L’attesa esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE subirà un posticipo operativo di 30 giorni, slittando di fatto ad aprile 2025. Nonostante l’entrata in vigore della norma sia prevista da oggi 5 marzo, come stabilito dal Dpcm attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 febbraio 2025, l’effettiva applicazione richiederà un mese aggiuntivo per consentire l’adeguamento delle piattaforme tecniche e delle procedure amministrative. La novità normativa è di notevole impatto: fino a tre milioni di attestazioni ISEE potrebbero richiedere un ricalcolo, con conseguente potenziale miglioramento delle prestazioni sociali collegate, tra cui bonus energetici, assegno unico e bonus nido. Questo rinvio tecnico coinvolge numerose istituzioni, dai CAF all’INPS, e solleva interrogativi operativi che necessitano di chiarimenti urgenti.
Cosa cambia con l’esclusione dei titoli di Stato
La riforma introduce un cambiamento sostanziale nel sistema di calcolo dell’ISEE, strumento fondamentale per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate. Il provvedimento, previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 183-185, legge 213/2023), autorizza l’esclusione dall’indicatore patrimoniale di buoni postali, libretti di risparmio e tutti i titoli di Stato entro un valore complessivo di 50mila euro.
L’impatto di questa modifica sarà significativo: per i nuclei familiari che detengono tali strumenti finanziari, l’ISEE è destinato ad abbassarsi, aumentando conseguentemente il valore delle prestazioni sociali collegate. Tra queste rientrano:
- I bonus sociali per elettricità e gas,
- Il bonus asilo nido,
- L’assegno unico per i figli.
È importante sottolineare che tale modifica al patrimonio mobiliare considererà solo le componenti esplicitamente indicate nella norma, lasciando invariata la valutazione degli altri strumenti finanziari come azioni, fondi comuni e polizze di investimento.
La platea degli interessati: dimensioni e caratteristiche
Secondo le stime della Consulta nazionale dei CAF, l’operazione “ISEE senza BTP” potrebbe interessare una platea consistente di contribuenti. Circa il 40% delle pratiche ISEE elaborate finora contengono titoli di Stato, libretti postali o buoni fruttiferi garantiti. Considerando che sono state già inviate 7,4 milioni di Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) per richiedere l’ISEE nel 2025, di cui 5,9 milioni tramite i Centri di Assistenza Fiscale, il numero di attestazioni potenzialmente da ricalcolare si aggirerebbe intorno ai 3 milioni.
È interessante notare come questa riforma vada a beneficio principalmente di risparmiatori che hanno scelto strumenti considerati “sicuri” e promossi dallo Stato stesso.
Per esempio, una famiglia con un ISEE di 16.000 euro che possiede 30.000 euro in titoli di Stato potrebbe vedere il proprio indicatore ridursi significativamente, con conseguente aumento delle prestazioni sociali a cui ha diritto.
Le tempistiche di implementazione: il percorso verso l’operatività
Il percorso di implementazione della riforma seguirà diverse fasi tecniche e amministrative:
- 5 marzo 2025: entrata in vigore formale della norma;
- 5 marzo – 5 aprile 2025: periodo di 30 giorni concesso alle pubbliche amministrazioni per adeguarsi alla nuova disposizione;
- Inizio aprile 2025: avvio effettivo delle nuove modalità di calcolo.
Per il 5 marzo è stato convocato un primo tavolo tecnico che riunirà la Consulta dei CAF, il Ministero del Lavoro, l’INPS e l’Agenzia delle Entrate. Questo incontro sarà cruciale per definire i prossimi passaggi operativi, che includono:
- L’approvazione tramite decreto direttorio del Ministero del Lavoro del nuovo modello di DSU;
- L’aggiornamento delle piattaforme per l’invio del modello precompilato;
- L’adeguamento degli applicativi utilizzati dalle reti dei CAF.
È fondamentale sottolineare che non sarà possibile richiedere l’aggiornamento dell’ISEE senza titoli di Stato prima di aprile e sarà comunque necessario attendere una comunicazione ufficiale da parte dell’INPS con le relative istruzioni tecniche.
I nodi da sciogliere: aspetti tecnici e finanziari
La transizione verso il nuovo sistema solleva diverse questioni tecniche e finanziarie che richiedono chiarimenti:
Costi e gratuità del servizio
Un nodo cruciale riguarda i costi dell’eventuale pratica di aggiornamento dell’ISEE. Dal 1° ottobre 2023, le DSU successive alla prima inviate dallo stesso nucleo familiare non sono più gratuite, con un costo medio di circa 25 euro a pratica secondo i tariffari dei CAF. Per garantire la gratuità dell’eventuale ricalcolo, reso necessario da una legge nazionale attuata in corso d’anno, sarebbe necessaria un’ulteriore copertura finanziaria attualmente non prevista.
Applicazione della soglia di 50mila euro
Gli operatori dei CAF attendono anche chiarimenti su come applicare concretamente la decurtazione fino a 50mila euro relativa alle voci patrimoniali interessate. Non è ancora chiaro se questa soglia si applicherà agli importi complessivamente detenuti da tutti i membri del nucleo familiare oppure solo a quelli posseduti dal richiedente o da uno specifico componente.
Impatto sulle prestazioni sociali: benefici concreti
L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE avrà ripercussioni significative sulle prestazioni sociali che utilizzano questo indicatore come parametro di accesso o per determinare l’importo del beneficio. Analizziamo alcuni esempi concreti:
Assegno unico per i figli
Per una famiglia con ISEE attuale di 20.000 euro e titoli di Stato per 40.000 euro, l’esclusione di questi ultimi potrebbe abbassare l’indicatore a circa 15.000 euro. Questo comporterebbe un aumento dell’assegno unico mensile di circa 15-20 euro per figlio, con un beneficio annuo che potrebbe superare i 200 euro per ciascun figlio.
Bonus energetici
I bonus per elettricità e gas, riservati alle famiglie con ISEE fino a 9.530 euro (o fino a 20.000 euro per famiglie numerose), potrebbero diventare accessibili a nuclei che prima erano esclusi. Un nucleo familiare con ISEE di 11.000 euro che possiede 20.000 euro in titoli di Stato potrebbe scendere sotto la soglia e accedere a risparmi annui di diverse centinaia di euro sulle bollette energetiche.
Bonus asilo nido
Anche il contributo per la frequenza degli asili nido, che varia in base all’ISEE, potrebbe aumentare per le famiglie beneficiarie della riforma, con incrementi potenziali fino a 500 euro annui per bambino.
Considerazioni operative per i cittadini
In attesa dell’operatività della riforma, è opportuno che i cittadini considerino alcuni aspetti pratici:
- Non è necessaria alcuna azione immediata: prima di aprile non sarà possibile richiedere l’aggiornamento dell’ISEE con la nuova modalità di calcolo
- Monitorare le comunicazioni ufficiali: è consigliabile attendere le istruzioni dell’INPS che indicheranno le modalità operative per richiedere l’eventuale ricalcolo
- Preparare la documentazione: i possessori di titoli di Stato, buoni postali e libretti di risparmio dovrebbero verificare l’entità di tali investimenti e preparare la relativa documentazione
- Valutare il potenziale beneficio: considerare l’impatto che l’esclusione di questi strumenti potrebbe avere sul proprio ISEE e, di conseguenza, sulle prestazioni sociali di cui si beneficia
È importante ricordare che questa modifica normativa rappresenta un’opportunità significativa per molti contribuenti, ma richiede pazienza nella fase di implementazione tecnica e amministrativa.
In sintesi
IN SINTESI
Qual è la principale novità della riforma sull’ISEE? L’esclusione dei titoli di Stato, buoni postali e libretti di risparmio fino a 50mila euro dal calcolo del patrimonio mobiliare dell’ISEE, con effetti positivi per molte famiglie nell’accesso alle prestazioni sociali. Quando entrerà in vigore questa modifica? Formalmente il 5 marzo 2025, ma la piena operatività slitterà ad aprile 2025 per consentire l’adeguamento delle piattaforme tecniche e amministrative. Quale sarà l’impatto sul calcolo dell’ISEE? Per chi possiede questi strumenti finanziari, l’ISEE si abbasserà, aumentando il valore delle prestazioni sociali collegate come bonus energetici, assegno unico e bonus asilo nido. Quante famiglie saranno interessate da questa modifica? Circa il 40% delle pratiche ISEE elaborate contengono titoli di Stato o buoni fruttiferi, il che potrebbe comportare il ricalcolo di circa 3 milioni di attestazioni. Quali sono i principali vantaggi per le famiglie? L’accesso facilitato a prestazioni sociali come l’assegno unico per i figli, il bonus nido e i bonus per energia e gas, con possibili aumenti dei contributi ricevuti. Quali sono i principali ostacoli all’attuazione della riforma? La necessità di chiarimenti tecnici sull’applicazione della soglia di 50mila euro, l’adeguamento dei software dei CAF e dell’INPS, e la gestione dell’eventuale costo del ricalcolo ISEE per le famiglie. Quando sarà possibile richiedere il ricalcolo dell’ISEE? Non prima di aprile 2025, previa comunicazione ufficiale dell’INPS con le istruzioni operative. Cosa devono fare i cittadini nel frattempo? Monitorare le comunicazioni ufficiali, preparare la documentazione relativa ai titoli di Stato posseduti e valutare il potenziale beneficio della riforma sulle prestazioni sociali di cui si usufruisce. |