Sono un dipendente pubblico appassionato di sport e mi è stata offerta l’opportunità di svolgere alcune prestazioni di lavoro sportivo presso una società dilettantistica locale. Ho sentito che recentemente ci sono state delle modifiche normative in merito alle autorizzazioni necessarie per i dipendenti pubblici che svolgono attività sportive retribuite. Vorrei capire se esiste effettivamente una procedura semplificata per ottenere l’autorizzazione preventiva e quali sono le attuali disposizioni in merito.
La sua domanda tocca un tema di grande attualità nel campo del diritto del lavoro sportivo per i dipendenti pubblici. Effettivamente, la normativa in materia ha subito recenti e significative modifiche che hanno semplificato le procedure autorizzative per determinate tipologie di prestazioni. L’articolo 25, comma 6 del D.lgs. 36/2021 aveva inizialmente previsto, esclusivamente per le prestazioni di lavoro sportivo, un meccanismo di silenzio assenso di 30 giorni e l’adozione di parametri uniformi per la valutazione della sussistenza delle condizioni di compatibilità, individuati con decreto ministeriale del 10.11.2023. In attuazione di queste disposizioni, per il personale militare del Ministero della Difesa era stata emanata la circolare 22.12.2023 n. 762680, contenente specifiche indicazioni su termini e procedure per il rilascio dell’autorizzazione. T
uttavia, il quadro normativo è stato ulteriormente modificato dal D.L. 31 maggio 2024 n. 71, entrato in vigore il 1° giugno 2024. Questa nuova disposizione ha introdotto una significativa semplificazione per le prestazioni di lavoro sportivo di importo limitato. In particolare, per le prestazioni fino a 5.000 euro annui, non è più necessaria la prescritta autorizzazione preventiva. Il legislatore ha stabilito per queste attività una generale compatibilità con il pubblico impiego, richiedendo solamente una preventiva comunicazione, analogamente a quanto previsto per le attività di volontariato. Questa modifica rappresenta un notevole snellimento burocratico, facilitando l’accesso dei dipendenti pubblici a prestazioni di lavoro sportivo di modesta entità economica. È importante sottolineare che la comunicazione preventiva rimane comunque un adempimento obbligatorio, non sostituibile con una comunicazione successiva o con il silenzio.
La ratio di questa semplificazione risiede nella volontà di promuovere la partecipazione dei dipendenti pubblici alle attività sportive, riconoscendone il valore sociale e formativo, senza tuttavia trascurare le esigenze di trasparenza e controllo proprie della pubblica amministrazione. In conclusione, possiamo affermare che esiste effettivamente una procedura semplificata per le prestazioni di lavoro sportivo dei dipendenti pubblici, ma solo per quelle di importo non superiore a 5.000 euro annui, per le quali è sufficiente una preventiva comunicazione all’amministrazione di appartenenza.