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Semplificazione dell’acconto 2024 per i contribuenti che aderiscono al concordato preventivo, la soluzione secondo Assosoftware

29 Maggio, 2024

In attesa di chiarimenti ufficiali dall’Agenzia delle Entrate, l’associazione Assosoftware, che rappresenta i produttori di software fiscale, ha proposto una soluzione per semplificare il ricalcolo degli acconti delle imposte sui redditi e dell’IRAP per il 2024. Questa soluzione è rivolta ai contribuenti che accetteranno la proposta di concordato preventivo biennale con il fisco, concordando preventivamente i redditi e il valore della produzione netta su cui calcolare le imposte. L’obiettivo di Assosoftware è evitare complesse operazioni di ricalcolo delle basi imponibili 2023, considerando solamente i redditi e il valore della produzione netta “concordati” dal contribuente, senza tenere conto delle eventuali poste rettificative.

Esclusione delle poste rettificative

Secondo le indicazioni di Assosoftware, l’intero acconto 2024 dovrebbe essere ricalcolato entro il termine per il versamento della seconda rata (30 novembre 2024), prendendo in considerazione esclusivamente il reddito o il valore della produzione “concordati” dal contribuente con il fisco. Questo approccio escluderebbe le cosiddette “poste rettificative” di cui agli articoli 86, 87, 88 e 101 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), nonché i redditi di partecipazione detenuti in regime di impresa.

Le poste rettificative sono componenti straordinarie di reddito che potrebbero modificare l’imponibile oggetto dell’accordo preventivo. Tra queste vi sono:

  • Plusvalenze e minusvalenze: Derivanti dalla cessione di beni strumentali o partecipazioni.
  • Sopravvenienze attive e passive: Proventi o costi relativi ad esercizi precedenti.
  • Redditi di partecipazione in società trasparenti: Redditi derivanti dalla partecipazione in società di persone, associazioni professionali o imprese familiari.

Secondo Assosoftware, queste componenti straordinarie non dovrebbero essere considerate nel ricalcolo dell’acconto 2024, in quanto non fanno parte dei redditi e del valore della produzione netta concordati con il fisco.

Interpretazione dell’Agenzia delle Entrate

La soluzione proposta da Assosoftware, pur essendo di assoluto buon senso, potrebbe essere smentita dall’interpretazione che l’Agenzia delle Entrate fornirà sulla portata della norma contenuta nell’articolo 20 del decreto legislativo n. 13 del 2024. In questo articolo, il legislatore prevede che l’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP relativo ai periodi d’imposta oggetto del concordato sia calcolato sulla base dei redditi e del valore della produzione netta concordati. Tuttavia, specifica anche che per il 2024, primo periodo d’imposta di applicazione del nuovo istituto, se l’acconto è versato in due rate, la seconda rata deve essere calcolata come differenza tra l’acconto complessivamente dovuto in base al reddito e al valore della produzione netta concordato e quanto versato con la prima rata calcolata secondo le regole ordinarie.

Il problema delle componenti straordinarie

Il problema che Assosoftware cerca di risolvere riguarda il fatto che i redditi d’impresa e di lavoro autonomo, nonché il valore della produzione IRAP soggetti ad accordo preventivo biennale con il fisco, potrebbero non essere quelli sui quali si determinano effettivamente le imposte dovute. Questo a causa delle sopracitate poste rettificative, come plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, e redditi di partecipazione in associazioni o società trasparenti fiscalmente, che imporrebbero variazioni in aumento o in diminuzione delle basi imponibili concordate.

L’incidenza di tali variazioni positive o negative sulle basi imponibili concordate non può essere prevista in anticipo e può variare notevolmente da un contribuente all’altro. Il rischio è che l’Agenzia delle Entrate chieda ai contribuenti di ricalcolare gli acconti 2024 sulla base del reddito d’impresa o di lavoro autonomo e del valore della produzione conseguiti nel 2023, opportunamente rettificati per tenere conto delle suddette variazioni in aumento o in diminuzione.

Operazione complessa di ricalcolo

Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate richiedesse di considerare anche le poste rettificative, i contribuenti dovrebbero rideterminare le basi imponibili ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione evidenziate nei quadri del modello Redditi 2024, aggiungendo e sottraendo le componenti straordinarie relative al periodo d’imposta 2023.

Questo processo di ricalcolo e riconfigurazione delle basi imponibili 2023 dovrebbe essere effettuato anche per le società trasparenti fiscalmente, con effetto sugli acconti dei soci. È proprio questa complessa operazione di ricalcolo che Assosoftware intende evitare, suggerendo ai suoi associati di determinare gli acconti 2024 dei contribuenti che aderiranno al nuovo concordato preventivo biennale tenendo conto unicamente dei redditi e del valore della produzione netta risultanti dai rispettivi quadri delle dichiarazioni 2024, senza alcun ricalcolo aggiuntivo.

Esempio pratico

Immaginiamo che un contribuente abbia un reddito d’impresa concordato di 100.000 euro per il 2024. Secondo la proposta di Assosoftware, l’acconto 2024 dovrebbe essere calcolato esclusivamente su questo importo, senza tenere conto di eventuali plusvalenze, minusvalenze o altre componenti straordinarie che potrebbero modificare l’imponibile effettivo.

Tuttavia, se l’Agenzia delle Entrate interpretasse diversamente la norma, il contribuente potrebbe essere obbligato a ricalcolare l’acconto 2024 considerando anche tali componenti straordinarie relative al 2023. Ad esempio, se nel 2023 il contribuente ha realizzato una plusvalenza di 20.000 euro, potrebbe essere richiesto di includere tale importo nel calcolo dell’acconto 2024, portando il reddito imponibile a 120.000 euro.

Allo stesso modo, se il contribuente ha subito una minusvalenza di 15.000 euro nel 2023, potrebbe essere consentito di sottrarre tale importo dal reddito concordato, riducendo così l’acconto 2024 su un reddito imponibile di 85.000 euro.

Conclusione

La proposta di Assosoftware rappresenta un tentativo di semplificazione nel ricalcolo degli acconti 2024 per i contribuenti che aderiranno al nuovo concordato preventivo biennale con il fisco.

Questa soluzione, pur di buon senso, potrebbe essere smentita dall’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate sulla portata della norma relativa al calcolo degli acconti. In caso di interpretazione restrittiva, i contribuenti sarebbero costretti a compiere complesse operazioni di ricalcolo delle basi imponibili 2023, considerando anche le poste rettificative come plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, e redditi di partecipazione in società trasparenti, che potrebbero modificare i redditi e il valore della produzione netta concordati.

Questa operazione di ricalcolo sarebbe particolarmente complessa per i contribuenti che svolgono attività d’impresa o di lavoro autonomo, in quanto dovrebbero rideterminare tutte le componenti di reddito evidenziate nei quadri del modello Redditi 2024, apportando le variazioni in aumento o in diminuzione derivanti dalle poste rettificative relative al 2023. Anche i soci di società trasparenti fiscalmente dovrebbero ricalcolare i propri acconti tenendo conto delle variazioni di reddito derivanti dalle poste rettificative delle società partecipate.

Per evitare questa complessa operazione di ricalcolo, Assosoftware suggerisce ai suoi associati di determinare gli acconti 2024 dei contribuenti in concordato preventivo considerando unicamente i redditi e il valore della produzione netta risultanti dai rispettivi quadri delle dichiarazioni 2024, senza tenere conto delle poste rettificative. Questo approccio semplificato permetterebbe ai contribuenti di calcolare gli acconti 2024 in modo rapido e senza dover riconfigurare le basi imponibili del 2023.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa soluzione potrebbe essere contraria all’interpretazione che l’Agenzia delle Entrate fornirà sulla norma relativa al calcolo degli acconti per i contribuenti in concordato preventivo. Se l’Agenzia dovesse richiedere di considerare anche le poste rettificative, i contribuenti sarebbero costretti a effettuare il complesso ricalcolo delle basi imponibili 2023, con conseguenti aggravi di tempo e costi per adeguare le procedure software e gestire correttamente le dichiarazioni dei redditi 2024.


Domande e Risposte

D: Cosa si intende per “poste rettificative” nel contesto dell’articolo?
R: Le poste rettificative sono componenti straordinarie di reddito come plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, e redditi di partecipazione in associazioni o società trasparenti fiscalmente, che possono modificare i redditi e il valore della produzione netta inizialmente concordati con il fisco.

D: Qual è la soluzione proposta da Assosoftware per il ricalcolo dell’acconto 2024?
R: Assosoftware suggerisce di determinare l’acconto 2024 considerando esclusivamente i redditi e il valore della produzione netta risultanti dai rispettivi quadri delle dichiarazioni 2024, senza tenere conto delle eventuali poste rettificative.

D: Perché l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate potrebbe essere diversa?
R: L’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate potrebbe essere diversa da quella proposta da Assosoftware in quanto la norma relativa al calcolo degli acconti per i contribuenti in concordato preventivo potrebbe essere interpretata in modo più restrittivo, richiedendo di considerare anche le poste rettificative.

D: Quali sono le principali difficoltà nel caso di un’interpretazione restrittiva dell’Agenzia delle Entrate?
R: In caso di interpretazione restrittiva, i contribuenti sarebbero costretti a compiere complesse operazioni di ricalcolo delle basi imponibili 2023, considerando anche le poste rettificative come plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, e redditi di partecipazione in società trasparenti. Questo comporterebbe un aggravio di tempo e costi per adeguare le procedure software e gestire correttamente le dichiarazioni dei redditi 2024.

D: Cosa comporterebbe l’approccio semplificato proposto da Assosoftware per i contribuenti?
R: L’approccio semplificato proposto da Assosoftware permetterebbe ai contribuenti di calcolare gli acconti 2024 in modo rapido e senza dover riconfigurare le basi imponibili del 2023, considerando unicamente i redditi e il valore della produzione netta risultanti dai rispettivi quadri delle dichiarazioni 2024.

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