La Commissione Bilancio della Camera ha respinto l’emendamento presentato dalla Lega che mirava a introdurre una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali emesse tra il 2000 e il 2023. L’emendamento proponeva il pagamento delle somme dovute in 120 rate, con l’esclusione degli interessi e delle sanzioni, limitandosi al versamento del capitale e delle spese di notifica e procedura esecutiva.
Il contesto della manovra 2025
La manovra economica per l’anno 2025 ha attirato l’attenzione di oltre 4.511 emendamenti presentati dalle forze parlamentari, con quasi 1.300 di questi dichiarati inammissibili. Tra questi, una proposta significativa era l’emendamento della Lega, a prima firma dell’onorevole Gusmeroli, che mirava a introdurre una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali emesse tra il 2000 e il 2023, permettendo il pagamento delle somme dovute in 120 rate, con l’esclusione degli interessi e delle sanzioni, limitandosi al versamento del capitale e delle spese di notifica e procedura esecutiva.
Le motivazioni della bocciatura
La Commissione ha dichiarato l’emendamento sulla rottamazione quinquies inammissibile per “carenza o inidoneità di compensazione”. Questo criterio implica che le proposte di modifica devono prevedere una copertura finanziaria adeguata e conforme alle normative vigenti, un aspetto che l’emendamento non ha soddisfatto. La mancata indicazione di risorse specifiche per finanziare questa misura ha portato alla sua esclusione dalla manovra economica, sollevando dubbi sulla sostenibilità finanziaria di tali iniziative.
La questione della compensazione finanziaria
La mancanza di una compensazione finanziaria adeguata è un aspetto cruciale nella valutazione degli emendamenti. Le proposte di modifica devono essere accompagnate da una stima precisa delle risorse necessarie per finanziare i cambiamenti proposti, altrimenti rischiano di essere giudicate inammissibili. La Commissione Bilancio della Camera ha il compito di assicurarsi che le misure proposte non comportino un aggravio ingiustificato per le finanze pubbliche, garantendo al contempo la trasparenza e la sostenibilità finanziaria delle decisioni prese.
La partita non è finita
Sebbene l’emendamento sulla rottamazione quinquies sia stato respinto, la questione delle definizioni agevolate dei carichi fiscali rimane aperta. Una proposta analoga, presentata come emendamento di Forza Italia al decreto legge Fisco, è ancora al vaglio della Commissione Bilancio del Senato. Questo emendamento riapre i termini della Rottamazione quater, estendendoli alle cartelle emesse dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023, offrendo quindi un’opportunità alternativa per i contribuenti.
Conclusioni
La bocciatura dell’emendamento sulla rottamazione quinquies rappresenta un esempio concreto della complessità del processo legislativo italiano, dove la valutazione degli emendamenti deve bilanciare le esigenze dei contribuenti con la sostenibilità finanziaria dello Stato. La mancata approvazione di questa misura lascia aperte molte domande sul futuro delle rottamazioni fiscali e sulle strategie che i contribuenti dovranno adottare per gestire i loro debiti fiscali.