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Obblighi fiscali e dichiarazioni per le Associazioni Sportive Dilettantistiche

12 Maggio, 2024

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) svolgono un ruolo fondamentale nella promozione dello sport a livello amatoriale e dilettantistico in Italia. Tuttavia, per operare nel rispetto della normativa vigente, è essenziale che le ASD siano consapevoli degli obblighi fiscali a cui sono soggette. Questo articolo si propone di fornire una guida esaustiva sulle principali dichiarazioni fiscali che le ASD devono presentare, sui regimi fiscali a cui possono aderire e sugli adempimenti contabili a cui sono tenute. Verranno inoltre forniti esempi pratici e risposte alle domande più frequenti per aiutare i dirigenti delle ASD a gestire correttamente gli aspetti fiscali della propria associazione, garantendo trasparenza e conformità alle norme.

Principali dichiarazioni fiscali obbligatorie per le ASD

Le ASD sono tenute a presentare annualmente diverse dichiarazioni fiscali, a seconda del regime fiscale adottato e delle attività svolte. Le principali dichiarazioni obbligatorie sono:

  • Modello Redditi Enti Non Commerciali (ENC): deve essere presentato dalle ASD che possiedono redditi fondiari, di capitale o derivanti da attività commerciali. È importante sottolineare che le ASD che hanno esercitato attività commerciali, anche se occasionali, sono obbligate a presentare il modello ENC anche in assenza di reddito imponibile.
  • Modello IRAP: va presentato dalle ASD che svolgono attività autonomamente organizzate dirette alla produzione o allo scambio di beni o servizi, o che si avvalgono di dipendenti, collaboratori o prestatori occasionali per l’attività istituzionale. L’IRAP si applica sul valore della produzione netta generato dall’ASD.
  • Dichiarazione IVA: deve essere presentata dalle ASD che esercitano abitualmente attività commerciali rilevanti ai fini IVA. Tuttavia, le ASD che optano per il regime forfettario ex Legge 398/1991 sono esonerate dall’obbligo di presentazione della dichiarazione IVA.
  • Modello 770: le ASD che erogano compensi a dipendenti, collaboratori o lavoratori autonomi devono presentare il modello 770 per dichiarare le ritenute operate e i contributi previdenziali versati. Il modello 770 va presentato entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento.

Oltre a queste dichiarazioni principali, le ASD potrebbero essere tenute ad altri adempimenti fiscali come la trasmissione telematica dei corrispettivi, la comunicazione delle operazioni transfrontaliere (esterometro) o la presentazione degli elenchi Intrastat, a seconda delle specifiche attività svolte e del volume d’affari.

Regimi fiscali per le ASD

Le ASD possono optare per diversi regimi fiscali in base alle proprie esigenze e caratteristiche:

  • Regime forfettario ex Legge 398/1991: è un regime agevolato che prevede la determinazione forfettaria del reddito imponibile e dell’IVA. Per aderire, le ASD devono rispettare il limite di proventi commerciali di 400.000 euro annui. Questo regime offre numerose semplificazioni contabili e dichiarative, come l’esonero dalla tenuta delle scritture contabili e dalla dichiarazione IVA.
  • Regime ordinario o semplificato: le ASD che non possono o non vogliono aderire al regime forfettario devono adottare il regime ordinario o semplificato, che prevede la determinazione analitica del reddito e la tenuta di una contabilità completa secondo le norme del TUIR e del DPR 633/72. In questo caso, le ASD sono tenute a tutti gli adempimenti contabili e dichiarativi previsti per gli enti non commerciali.

La scelta del regime fiscale dipende da diversi fattori, come il volume dei proventi commerciali, la complessità delle attività svolte e la struttura organizzativa dell‘associazione. È consigliabile valutare attentamente i pro e i contro di ciascun regime con l’ausilio di un professionista esperto in materia.

Esempi pratici

  • Un’ASD che organizza un torneo aperto al pubblico con sponsor e incassa 20.000 euro di proventi commerciali, deve optare per il regime forfettario ex Legge 398/1991, presentare il modello Redditi ENC e versare l’IRAP sul valore della produzione, determinato applicando il coefficiente di redditività del 3% ai proventi commerciali.
  • Un’ASD che gestisce un impianto sportivo con bar e incassa proventi commerciali per 500.000 euro annui, deve adottare il regime ordinario, tenere la contabilità completa, presentare tutte le dichiarazioni fiscali previste (Redditi ENC, IRAP, IVA, 770) e versare le relative imposte.
  • Un’ASD che eroga compensi per 10.000 euro a istruttori sportivi con ritenuta d’acconto, deve presentare il modello 770 per dichiarare le ritenute operate, anche se non svolge attività commerciale. Dovrà inoltre certificare i compensi con il modello CU.

Conclusioni

La corretta gestione degli adempimenti fiscali è fondamentale per garantire la continuità operativa delle ASD e per evitare sanzioni da parte dell’amministrazione finanziaria. È quindi importante che i dirigenti delle associazioni si informino adeguatamente sugli obblighi a cui sono soggetti, scelgano il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze e si avvalgano, se necessario, del supporto di professionisti esperti in materia.

Una gestione fiscale trasparente e puntuale non solo tutela l’associazione, ma contribuisce anche a promuovere i valori positivi dello sport e del volontariato. Le ASD che operano nel rispetto delle norme possono godere di importanti agevolazioni fiscali e concentrare le proprie risorse ed energie sul perseguimento delle finalità statutarie, offrendo un servizio di qualità ai propri associati e alla comunità.


Domande e Risposte

D: Un’ASD che svolge solo attività istituzionale deve presentare dichiarazioni fiscali?
R: No, se l’ASD svolge esclusivamente attività istituzionale senza esercitare attività commerciali, non è tenuta a presentare dichiarazioni fiscali. Dovrà comunque redigere il rendiconto economico-finanziario annuale per l’approvazione assembleare.

D: Qual è il limite di proventi commerciali per poter accedere al regime forfettario ex Legge 398/1991?
R: Il limite di proventi commerciali per accedere al regime forfettario ex Legge 398/1991 è di 400.000 euro annui. Se l’ASD supera tale soglia, deve obbligatoriamente adottare il regime ordinario.

D: Un’ASD che adotta il regime forfettario deve tenere una contabilità completa?
R: No, le ASD in regime forfettario non sono obbligate a tenere una contabilità completa, ma devono annotare i proventi commerciali nell’apposito prospetto, conservare e numerare progressivamente le fatture emesse e ricevute.

D: Un’ASD che eroga compensi a collaboratori deve presentare il modello 770?
R: Sì, le ASD che erogano compensi a dipendenti, collaboratori o lavoratori autonomi sono tenute a presentare il modello 770 per dichiarare le ritenute operate e i contributi previdenziali versati, indipendentemente dal regime fiscale adottato.

D: Quali sono i principali vantaggi del regime forfettario ex Legge 398/1991 per le ASD?
R: Il regime forfettario offre numerose semplificazioni contabili e fiscali, come la determinazione forfettaria del reddito imponibile e dell’IVA, l’esonero dalla tenuta delle scritture contabili e dalla dichiarazione IVA. Inoltre, prevede coefficienti di redditività ridotti e la possibilità di optare per la determinazione forfettaria del reddito anche ai fini IRAP.

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