Il rendiconto finanziario rappresenta uno strumento fondamentale per le imprese che cercano finanziamenti. Mentre il conto economico e lo stato patrimoniale ricevono spesso maggiore attenzione, questo documento contabile si rivela determinante nei rapporti con banche e investitori. La capacità di generare flussi di cassa positivi e gestire le dinamiche di liquidità costituisce infatti un elemento cruciale nelle valutazioni di merito creditizio.
La centralità del rendiconto nelle valutazioni finanziarie
Le imprese tendono a dedicare meno attenzione al rendiconto finanziario rispetto agli altri documenti contabili e nella redazione di questo documento si commettano frequenti errori.
Il rendiconto redatto con metodo indiretto permette di analizzare chiaramente i flussi di liquidità operativa, di investimento e di finanziamento. Questo documento mostra la generazione del flusso di cassa aziendale ed evidenzia i punti di forza e debolezza nella gestione finanziaria.
La dinamica della liquidità operativa deve risultare positiva, attraverso una generazione di cassa derivante dalla differenza tra ricavi e costi, unita a un andamento del circolante netto che garantisca determinati incassi rispetto ai ricavi. Non basta aumentare il fatturato, ma occorre anche incassare i crediti.
Dal passato al futuro: la prospettiva nel rapporto banca-impresa
Nel rapporto con gli istituti di credito, le imprese devono passare da una logica storica a una prospettica. Risulta fondamentale dimostrare la capacità di anticipare le dinamiche dei flussi di cassa e le esigenze di finanziamento.
Un documento prospettico ben costruito permette al finanziatore di comprendere le necessità future dell’azienda. Parallelamente, un’impresa che padroneggia gli strumenti di controllo di gestione e pianificazione finanziaria potrà godere di una valutazione più favorevole rispetto a chi non dispone di tali competenze.
Il metodo di valutazione aziendale Dcf (discounted cash flow) si basa proprio sulla costruzione di flussi di cassa prospettici nell’orizzonte temporale esplicito, presupponendo la capacità di elaborare previsioni affidabili.
L’indicatore Dscr: misuratore chiave per i finanziatori
La dinamica del rendiconto finanziario si collega direttamente all’indicatore Dscr (debt service coverage ratio), oggi cruciale nel contesto della crisi d’impresa. Questo parametro risulta fondamentale anche nelle situazioni fisiologiche, poiché rappresenta un elemento centrale nell’analisi effettuata sia dalle banche sia da altri finanziatori come fondi di private equity.
Il Dscr misura il rapporto tra il cash flow operativo al netto delle tasse e il cash flow al servizio del debito. Deve risultare necessariamente superiore a 1, tendenzialmente con un valore compreso tra 1,20 e 1,30, affinché il finanziatore possa valutare positivamente la capacità di rimborso dell’impresa.
La conversione dell’Ebitda in flusso di cassa
Un aspetto legato alla dinamica del rendiconto è il concetto di cash conversion dell’Ebitda, ovvero quanto dell’indicatore reddituale si trasforma in flusso di cassa. Questo dipende chiaramente da come interagiscono le varie fasi della liquidità aziendale.
A livello operativo, risulta fondamentale che il circolante non determini un assorbimento eccessivo di risorse, o comunque che lo faccia solo temporaneamente. Questo può essere fronteggiato con finanziamenti a breve termine, dopo aver valutato se il business richiede degli investimenti specifici (Capex) che influenzano il flusso di cassa.
Non è raro partire da un Ebitda positivo che non si converte in cassa, assorbito dalla dinamica del circolante o dagli investimenti. Questi aspetti vengono particolarmente osservati dai fondi di private equity interessati a intervenire nel capitale aziendale.
Il documento principe per le decisioni di investimento
Per tutti i motivi analizzati, appare evidente come il rendiconto finanziario rappresenti un documento contabile di importanza trasversale. La sua rilevanza supera i confini della semplice rendicontazione, diventando strumento principale per tutte le valutazioni che i soggetti finanziatori – banche, private equity e private debt – devono effettuare per decidere un eventuale intervento nell’azienda.
La capacità di costruire un rendiconto finanziario accurato e di utilizzarlo come strumento previsionale distingue le aziende più strutturate, che riescono a ottenere condizioni di credito migliori e a instaurare rapporti più solidi con i propri finanziatori.