I componenti del consiglio direttivo di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD) sono esposti a varie responsabilità in caso di verifica fiscale e accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza. Vediamo nel dettaglio quali sono i rischi e come tutelarsi al meglio.
La responsabilità civile
Nelle ASD prive di personalità giuridica, per le obbligazioni assunte dall’associazione rispondono personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’ente, a prescindere dalla carica ricoperta. Ciò significa che in caso di accertamento fiscale che si concluda con il pagamento di imposte, sanzioni e interessi, ne risponderanno col proprio patrimonio personale il presidente, i consiglieri o qualunque altro soggetto abbia materialmente posto in essere gli atti contestati.
Diversamente, nelle rare ASD che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica, delle obbligazioni risponde solo l’ente con il proprio patrimonio. I componenti del direttivo sono comunque esposti all’azione di responsabilità da parte dell’associazione stessa per i danni causati con la loro cattiva gestione.
La responsabilità penale
In caso di gravi violazioni fiscali, oltre alle sanzioni amministrative pecuniarie, i rappresentanti dell’ASD rischiano anche conseguenze penali. Ad esempio, l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi o IVA è punita con la reclusione da un anno e 6 mesi a 4 anni, se l’imposta evasa supera 50.000 euro.
Inoltre, l’ente stesso può essere ritenuto responsabile per i reati tributari commessi nel suo interesse o vantaggio dai propri dirigenti, ed essere soggetto a pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive in base al D.Lgs. 231/2001.
Come tutelarsi
Per prevenire contestazioni in caso di verifica fiscale, è fondamentale che l’ASD tenga sempre in ordine la documentazione che attesta la sua natura di ente non commerciale che svolge attività sportiva dilettantistica. In particolare:
- Atto costitutivo e statuto aggiornati e registrati, contenenti le clausole obbligatorie
- Certificato di affiliazione alla Federazione sportiva o Ente di promozione e di iscrizione al Registro CONI
- Libro verbali assemblee e consiglio direttivo
- Libro soci aggiornato
- Rendiconto economico-finanziario
- Ricevute e documenti giustificativi delle entrate e uscite
È poi consigliabile dotarsi di:
- Polizze assicurative a copertura dei rischi
- Modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001
- Organo di controllo interno
Infine, in caso di contestazioni, è bene farsi assistere tempestivamente da un consulente esperto nella gestione del contenzioso tributario.
Conclusioni
I componenti del consiglio direttivo di un’ASD, pur beneficiando di un regime fiscale di favore, non sono esenti da responsabilità in caso di accertamento fiscale. Per tutelarsi è necessario operare sempre nel rispetto delle norme e dello statuto, curare gli adempimenti documentali, dotarsi di presidi organizzativi adeguati e, in caso di contestazioni, reagire prontamente con l’ausilio di professionisti qualificati.
Domande e risposte
D: Cosa rischia un consigliere di ASD priva di personalità giuridica in caso di accertamento fiscale?
R: Nelle ASD non riconosciute, i componenti del consiglio direttivo rispondono personalmente e solidalmente per le obbligazioni tributarie, a prescindere dalla carica, se hanno agito in nome e per conto dell’ente.
D: Quali sono alcuni strumenti per limitare i rischi dei dirigenti di un’ASD?
R: Per tutelarsi, i consiglieri possono far dotare l’ASD di coperture assicurative, modello organizzativo 231 e organo di controllo interno. In caso di contestazioni, è bene farsi assistere subito da un esperto.