L’Agenzia delle Entrate ha compiuto il primo passo verso l’attuazione del nuovo ravvedimento speciale per i periodi d’imposta dal 2018 al 2022. Nella giornata di ieri 14 ottobre 2024, l’ente ha reso accessibili nel cassetto fiscale dei contribuenti le informazioni utili per calcolare e versare l’imposta sostitutiva relativa a questa nuova misura.
Contesto e finalità del ravvedimento speciale
Questa iniziativa, introdotta dall’articolo 2-quater del Decreto Legge 113/2024, convertito nella Legge 143/2024, si rivolge ai contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) che aderiscono al concordato preventivo biennale. Gli obiettivi principali sono duplici: da un lato, offrire ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale per gli anni pregressi ancora accertabili; dall’altro, inibire eventuali rettifiche del reddito d’impresa e di lavoro autonomo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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Meccanismo dell’imposta sostitutiva
Il cuore di questo ravvedimento è un’imposta sostitutiva che varia dal 10% al 15%, calcolata su una base imponibile incrementata rispetto al reddito dichiarato. L’entità dell’incremento è inversamente proporzionale al punteggio ISA ottenuto dal contribuente:
- Punteggio ISA 10: incremento del 5%;
- Punteggio ISA tra 8 e 9,99: incremento del 10%;
- Punteggio ISA tra 6 e 7,99: incremento del 20%;
- Punteggio ISA tra 4 e 5,99: incremento del 30%;
- Punteggio ISA tra 3 e 3,99: incremento del 40%;
- Punteggio ISA inferiore a 3: incremento del 50%.
Per quanto riguarda l’IRAP, è prevista un’aliquota del 3,9%, con una riduzione del 30% per gli anni 2020 e 2021, in considerazione dell’impatto economico della pandemia.
Modalità di versamento e tempistiche
I contribuenti hanno due opzioni per il versamento dell’imposta sostitutiva. La prima prevede un pagamento in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025. La seconda opzione consente un pagamento dilazionato in un massimo di 24 rate mensili di pari importo, maggiorate degli interessi legali, con la prima rata da versare sempre entro il 31 marzo 2025.
Gli effetti del ravvedimento
L’adesione al ravvedimento speciale comporta importanti conseguenze. Per le imposte dirette (IRES e IRPEF) e IRAP, si verifica l’inibizione di ogni possibilità di rettifica del reddito dichiarato. Per quanto riguarda l’IVA, viene inibita la possibilità di procedere con accertamenti analitico-induttivi.
Criticità e incertezze
Nonostante la pubblicazione dei dati nel cassetto fiscale, il quadro normativo non è ancora completo. L’Agenzia delle Entrate deve ancora emanare il provvedimento attuativo necessario per aderire formalmente al ravvedimento speciale. Questa lacuna sta generando preoccupazione tra i professionisti e i contribuenti.
Il nodo cruciale riguarda la tempistica: i contribuenti che intendono aderire sia al concordato preventivo biennale (con scadenza al 31 ottobre 2024) sia al ravvedimento speciale si trovano in una situazione di stallo. Non possono infatti aderire al ravvedimento se hanno ricevuto notifiche di processi verbali di constatazione, schemi di atto di accertamento o atti di recupero di crediti inesistenti prima del pagamento della prima rata o del versamento in unica soluzione.
Per il periodo d’imposta 2018, questa limitazione si applica se tali notifiche sono avvenute entro il 9 ottobre 2024, data di entrata in vigore della legge di conversione.
Modifiche ai termini di accertamento
La normativa ha anche introdotto modifiche ai termini per gli accertamenti. Per i soggetti ISA che aderiscono al concordato ma non al ravvedimento, i termini di decadenza dell’accertamento in scadenza il 31 dicembre 2024 sono prorogati al 31 dicembre 2025. Per coloro che aderiscono sia al concordato che al ravvedimento speciale, i termini sono prorogati al 31 dicembre 2027.
È importante notare che i contribuenti con un voto ISA non inferiore a 8, beneficiando del regime premiale, hanno già ottenuto la riduzione di un anno dei termini decadenziali. Di conseguenza, per questi soggetti, il potere di rettifica del periodo d’imposta 2018 è già spirato il 31 dicembre 2023.
Implicazioni e rischi
La stretta connessione tra il ravvedimento speciale e l’adesione al concordato preventivo biennale crea una situazione potenzialmente rischiosa. I contribuenti potrebbero trovarsi ad aver aderito al concordato senza poter beneficiare dello scudo fiscale per le annualità pregresse, a causa del ritardo nell’emanazione del provvedimento attuativo per il ravvedimento.
Questo ritardo espone i contribuenti al rischio di ricevere notifiche di atti di accertamento o processi verbali di constatazione nel periodo che intercorre tra l’adesione al concordato e l’effettiva possibilità di aderire al ravvedimento speciale.
Prospettive e previsioni
L’introduzione del ravvedimento speciale era stata concepita per aumentare l’attrattività del concordato preventivo biennale. Tuttavia, le previsioni sulle adesioni non sono particolarmente ottimistiche, con stime che oscillano tra il 5% e il 10% dei potenziali aderenti.
La complessità della situazione e le incertezze normative stanno influenzando negativamente la percezione di questa misura, che potrebbe non raggiungere pienamente gli obiettivi prefissati dal legislatore.
Tabella riepilogativa per il calcolo dell’imposta sostitutiva
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa
Punteggio ISA | Incremento della base imponibile | Aliquota sostitutiva periodi d’imposta 2018, 2019 e 2022 | Aliquota sostitutiva per i periodi d’imposta 2020 e 2021 |
---|---|---|---|
Pari a 10 | 5% | 10% | 7,0% |
Pari o superiore ad 8 e inferiore a 10 | 10% | 10% | 7,0% |
Pari o superiore ad 6 e inferiore a 8 | 20% | 12% | 8,4% |
Pari o superiore ad 4 e inferiore a 6 | 30% | 15% | 10,5% |
Pari o superiore ad 3 e inferiore a 4 | 40% | 15% | 10,5% |
Inferiore a 3 | 50% | 15% | 10,5% |
Conclusioni
Il ravvedimento speciale 2018-2022 rappresenta un’opportunità significativa per i contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale. Tuttavia, la sua efficacia è attualmente compromessa dalla mancanza di un quadro normativo completo. È auspicabile che l’Agenzia delle Entrate intervenga tempestivamente per colmare questa lacuna, permettendo ai contribuenti di valutare appieno i benefici e i rischi di questa misura fiscale.