Con l’annuncio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 22 novembre 2024, si rinnova l’attenzione verso una delle misure più importanti per il sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile: il programma “Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero”. Si tratta di un’opportunità cruciale per molte micro e piccole imprese italiane, soprattutto per quelle appena avviate. Attualmente, sono ancora disponibili 15 milioni di euro, stanziati per stimolare la nascita di nuovi progetti imprenditoriali, con un mix vantaggioso di finanziamenti agevolati a tasso zero e contributi a fondo perduto. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio i requisiti, i settori ammissibili, le modalità di finanziamento e le procedure per accedere a queste agevolazioni, con esempi pratici per chiarire i benefici di questa misura.
Una misura volta a promuovere autoimprenditorialità e innovazione
La misura “Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero” nasce con l’intento di promuovere l’autoimprenditorialità in Italia. Il suo principale focus è il sostegno a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e a donne maggiorenni, incentivandole a costituire o sviluppare imprese con una forte componente innovativa. Questo ampio programma di incentivi viene finanziato con risorse stanziate inizialmente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel 2021 e rifinanziato nel 2023 grazie alla Legge Made in Italy (n. 206/2023).
Le agevolazioni non si rivolgono solo a imprenditori già attivi, ma anche a tutti coloro che intendono avviare un’attività imprenditoriale ex novo. In quest’ottica, la misura si pone come uno strumento di rilancio economico e sociale, creando opportunità concrete per nuove generazioni e imprenditrici, favorendo al contempo uno sviluppo equo e sostenibile nel contesto produttivo nazionale.
Requisiti di accesso: chi può beneficiare del finanziamento
Per accedere ai 15 milioni di euro ancora disponibili, le imprese devono rispettare una serie di requisiti ben definiti. In primo luogo, la misura è destinata alle micro e piccole imprese con non più di 60 mesi di vita. Affinché la domanda sia accettabile, oltre la metà della compagine societaria deve essere composta da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni oppure da donne maggiorenni. Questo criterio si applica sia al numero di soci che alla quota di partecipazione nel capitale sociale.
Anche i settori in cui operano le imprese rappresentano un elemento centrale nella selezione delle iniziative ammissibili. I progetti devono riguardare attività nei seguenti ambiti:
- Produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato o della trasformazione dei prodotti agricoli;
- Fornitura di servizi, inclusi quelli legati all’innovazione sociale e alla digitalizzazione;
- Commercio di beni e servizi, con particolare attenzione alle soluzioni innovative per la distribuzione;
- Turismo, con un accento sulle iniziative che valorizzano il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, o che migliorano l’offerta turistica e la ricettività.
Modalità di finanziamento: come funziona la misura?
Le agevolazioni vengono concesse sotto forma di finanziamenti a tasso zero, che possono essere restituiti in un periodo massimo di dieci anni, e di contributi a fondo perduto. La combinazione tra queste due forme di supporto permette di coprire fino al 90% delle spese ammissibili, offrendo così un aiuto finanziario significativo. Tuttavia, la percentuale effettiva di copertura e gli importi massimi variano in base all’età dell’impresa:
- Per le imprese costituite da meno di 36 mesi, la spesa massima ammissibile è di 1.500.000 euro;
- Per le imprese create da 36 a 60 mesi, il tetto massimo sale a 3.000.000 euro.
Questi fondi possono essere utilizzati per numerose tipologie di spesa, tra cui l’acquisto di macchinari, impianti, tecnologie digitali, beni materiali e immateriali, ma anche per la formazione del personale e il miglioramento dell’efficienza produttiva.
Esempio pratico: il caso di una start-up tecnologica
Per comprendere meglio le possibilità offerte dalla misura, immaginiamo il caso di una giovane imprenditrice di 28 anni, Maria, che decide di avviare una start-up dedicata a soluzioni tecnologiche per il turismo sostenibile. Maria costituisce la sua società con altre giovani socie e presenta un progetto con spese ammissibili pari a 1.200.000 euro.
Grazie al programma “Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero”, Maria può ottenere un finanziamento agevolato a tasso zero per il 75% delle spese e un contributo a fondo perduto per il restante 15%, coprendo così la quasi totalità dei costi iniziali. Questo le consente di concentrare le proprie risorse sullo sviluppo del prodotto, senza subire il peso immediato di una grande esposizione finanziaria.
Come presentare la domanda: il ruolo di Invitalia
La gestione del programma è affidata a Invitalia, che opera come intermediario per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tutte le domande di accesso ai finanziamenti devono essere presentate attraverso i canali ufficiali dell’agenzia, dove è possibile trovare informazioni dettagliate sulle modalità di partecipazione.
Per aumentare le probabilità di successo, è fondamentale preparare un business plan completo e ben articolato, che evidenzi chiaramente la sostenibilità economica del progetto e il suo potenziale di crescita. Inoltre, è necessario essere pronti a fornire tutta la documentazione richiesta, compresi dati societari e preventivi di spesa.
Conclusione
“Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero” rappresenta una straordinaria occasione per chi desidera trasformare un’idea in una realtà imprenditoriale di successo. Con i 15 milioni di euro ancora disponibili, non c’è momento migliore per sfruttare questa possibilità e contribuire allo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano. Sia che si tratti di creare una nuova impresa o di consolidare una già esistente, il supporto offerto da questa misura può fare la differenza.