Il panorama delle politiche di sviluppo economico in Italia si arricchisce di una misura innovativa e potenziata: Resto al Sud 2.0. Questa iniziativa, introdotta dal Decreto Coesione (DL n. 60/2024, convertito dalla legge n. 95/2024), rappresenta un’evoluzione significativa del precedente programma Resto al Sud, mirando a rivitalizzare il tessuto imprenditoriale delle regioni meridionali attraverso un sostegno mirato ai giovani imprenditori.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio le caratteristiche di questa misura, analizzando i suoi beneficiari, le modalità di finanziamento, il suo potenziale impatto sul territorio e le implicazioni per lo sviluppo economico del Mezzogiorno.
Il Contesto Socio-Economico di Resto al Sud 2.0
Resto al Sud 2.0 si inserisce in un contesto socio-economico complesso, caratterizzato da sfide persistenti nelle regioni meridionali d’Italia. Queste aree hanno storicamente sofferto di tassi di disoccupazione giovanile elevati, fuga di cervelli e un tessuto imprenditoriale meno dinamico rispetto al Nord del paese. La nuova misura si propone di affrontare queste problematiche strutturali attraverso un approccio multidimensionale che va oltre il semplice sostegno finanziario.
L’obiettivo primario è duplice: da un lato, contrastare la disoccupazione giovanile offrendo alternative concrete all’emigrazione; dall’altro, stimolare l’innovazione e la diversificazione economica in aree tradizionalmente meno sviluppate. Questo approccio riflette una comprensione più profonda delle dinamiche economiche regionali, riconoscendo che la creazione di nuove imprese può fungere da catalizzatore per un più ampio rinnovamento economico e sociale.
I Beneficiari
Per poter accedere agli incentivi del programma “Resto al SUD 2.0”, i giovani di età inferiore ai 35 anni devono soddisfare uno dei seguenti requisiti:
- Condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione: Secondo le definizioni del Piano nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027, sono ammessi i giovani che vivono in condizioni di svantaggio economico, sociale o che subiscono discriminazioni.
- Inoccupati, inattivi o disoccupati da almeno 12 mesi: Rientrano in questa categoria i giovani che sono senza lavoro da almeno un anno, compresi coloro che non hanno mai svolto un’attività lavorativa.
- Disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali o destinatari del programma GOL: Sono ammessi i giovani disoccupati che percepiscono indennità come la NASPI, la DIS COLL o il Supporto Formazione e Lavoro, oppure sono inseriti nel programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL).
Meccanismi di Finanziamento e Supporto
Resto al Sud 2.0 offre un pacchetto di sostegno finanziario articolato e flessibile:
- Voucher di avvio:
- Importo base: fino a 40.000 euro
- Importo maggiorato: fino a 50.000 euro per progetti innovativi o sostenibili
- Utilizzo: acquisto di beni strumentali, servizi, tecnologie
- Contributi a fondo perduto:
- Per investimenti fino a 120.000 euro: copertura fino al 75% delle spese
- Per investimenti tra 120.000 e 200.000 euro: copertura fino al 70% delle spese
Questi strumenti finanziari sono complementati da servizi di supporto non monetari:
- Formazione imprenditoriale: corsi specifici su gestione aziendale, marketing, finanza
- Tutoraggio: affiancamento da parte di esperti nelle fasi critiche di avvio e sviluppo
- Networking: creazione di reti tra nuovi imprenditori e realtà consolidate del territorio
L’approccio integrato di finanziamento e supporto mira a massimizzare le probabilità di successo delle nuove imprese, affrontando non solo le barriere finanziarie ma anche quelle legate alle competenze e alle reti professionali.
Settori di Applicazione
Resto al Sud 2.0 non pone limitazioni settoriali, incoraggiando l’innovazione in diversi ambiti. Alcuni settori che potrebbero beneficiare particolarmente della misura includono:
- Tecnologia e digitale: Start-up nel campo dell’intelligenza artificiale, blockchain, IoT
- Turismo sostenibile: Progetti di eco-turismo, valorizzazione del patrimonio culturale
- Agricoltura innovativa: Vertical farming, agricoltura di precisione, prodotti a km zero
- Economia circolare: Imprese focalizzate sul riciclo, riuso e riduzione degli sprechi
Tempistiche e Risorse Stanziate
La nuova agevolazione è prevista partire da settembre 2024. Per l’attuazione di Resto al Sud 2.0, il governo ha stanziato:
- 49,5 milioni di euro per il 2024
- 445,5 milioni di euro per il 2025
Un decreto interministeriale, atteso entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione (7 luglio 2024), definirà nel dettaglio i criteri e le modalità di finanziamento.
Casi studio
DI seguito vi proponiamo alcun casi studio a titolo esemplificativo
“Green Tech Calabria”
Un gruppo di tre giovani ingegneri ambientali avvia una start-up per lo sviluppo di tecnologie per la purificazione dell’acqua. Utilizzando il voucher di 50.000 euro, acquistano attrezzature di laboratorio avanzate. Con il contributo a fondo perduto di 140.000 euro (70% di un investimento totale di 200.000 euro), finanziano la ricerca e lo sviluppo di filtri innovativi basati su nanomateriali.
“Sapori di Sicilia Online”
Una giovane imprenditrice siciliana crea una piattaforma e-commerce per la vendita diretta di prodotti agroalimentari locali. Con il voucher di 40.000 euro, sviluppa il sito web e l’app mobile. Il contributo a fondo perduto di 90.000 euro (75% di un investimento di 120.000 euro) viene utilizzato per la logistica, il marketing digitale e la creazione di una rete di piccoli produttori locali.
Sinergie con Altre Misure e Politiche
Resto al Sud 2.0 non opera in isolamento, ma si integra con altre politiche di sviluppo:
- Cumulabilità con NASpI: I beneficiari possono richiedere l’erogazione anticipata dell’indennità di disoccupazione come capitale iniziale.
- Compatibilità con SFL: L’indennità del Supporto per la Formazione e il Lavoro può essere combinata con i benefici di Resto al Sud 2.0.
- Integrazione con politiche di formazione regionali: Le regioni possono allineare i propri programmi formativi alle esigenze delle nuove imprese create.
- Collaborazione con università e centri di ricerca: Possibilità di creare percorsi di trasferimento tecnologico e spin-off accademici.
Questa rete di connessioni tra diverse misure crea un ecosistema di supporto più robusto, aumentando le probabilità di successo delle nuove iniziative imprenditoriali.
Conclusioni
Resto al Sud 2.0 rappresenta un’opportunità senza precedenti per rivitalizzare l’economia del Mezzogiorno attraverso l’imprenditoria giovanile. La combinazione di sostegno finanziario, formazione e tutoraggio crea un ambiente favorevole all’innovazione e allo sviluppo sostenibile. Il successo di questa iniziativa dipenderà non solo dall’entità dei finanziamenti, ma anche dalla capacità di creare un ecosistema imprenditoriale dinamico e interconnesso.