L’approvazione della Legge di Bilancio 2025 è ormai alle porte e tra i numerosi emendamenti in discussione, due modifiche al regime forfettario sembrano avere buone probabilità di essere approvate. Queste modifiche riguardano l’innalzamento della soglia di ricavi e l’aumento del limite di reddito da lavoro dipendente che determina l’accesso al regime.
Innalzamento della soglia di ricavi
La prima novità riguarda l’innalzamento della soglia di ricavi per i titolari di partita IVA in regime forfettario. Attualmente, il limite massimo è di 85.000,00 euro. Due emendamenti propongono di aumentare questa soglia:
- Un emendamento prevede un aumento a 100.000,00 euro.
- L’altro propone un aumento a 90.000,00 euro.
Questi cambiamenti sono visti come un potenziamento del sistema della flat tax per le piccole partite IVA. Tuttavia, non sono previste modifiche alle regole in caso di superamento della soglia massima durante l’anno. Chi supera gli 85.000 euro ma non i 100.000 euro esce dal regime l’anno successivo, evitando la tassazione retroattiva. Chi supera i 100.000 euro, invece, deve ricalcolare tutto e pagare IRPEF, addizionali e IVA nello stesso anno.
Aumento del limite di reddito da lavoro dipendente
La seconda novità riguarda il limite di reddito da lavoro dipendente che può essere conseguito durante l’anno per poter accedere al regime forfettario. Attualmente, non è possibile accedere al regime se si ha un reddito da lavoro dipendente o assimilato pari o superiore a 30.000,00 euro. Tre emendamenti propongono di estendere questo limite a 50.000,00 euro.
Questa modifica riflette un cambiamento nei tempi: la norma attuale, che prevede la causa ostativa relativa al reddito da lavoro dipendente, era stata fortemente voluta per evitare che contribuenti con redditi medio alti, come politici e pubblici funzionari, potessero accedere a regimi fiscali di vantaggio pensati principalmente per giovani professionisti e imprenditori.
Conclusioni
Le modifiche proposte al regime forfettario per il 2025 puntano a rendere il regime più accessibile e vantaggioso per una platea più ampia di contribuenti. L’innalzamento della soglia di ricavi e l’aumento del limite di reddito da lavoro dipendente rappresentano un tentativo di rispondere alle esigenze di chi gestisce una partita IVA in un contesto economico in continua evoluzione.
Tuttavia, è importante sottolineare che queste novità non modificano le regole in caso di superamento della soglia di ricavi, mantenendo quindi un certo grado di rigore fiscale.