Nel panorama giuridico italiano, la figura del sindaco riveste un’importanza fondamentale per il corretto funzionamento delle società. Questa posizione, tuttavia, porta con sé un considerevole peso in termini di responsabilità, specialmente in materia tributaria. Il recente incontro in videoconferenza del 1° febbraio 2024 con la Guardia di Finanza ha gettato luce su questo aspetto, focalizzandosi sulle conseguenze penali derivanti da reati dichiarativi e la necessità di un contributo causale effettivo per attribuire la responsabilità.
Il Ruolo dei Sindaci e il Rischio di Responsabilità Penale
I sindaci, incaricati dei doveri di controllo e vigilanza, sono posti da legge in una “posizione di garanzia”. Il DLgs. 74/2000, in particolare, prevede che gli amministratori presentino e sottoscrivano le dichiarazioni rilevanti per l’ordinamento tributario, ma la responsabilità può estendersi anche ai sindaci in presenza di determinate condizioni. La giurisprudenza ha chiarito che non è necessario un accordo preventivo tra le parti per stabilire una corresponsabilità; bastano elementi sintomatici di un’inadeguata esercitazione dei poteri di controllo.
Casi di Concorso Omissivo e Commissivo
La prassi giudiziaria ci insegna che più comuni sono i casi di concorso omissivo, dove il mancato intervento del sindaco nell’impedire eventi illeciti diviene esso stesso un atto reo. L’articolo 40 comma 2 c.p. sottolinea che “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”, ponendo così i sindaci di fronte alle loro responsabilità.
Accertamento del Contributo Causale
L’analisi della Guardia di Finanza evidenzia l’importanza dell’accertamento di un coinvolgimento attivo dei sindaci, che non può prescindere dal ruolo formale. Elementi idonei devono essere individuati per qualificare la condotta come antiguridica, considerando il modello di gestione societario adottato.
Esempi Giurisprudenziali
La Cassazione ha offerto numerosi spunti in materia. Nel caso delle sentenze nn. 20867/2021 e 42046/2017, si è affermato che l’omissione del potere di controllo che avrebbe potuto impedire le condotte distrattive degli amministratori esorbita dalla dimensione meramente colposa e si configura come partecipazione dolosa. Un esempio ancora più specifico è fornito dalla sentenza n. 40324/2021: un sindaco che esprime parere favorevole all’acquisto di un credito fiscale inesistente, consapevole di tale inesistenza e della sua strumentalità per indebita compensazione, risponde a titolo di concorso nel delitto.
Casi Pratici
Vediamo ora come queste regole si applicano nella pratica attraverso alcuni esempi:
Caso #1: Il Caso della Dichiarazione Infedele
Immaginiamo una grande impresa italiana, la “Gamma S.r.l.”, che ha presentato una dichiarazione dei redditi infedele, diminuendo il proprio imponibile fiscale attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti. Il collegio sindacale, presieduto da Dott. Rossi, non ha rilevato queste irregolarità nonostante gli evidenti segnali di anomalie in bilancio.
Successivamente, un’indagine della Guardia di Finanza svela la frode e si scopre che il Dott. Rossi aveva ricevuto segnalazioni specifiche dai revisori interni riguardo alla possibile esistenza di fatture sospette, ma non aveva intrapreso ulteriori indagini né aveva segnalato il problema agli altri organi sociali. In questo caso, la sua omissione può essere vista come un contributo causale al reato di dichiarazione infedele, perché non ha impedito un evento che aveva l’obbligo giuridico di impedire.
Caso #2: Il Caso della Frode Carosello
Consideriamo la società “Delta S.p.A.”, coinvolta in un complesso schema di frode carosello IVA. Il collegio sindacale, incluso l’esperto contabile Dott.ssa Bianchi, aveva notato transazioni ricorrenti con società estere che presentavano segni di insolvibilità o inattività. Nonostante ciò, la Dott.ssa Bianchi non ha sollevato questioni nei rapporti al consiglio di amministrazione e non ha insistito per una più accurata verifica.
Quando l’evasione fiscale viene alla luce, si scopre che il mancato intervento della Dott.ssa Bianchi ha facilitato la prosecuzione dello schema fraudolento. Anche se non era direttamente coinvolta nella frode, la sua mancata azione di controllo e la sua accettazione passiva delle spiegazioni fornite dagli amministratori costituiscono un’omissione penalmente rilevante.
Caso #3: Il Caso dell’Acquisto di Crediti Fiscali Inesistenti
La “Beta S.r.l.” decide di acquistare crediti fiscali da una società apparentemente affidabile. Il sindaco, Dott. Verdi, riceve documentazione che dovrebbe attestare la validità dei crediti. Tuttavia, alcuni documenti presentano discrepanze evidenti. Nonostante ciò, il Dott. Verdi approva l’operazione senza ulteriori controlli.
Si scopre in seguito che i crediti fiscali erano inesistenti e servivano per nascondere operazioni di evasione fiscale. L’approvazione del Dott. Verdi, senza un’adeguata verifica, nonostante chiari segnali di irregolarità, lo rende responsabile di concorso nel reato di dichiarazione fraudolenta.
Riflessioni finali
La responsabilità dei sindaci nei reati fiscali si configura quindi come un tema delicato e complesso, che richiede una valutazione attenta dei singoli casi. L’effettivo contributo causale, l’attività o l’omissione, la consapevolezza del ruolo svolto: ogni fattore può essere decisivo per determinare l’esistenza di un coinvolgimento penalmente rilevante. La posizione di garanzia dei sindaci li rende custodi dell’etica e della legalità aziendale, ruolo che va esercitato con la massima diligenza e consapevolezza per scongiurare conseguenze penali gravi e per il bene della gestione societaria.
Domande e Risposte
1. In quali casi i sindaci possono essere ritenuti responsabili per reati dichiarativi?
I sindaci possono essere ritenuti responsabili per reati dichiarativi quando:
- Sono consapevoli della realizzazione degli illeciti da parte dei sottoscrittori delle dichiarazioni e/o degli amministratori.
- Non fanno nulla per impedirne la consumazione.
2. Qual è il ruolo dei sindaci nella prevenzione dei reati tributari?
Il ruolo dei sindaci nella prevenzione dei reati tributari è quello di:
- Controllare e vigilare sulla gestione della società.
- Impedire le condotte illecite da parte degli amministratori.
3. Quali sono gli elementi che devono essere accertati per ritenere i sindaci responsabili di concorso in reati tributari?
Gli elementi che devono essere accertati per ritenere i sindaci responsabili di concorso in reati tributari sono:
- L’effettivo contributo causale dei componenti del collegio sindacale.
- La consapevolezza della realizzazione degli illeciti da parte dei sottoscrittori delle dichiarazioni e/o degli amministratori.
- L’omissione dei doveri di controllo e vigilanza.
4. Come si differenzia l’accertamento del concorso a seconda della tipologia di reato tributario commesso?
L’accertamento del concorso a seconda della tipologia di reato tributario commesso si differenzia in base alla:
- Natura del reato (dichiarativo o attivo).
- Consapevolezza dei sindaci della realizzazione degli illeciti.
- Omissione dei doveri di controllo e vigilanza.