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Revisori e reporting di sostenibilità 2024: sufficienti cinque crediti formativi per attestare la conformità

19 Febbraio, 2025

Il decreto Milleproroghe introduce una misura transitoria che permette ai revisori di attestare la conformità dei rendiconti di sostenibilità 2024, purché abbiano maturato almeno cinque crediti formativi specifici. Contestualmente, viene prorogata la disciplina sanzionatoria per le dichiarazioni non finanziarie relative agli esercizi iniziati prima del 1° gennaio 2024. Questi interventi si inseriscono nel contesto del recepimento della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), colmando alcune incertezze normative.

Disciplina transitoria per i revisori

Con l’entrata in vigore del Milleproroghe, i revisori potranno rilasciare attestazioni di conformità per i bilanci chiusi al 31 dicembre 2024, a condizione di aver acquisito almeno cinque crediti formativi specifici nelle materie legate alla rendicontazione della sostenibilità. Questa misura temporanea si rende necessaria in attesa del decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che definirà i criteri per la presentazione della domanda di abilitazione per le revisioni di sostenibilità.

L’obiettivo è garantire un livello minimo di competenza ai professionisti che operano nella revisione, senza bloccare il processo di rendicontazione in una fase di transizione normativa. In assenza di questa disposizione, molte aziende e revisori si sarebbero trovati in una situazione di incertezza, con il rischio di paralizzare le attività legate alla compliance in materia di sostenibilità. Il nuovo assetto normativo richiede una preparazione approfondita, poiché le imprese saranno chiamate a rendicontare le proprie azioni di sostenibilità con criteri più stringenti.

Esempio pratico: Un revisore che intende certificare il rendiconto di sostenibilità 2024 di un’azienda dovrà dimostrare di aver acquisito almeno cinque crediti formativi in corsi accreditati su tematiche come la rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance), la normativa europea CSRD o gli standard GRI (Global Reporting Initiative). Senza questi crediti, non potrà rilasciare l’attestazione di conformità.

Proroga della disciplina sanzionatoria

Il secondo intervento introdotto dal Milleproroghe riguarda la proroga della disciplina sanzionatoria per le dichiarazioni non finanziarie relative agli esercizi iniziati prima del 1° gennaio 2024. In sostanza, per queste dichiarazioni continueranno ad applicarsi gli articoli 8 e 9 del D.Lgs. 254/2016, nonostante l’abrogazione dello stesso decreto da parte del D.Lgs. 125/2024. .

Questa scelta normativa risponde alla necessità di evitare vuoti regolatori e incertezze applicative, specialmente per le aziende che hanno già avviato il processo di rendicontazione secondo il precedente quadro normativo. Il mantenimento delle sanzioni preesistenti assicura che le imprese non possano approfittare di un periodo di assenza di regole per ritardare o omettere la trasmissione delle dichiarazioni non finanziarie. L’obbligo di rendicontazione non è solo un adempimento formale, ma un passaggio essenziale per garantire trasparenza e accountability aziendale.

In sintesi

IN SINTESI


Quali sono le principali misure introdotte dal decreto Milleproroghe sulla rendicontazione di sostenibilità? Il decreto introduce una disciplina transitoria che consente ai revisori di attestare la conformità dei rendiconti di sostenibilità 2024, a condizione di aver maturato almeno cinque crediti formativi specifici. Inoltre, proroga la disciplina sanzionatoria per le dichiarazioni non finanziarie relative agli esercizi iniziati prima del 1° gennaio 2024, mantenendo in vigore fino al 25 settembre 2024 le disposizioni del D.Lgs. 254/2016.


In cosa consiste la disciplina transitoria per i revisori? I revisori potranno rilasciare attestazioni di conformità per i bilanci chiusi al 31 dicembre 2024 solo se avranno acquisito almeno cinque crediti formativi specifici in materia di rendicontazione della sostenibilità. Questa misura è temporanea e resterà in vigore fino alla pubblicazione del decreto attuativo del MEF, che stabilirà i criteri per l’abilitazione alla revisione di sostenibilità.


Perché è stata introdotta questa misura transitoria? L’obiettivo è garantire un livello minimo di competenza ai revisori senza ostacolare il processo di rendicontazione delle aziende in una fase di transizione normativa. Senza questa disposizione, si creerebbero incertezze che avrebbero potuto rallentare la compliance in materia di sostenibilità.


Come si applica la nuova norma ai revisori? Un revisore che intende certificare il rendiconto di sostenibilità 2024 dovrà dimostrare di aver acquisito almeno cinque crediti formativi attraverso corsi accreditati su tematiche ESG, normativa CSRD o standard GRI. In assenza di tali crediti, non potrà rilasciare attestazioni di conformità.


Cosa prevede la proroga della disciplina sanzionatoria? Il decreto Milleproroghe annuncia che, per le dichiarazioni non finanziarie relative agli esercizi iniziati prima del 1° gennaio 2024, continuerà ad applicarsi gli articoli 8 e 9 del D.Lgs. 254/2016 fino al 25 settembre 2024, nonostante l’abrogazione del decreto stesso da parte del D.Lgs. 125/2024.


Qual è la finalità della proroga? La proroga evita vuoti normativi e incertezze applicative, garantendo che le aziende già soggette alla precedente normativa continuino a rispettare le regole senza approfittare di un periodo senza sanzioni per omettere o ritardare la trasmissione delle dichiarazioni non finanziarie.


Quali sono le conseguenze per le imprese? Le aziende che hanno già presentato dichiarazioni non finanziarie per il 2023 dovranno continuare a rispettare il D.Lgs. 254/2016 fino a settembre 2024. Eventuali omissioni o non conformità saranno comunque soggette alle sanzioni previste dalla normativa previgente.

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