Il Governo italiano ha varato un’importante misura denominata “Resto al SUD 2.0” per incentivare l’imprenditorialità giovanile nelle Regioni del Mezzogiorno. Questa iniziativa, disciplinata dall’articolo 18 del Decreto Legge 07-05-2024 n. 60 (cd. Decreto Coesione), nasce sulla scia del precedente programma “Resto al Sud”, ma presenta diverse novità significative. L’obiettivo principale è offrire un pacchetto di incentivi finanziari ai giovani di età inferiore ai 35 anni che desiderano avviare un’attività autonoma, imprenditoriale o libero-professionale nelle Regioni del Mezzogiorno, compresi i territori delle Regioni dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Questa misura mira a promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione giovanile in queste aree, incentivando la creazione di nuove imprese e l’autoimpiego.
Le Regioni Interessate
La misura “Resto al SUD 2.0” è applicabile nelle seguenti Regioni del Mezzogiorno: Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Inoltre, sono inclusi anche i territori delle Regioni dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, dove vi è una particolare necessità di stimolare la ripresa economica e creare opportunità di lavoro per i giovani.
I Beneficiari
Per poter accedere agli incentivi del programma “Resto al SUD 2.0”, i giovani di età inferiore ai 35 anni devono soddisfare uno dei seguenti requisiti:
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- Condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione: Secondo le definizioni del Piano nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027, sono ammessi i giovani che vivono in condizioni di svantaggio economico, sociale o che subiscono discriminazioni.
- Inoccupati, inattivi o disoccupati da almeno 12 mesi: Rientrano in questa categoria i giovani che sono senza lavoro da almeno un anno, compresi coloro che non hanno mai svolto un’attività lavorativa.
- Disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali o destinatari del programma GOL: Sono ammessi i giovani disoccupati che percepiscono indennità come la NASPI, la DIS COLL o il Supporto Formazione e Lavoro, oppure sono inseriti nel programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL).
Le Iniziative Ammissibili
Sono ammesse agli incentivi di “Resto al SUD 2.0” le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale che collettiva, comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.
Per le iniziative individuali, è necessaria l’apertura di una partita IVA per la costituzione di un’impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale. Ad esempio, un giovane potrebbe avviare un’attività di consulenza o servizi professionali come freelance.
Per le iniziative collettive, è possibile costituire diverse forme societarie:
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- Società in nome collettivo: Tutte le persone fisiche che la costituiscono rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali.
- Società in accomandita semplice: È composta da soci accomandatari, che rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali, e soci accomandanti, che rispondono solo nei limiti della quota di capitale sottoscritta.
- Società a responsabilità limitata: I soci rispondono solo nei limiti delle quote di capitale sottoscritte.
- Società cooperativa: Società costituita da più persone che si associano per gestire un’impresa in modo mutualistico.
- Società tra professionisti: Questa forma societaria consente a professionisti iscritti ad ordini o collegi di esercitare in forma associata attività professionali.
Nelle imprese in forma collettiva, possono partecipare anche soggetti diversi dai beneficiari, purché questi ultimi mantengano il controllo e l’amministrazione della società.
Esempio: Un gruppo di tre giovani under 35, di cui due beneficiari di “Resto al SUD 2.0”, potrebbe costituire una società a responsabilità limitata per avviare un’attività di produzione e commercializzazione di prodotti artigianali tipici della Regione Puglia.
Funzionamento e Incentivi
La misura “Resto al SUD 2.0” prevede l’erogazione di aiuti economici a fondo perduto ai beneficiari che vogliono avviare una nuova attività nelle Regioni del Mezzogiorno. Gli incentivi, conformi al Regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, sono fruibili in due modalità alternative:
- Voucher di avvio: Un voucher non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per l’avvio delle attività ammissibili. L’importo massimo è di 40.000 euro per le attività con sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle Regioni dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Qualora si tratti di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici, digitali o diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher sale a 50.000 euro.
Esempio: Un giovane beneficiario di “Resto al SUD 2.0” potrebbe utilizzare il voucher di 50.000 euro per acquistare attrezzature innovative, software e servizi di consulenza digitale per avviare un’attività di grafica e web design a Catania.
- Contributo a fondo perduto: Un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 75% per l’avvio delle attività con sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle Regioni dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Per programmi di spesa oltre 120.000 euro e fino a 200.000 euro, il contributo a fondo perduto può coprire fino al 70% dell’investimento.
Esempio: Un gruppo di giovani beneficiari di “Resto al SUD 2.0” potrebbe ricevere un contributo a fondo perduto del 75% su un programma di spesa di 100.000 euro per avviare un’attività di ristorazione sostenibile a Bari, utilizzando i fondi per l’acquisto di attrezzature, ristrutturazione dei locali e campagna di marketing.
Spese Ammissibili
- Formazione e supporto preliminare: Erogazione di servizi di formazione e supporto nella fase preliminare della pianificazione delle attività locali, in collaborazione con le Regioni coinvolte, in linea con il Programma Giovani, Donne e Lavoro e il programma GOL.
- Tutoraggio: Servizi di tutoraggio mirati a potenziare le competenze e fornire assistenza ai beneficiari e alle imprese ammesse durante le fasi di avvio e gestione dell’attività.
- Incentivi per l’avvio delle attività: Erogazione degli incentivi finanziari, sotto forma di voucher o contributi a fondo perduto, per favorire concretamente l’avvio delle attività imprenditoriali o libero-professionali specificate dai soggetti aventi diritto all’agevolazione.
Come Richiedere gli Incentivi
Al momento, non sono state ancora chiarite le modalità operative per richiedere gli aiuti della misura “Resto al SUD 2.0”. È probabile che sarà necessario presentare domanda tramite Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che gestisce anche il precedente programma “Resto al Sud”.
Le modalità di attuazione del pacchetto di aiuti, inclusi i requisiti specifici, le procedure di presentazione delle domande e i criteri di valutazione, saranno definite da un prossimo Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, emanato di concerto con il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Conclusione
La misura “Resto al SUD 2.0” rappresenta un’opportunità significativa per i giovani under 35 che desiderano avviare un’attività imprenditoriale o libero-professionale nelle Regioni del Mezzogiorno. Gli incentivi finanziari offerti, sia sotto forma di voucher che di contributi a fondo perduto, possono fornire un supporto cruciale nella fase di avvio dell’attività, consentendo di coprire una parte sostanziale delle spese iniziali.
Tuttavia, è importante monitorare attentamente le modalità di attuazione e i requisiti specifici che saranno definiti nei prossimi decreti attuativi. Sarà fondamentale presentare un piano d’impresa solido e dimostrare la fattibilità e la sostenibilità dell’iniziativa proposta, in modo da poter accedere ai finanziamenti previsti.
Inoltre, è auspicabile che il programma “Resto al SUD 2.0” sia accompagnato da adeguate misure di supporto e formazione per i giovani imprenditori, al fine di massimizzarne le probabilità di successo e favorire la creazione di imprese innovative e competitive nel Mezzogiorno.
Domande e Risposte
D: Quali sono le Regioni interessate dalla misura “Resto al SUD 2.0”?
R: Le Regioni interessate sono: Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna e i territori delle Regioni dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
D: Chi può beneficiare degli incentivi di “Resto al SUD 2.0”?
R: I beneficiari sono i giovani di età inferiore ai 35 anni che vivono in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione, oppure sono inoccupati, inattivi o disoccupati da almeno 12 mesi, o ancora, sono disoccupati e beneficiari di ammortizzatori sociali o destinatari del programma GOL.
D: Quali tipi di iniziative sono ammesse agli incentivi?
R: Sono ammesse le iniziative finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale (con apertura di partita IVA) che collettiva (costituzione di società come SNC, SAS, SRL, cooperative o società tra professionisti).
D: Qual è l’entità degli incentivi previsti da “Resto al SUD 2.0”?
R: Gli incentivi sono fruibili in due modalità alternative: un voucher non rimborsabile da 40.000 euro (o 50.000 euro per beni e servizi innovativi) per l’acquisto di beni e servizi, oppure un contributo a fondo perduto fino al 75% delle spese per programmi di investimento fino a 120.000 euro, o fino al 70% per programmi da 120.000 a 200.000 euro.
D: Quali spese sono ammissibili per il finanziamento di “Resto al SUD 2.0”?
R: Le spese ammissibili includono: formazione e supporto preliminare, tutoraggio, erogazione degli incentivi finanziari per l’avvio delle attività.
D: Come si può richiedere l’incentivo di “Resto al SUD 2.0”?
R: Al momento non sono state ancora definite le modalità operative per la presentazione delle domande. È probabile che sarà necessario presentare richiesta tramite Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti. Le procedure saranno dettagliate in un prossimo decreto attuativo.