Nel 2025 il regime forfettario subirà importanti modifiche, pur mantenendo invariato l’attuale limite di 85.000 euro per ricavi e compensi. Sebbene inizialmente si fosse parlato di un possibile innalzamento a 100.000 euro, tale modifica non è stata confermata. Tuttavia, il legislatore interverrà su due aspetti rilevanti: le condizioni che escludono l’accesso al regime in caso di rapporti con ex datori di lavoro e la soglia di reddito da lavoro dipendente oltre la quale non è possibile aderire al forfettario. Approfondiamo nel dettaglio queste novità.
Modifica delle Regole sui Rapporti con gli Ex Datori di Lavoro
Attualmente, una delle principali cause ostative all’accesso al regime forfettario riguarda la presenza di un rapporto di lavoro dipendente, o di un rapporto cessato nei due anni precedenti, con lo stesso soggetto per cui viene svolta l’attività autonoma o d’impresa. La normativa in vigore punta ad evitare che il regime agevolato venga utilizzato per mascherare situazioni di sostanziale subordinazione.
Tuttavia, il disegno di legge “Lavoro”, in fase di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, propone una novità che cambia l’approccio. Sarà possibile combinare redditi da lavoro dipendente part-time con l’attività autonoma o d’impresa, a patto che si rispettino alcune condizioni rigide. L’attività autonoma dovrà essere distinta in termini di contenuto, orari e modalità operative rispetto alla prestazione subordinata. Inoltre, il lavoro subordinato dovrà essere part-time, con una durata limitata in termini orari.
Certificazione del Rapporto Part-Time e Obblighi di Distanza Fisica
Un altro punto centrale della riforma riguarda la necessità di certificare la distinzione tra le due attività. Saranno le commissioni preposte a garantire che le due prestazioni non si sovrappongano. Ad esempio, non sarà possibile che un lavoratore part-time eserciti una libera professione negli stessi orari in cui è impegnato come dipendente. Inoltre, potrebbe essere richiesto che il domicilio professionale per l’attività autonoma sia geograficamente distante dal luogo in cui si svolge l’attività subordinata.
Infine, per garantire flessibilità e adattabilità alle specificità locali, la normativa consente ai contratti collettivi e agli accordi di prossimità di stabilire regole particolari per superare la causa ostativa. Questo apre la strada a soluzioni mirate in base a esigenze territoriali o settoriali.
Esempio Pratico
Immaginiamo Anna, una grafica freelance che inizia a collaborare con una società con la quale ha un contratto part-time. Fintanto che il contratto part-time preveda un orario limitato, e Anna mantenga un’attività autonoma ben distinta in termini di contenuti e orari, potrà continuare ad avvalersi del regime forfettario. Tuttavia, dovrà dimostrare la separazione tra le due attività e certificare la conformità alle regole.
Innalzamento della Soglia di Reddito da Lavoro Dipendente
Un’altra importante novità riguarda la soglia di reddito da lavoro dipendente che può coesistere con il regime forfettario. Attualmente, chi percepisce redditi di lavoro dipendente superiori a 30.000 euro perde l’accesso al regime agevolato, salvo che il rapporto di lavoro sia cessato nel corso dell’anno precedente.
Per il 2025, il disegno di legge di bilancio prevede un innalzamento temporaneo di questa soglia a 35.000 euro. Questo significa che chi nel 2024 avrà un reddito da lavoro dipendente fino a 35.000 euro potrà accedere al regime forfettario nel 2025, purché vengano rispettati gli altri requisiti. L’intervento mira a incentivare una maggiore platea di lavoratori a usufruire del regime agevolato.
La verifica di tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato.
Considerazione Pratica
Marco, un consulente informatico che nel 2024 ha percepito 33.000 euro come reddito da lavoro dipendente, potrebbe rientrare nel regime forfettario nel 2025 grazie al nuovo limite. Tuttavia, se il suo reddito fosse stato superiore a 35.000 euro, l’esclusione dal regime sarebbe confermata.
Agevolazioni Contributive per Nuove Attività nel 2025
Un’ulteriore misura prevista dalla legge di bilancio riguarda i contributi previdenziali per artigiani e commercianti. Coloro che avvieranno una nuova attività nel 2025 beneficeranno di una riduzione del 50% dei contributi INPS, valida per un periodo di tre anni consecutivi. Questa agevolazione si applica indipendentemente dal regime contabile adottato, ma è riservata a coloro che si iscrivono per la prima volta alla relativa gestione previdenziale.
Limitazioni e Condizioni
Gli iscritti alla Gestione Separata, come i liberi professionisti senza albo, sono esclusi da questa agevolazione. Inoltre, il beneficio non è cumulabile con altre riduzioni contributive eventualmente già previste per chi aderisce al regime forfettario o per motivi legati all’età del contribuente. Per accedere a questa misura sarà necessario presentare una specifica istanza all’INPS.
Da notare che, se i contributi sono calcolati sul reddito minimale e vengono ridotti del 50%, anche l’accredito pensionistico sarà proporzionale. Questo implica un minore accantonamento per la pensione futura.
Un Esempio Chiarificatore
Giulia, che decide di avviare un’attività di commercio nel 2025, potrà beneficiare della riduzione del 50% dei contributi previdenziali per tre anni. Tuttavia, se aderirà a questa agevolazione, non potrà richiedere ulteriori sconti contributivi legati al regime forfettario durante il medesimo triennio.
Conclusioni
Le modifiche previste per il regime forfettario nel 2025 rappresentano un’importante evoluzione normativa finalizzata ad ampliare le possibilità di accesso al regime agevolato e a incentivare nuove attività imprenditoriali. Tuttavia, le nuove regole richiedono attenzione per evitare errori e rispettare i requisiti richiesti dalla legge.