Sono un istruttore di nuoto e attualmente collaboro con una associazione sportiva dilettantistica (ASD) con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) sportivo. Recentemente, mi è stata offerta la possibilità di collaborare anche con un’altra ASD nella stessa disciplina. Mi chiedo se sia legalmente possibile avere più contratti co.co.co. sportivi contemporaneamente con diverse associazioni e quali potrebbero essere le eventuali implicazioni fiscali di questa situazione. |
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Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) sportivo è disciplinato dall’art. 409, comma 1, del codice di procedura civile e dall’art. 2 co. 2 lett. d) del D.lgs. 81/15. Queste norme non prevedono esplicitamente una clausola di esclusività per tale tipologia contrattuale. Di conseguenza, in linea generale, un collaboratore sportivo può sottoscrivere più contratti co.co.co. con diverse associazioni sportive dilettantistiche (ASD) contemporaneamente, a meno che non sia stata inserita una specifica clausola di esclusività nel contratto stesso. Tuttavia, è importante considerare che la stipula di più contratti co.co.co. sportivi con diverse ASD potrebbe avere delle implicazioni fiscali rilevanti.
In particolare, la pluricommittenza, ovvero la situazione in cui un lavoratore presta la propria attività per più committenti, potrebbe rendere opportuna l’apertura della partita IVA. Questo perché l’attività svolta potrebbe configurarsi come abituale e professionale, caratteristiche tipiche del lavoro autonomo che richiedono l’apertura della partita IVA. È fondamentale valutare attentamente la propria situazione specifica, considerando fattori come il numero di contratti, la loro durata, l’entità dei compensi e la frequenza delle prestazioni. In caso di dubbi, è consigliabile consultare un commercialista o un consulente del lavoro per una valutazione approfondita della propria posizione fiscale e contributiva. Questi professionisti potranno fornire indicazioni precise sulla necessità o meno di aprire una partita IVA e sulle eventuali conseguenze in termini di tassazione e adempimenti fiscali. Inoltre, è bene tenere presente che, anche in assenza di una clausola di esclusività, potrebbero sorgere questioni di conflitto di interessi o di concorrenza tra le diverse ASD con cui si collabora.
È quindi consigliabile comunicare in modo trasparente la propria situazione lavorativa a tutti i committenti coinvolti, per evitare potenziali problemi futuri. In conclusione, mentre la legge non vieta esplicitamente la stipula di più contratti co.co.co. sportivi, è fondamentale valutare attentamente le implicazioni fiscali e professionali di tale scelta, eventualmente con l’assistenza di un esperto del settore.