso del contante: le basi della normativa

Dal 1° gennaio 2025, il limite massimo per i pagamenti in contanti sarà di 5.000 euro. Questo significa che le transazioni di importo superiore a tale soglia dovranno essere effettuate esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, assegni bancari o circolari, carte di credito o di debito, oppure tramite istituti autorizzati come banche, Poste Italiane o istituti di moneta elettronica.

La normativa vieta il trasferimento di denaro contante o titoli al portatore (sia in euro che in valuta estera) tra soggetti diversi per qualsiasi tipo di operazione, a prescindere dalla natura del rapporto: può trattarsi di un pagamento commerciale, di una donazione, di un prestito tra familiari o di qualsiasi altra forma di trasferimento economico.

Un aspetto centrale di questa normativa è che il limite non può essere aggirato attraverso operazioni frazionate. I pagamenti suddivisi in più tranche, effettuati in momenti diversi, sono considerati un’unica operazione se l’importo complessivo supera i 5.000 euro e riguardano lo stesso rapporto economico.

Esempio pratico – Se un professionista riceve un incarico per un valore complessivo di 6.000 euro, non potrà accettare due pagamenti separati di 3.000 euro in contanti per aggirare la soglia. Anche in questo caso, il trasferimento dovrà avvenire attraverso strumenti tracciabili.

Perché è stato introdotto il limite

Il limite all’uso del contante non è una novità assoluta: rappresenta un tassello di un quadro normativo che l’Italia aggiorna da anni per favorire la trasparenza finanziaria. Questo limite ha tre obiettivi principali:

  1. Contrastare il riciclaggio di denaro e la criminalità organizzata. Le transazioni in contanti sono difficilmente tracciabili e possono facilitare attività illecite come il riciclaggio o il finanziamento del terrorismo.
  2. Ridurre l’evasione fiscale. Le transazioni tracciabili consentono alle autorità di monitorare i flussi finanziari, evitando che somme di denaro sfuggano al controllo del fisco.
  3. Promuovere una cultura della trasparenza. Questo limite rappresenta un incentivo per i cittadini e le imprese a utilizzare strumenti di pagamento moderni e tracciabili, aumentando la fiducia nel sistema economico.

Come effettuare trasferimenti superiori al limite

Se l’importo da trasferire supera i 5.000 euro, il denaro deve essere movimentato attraverso intermediari autorizzati. Gli strumenti tracciabili garantiscono che ogni transazione sia registrata e verificabile, contribuendo alla trasparenza e alla sicurezza del sistema economico.

Tra gli strumenti consentiti troviamo:

  • Bonifici bancari. Ideali per qualsiasi tipo di pagamento, sia tra privati che tra aziende.
  • Assegni bancari o circolari. Devono sempre riportare la dicitura “non trasferibile”.
  • Carte di pagamento (debito, credito o prepagate). Un mezzo ormai sempre più diffuso e accettato.

Deroghe al limite: quando è possibile superarlo

Esistono casi specifici in cui il limite dei 5.000 euro non si applica. Una delle principali deroghe riguarda le transazioni con cittadini stranieri non residenti in Italia e non appartenenti all’Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo (ad esempio, turisti extra UE). In queste circostanze, il limite sale a 15.000 euro, ma solo per operazioni effettuate da operatori del commercio al dettaglio o da agenzie di viaggi e turismo.

Cosa bisogna fare per applicare la deroga?

Per beneficiare della deroga, il venditore o prestatore di servizi deve rispettare una procedura specifica:

  • Inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione deve essere trasmessa esclusivamente in via telematica, indicando il conto corrente su cui sarà versato il denaro ricevuto.
  • Acquisire i documenti del cliente. È necessario ottenere una fotocopia del passaporto e una dichiarazione scritta in cui il cliente attesta di non essere cittadino italiano e di risiedere fuori dall’Italia.
  • Depositare il denaro ricevuto. Entro il primo giorno lavorativo successivo, il denaro deve essere versato sul conto corrente indicato nella comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Esempio pratico Un turista americano acquista un orologio di lusso per un valore di 12.000 euro. Il commerciante può incassare l’intero importo in contanti, ma solo se ha inviato la comunicazione preventiva e rispetta tutti i requisiti documentali.

Le sanzioni per chi supera i limiti

Le violazioni del limite all’uso del contante comportano sanzioni amministrative pecuniarie che variano in base all’importo trasferito:

  • Fino a 250.000 euro: la multa va da 1.000 a 50.000 euro.
  • Oltre 250.000 euro: la sanzione aumenta, con un minimo di 5.000 euro e un massimo di 250.000 euro.

Queste sanzioni vengono applicate sia a chi effettua il pagamento sia a chi lo riceve. È quindi fondamentale che entrambe le parti rispettino le regole.

Esempio pratico – Se un imprenditore accetta un pagamento in contanti di 20.000 euro senza rispettare la normativa, rischia una multa minima di 1.000 euro. Se l’importo supera i 250.000 euro, la sanzione potrebbe salire fino a 250.000 euro.

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