Il meccanismo dello split payment (o “scissione dei pagamenti”) è stato prorogato fino al 30 giugno 2026 per contrastare l’evasione dell’IVA. Questa misura speciale, approvata dall’Unione Europea, prevede che le pubbliche amministrazioni, le società controllate e quelle quotate nell’indice FTSE MIB versino l’IVA direttamente all’Erario anziché al fornitore. Nonostante le critiche riguardanti i problemi di liquidità per le imprese, lo split payment si è rivelato efficace nel combattere l’evasione fiscale, complementandosi con altre misure come la fatturazione elettronica. In questo articolo approfondiremo il funzionamento dello split payment, le sue criticità e le potenziali soluzioni.
Il Funzionamento dello Split Payment IVA
Lo split payment IVA è un meccanismo che si applica alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di determinati soggetti, come le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici, le fondazioni partecipate dalla PA, le società controllate dai ministeri e dalle regioni, e le società quotate nell’indice FTSE MIB.
Quando un’impresa emette una fattura a uno di questi soggetti, non addebita l’IVA al cliente ma la espone separatamente con la dicitura “scissione dei pagamenti”. Il cliente, a sua volta, versa l’importo dell’IVA direttamente all’Erario anziché al fornitore, mentre il corrispettivo per i beni o servizi viene pagato come di consueto al fornitore.
Ad esempio, supponiamo che un’azienda di manutenzione emetta una fattura di 1.000 euro più IVA al 22% (220 euro) per lavori effettuati a un ente pubblico. Con lo split payment, l’azienda indicherà sulla fattura “Importo imponibile: 1.000 euro – IVA: 220 euro – Scissione dei pagamenti”. L’ente pubblico pagherà 1.000 euro all’azienda di manutenzione e verserà i 220 euro di IVA direttamente all’Erario.
Le Criticità dello Split Payment
Nonostante l’efficacia nel contrastare l’evasione fiscale, lo split payment ha sollevato diverse critiche riguardanti i potenziali problemi di liquidità per le imprese. Poiché l’IVA viene versata direttamente all’Erario, i fornitori si trovano in una costante posizione creditoria e devono chiedere il rimborso dell’IVA all’Amministrazione fiscale.
Questo processo può essere lento e causare difficoltà finanziarie alle aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Inoltre, il meccanismo dello split payment potrebbe potenzialmente violare il principio di neutralità fiscale dell’IVA, poiché il ritardo nei rimborsi potrebbe compromettere la neutralità del sistema.
Un altro aspetto critico riguarda il potenziale aumento dei costi amministrativi e gestionali per le imprese, che devono adattare i propri sistemi contabili e di fatturazione al nuovo regime.
Potenziali Soluzioni e Miglioramenti
Per affrontare le criticità legate allo split payment, sono state proposte diverse soluzioni. Una di queste prevede l’introduzione di un meccanismo simile al “plafond” utilizzato dagli esportatori abituali. In questo modo, le imprese soggette allo split payment potrebbero acquistare beni e servizi senza dover corrispondere l’IVA ai propri fornitori, fino a un determinato ammontare.
Questo sistema ridurrebbe i problemi di liquidità e semplificherebbe la gestione dell’IVA per le aziende. Tuttavia, come per i plafond degli esportatori abituali, potrebbe aumentare il rischio di frodi e comportamenti illeciti, richiedendo un attento monitoraggio e controlli più stringenti.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di implementare un sistema di rimborsi più rapido ed efficiente, garantendo tempi certi e brevi per il recupero del credito IVA da parte delle imprese. Ciò consentirebbe di rispettare il principio di neutralità fiscale e ridurre l’impatto negativo sulla liquidità delle aziende.
Inoltre, potrebbe essere utile prevedere una fase di transizione graduale nell’applicazione dello split payment, al fine di consentire alle imprese di adattare i propri processi e sistemi in modo più agevole.
Conclusione
Lo split payment IVA rappresenta un importante strumento di contrasto all’evasione fiscale, complementare ad altre misure come la fatturazione elettronica. Nonostante le critiche riguardanti i problemi di liquidità per le imprese e il potenziale aumento dei costi amministrativi, questa misura si è dimostrata efficace nel garantire il versamento dell’IVA all’Erario.
Domande e Risposte
D: Cos’è lo split payment IVA e come funziona?
R: Lo split payment IVA è un regime speciale dell’IVA in cui, quando un’impresa emette una fattura a un ente pubblico o a una società controllata dalla PA, non addebita l’IVA al cliente ma la espone separatamente. Il cliente, a sua volta, versa l’importo dell’IVA direttamente all’Erario anziché al fornitore, mentre paga il corrispettivo per i beni o servizi al fornitore.
D: Quali sono i soggetti interessati dallo split payment?
R: Lo split payment si applica alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni, enti pubblici economici, fondazioni partecipate dalla PA, società controllate dai ministeri e dalle regioni, e società quotate nell’indice FTSE MIB.
D: Quali sono le critiche mosse allo split payment?
R: Le principali critiche riguardano i potenziali problemi di liquidità per le imprese, poiché devono chiedere il rimborso dell’IVA all’Erario e questo processo può essere lento, causando difficoltà finanziarie. Inoltre, si teme una violazione del principio di neutralità fiscale dell’IVA e un aumento dei costi amministrativi e gestionali per le aziende.
D: Quali sono le potenziali soluzioni per migliorare lo split payment?
R: Alcune soluzioni proposte includono l’introduzione di un meccanismo simile al “plafond” utilizzato dagli esportatori abituali, l’implementazione di un sistema di rimborsi più rapido ed efficiente, e una fase di transizione graduale nell’applicazione della misura per consentire alle imprese di adattare i propri processi.
D: Qual è l’obiettivo principale dello split payment?
R: L’obiettivo principale dello split payment è quello di contrastare l’evasione dell’IVA, garantendo che l’imposta venga effettivamente versata allo Stato, evitando comportamenti evasivi da parte dei fornitori.
D: Come si integra lo split payment con altre misure di contrasto all’evasione fiscale?
R: Lo split payment IVA si integra e complementa altre misure adottate dall’Italia per contrastare l’evasione fiscale, come l’obbligo di fatturazione elettronica. La fatturazione elettronica, infatti, rende più tracciabili le operazioni e riduce il rischio di omissioni o irregolarità nelle dichiarazioni fiscali. Combinato con lo split payment, che garantisce il corretto versamento dell’IVA all’Erario, questo sistema crea un quadro normativo più stringente per arginare l’evasione fiscale.
D: Quali sono le conseguenze per le imprese che non rispettano il regime dello split payment?
R: Il mancato rispetto delle norme relative allo split payment IVA può comportare sanzioni amministrative e, in casi più gravi, anche sanzioni penali per le imprese coinvolte. Ad esempio, l’omessa indicazione della dicitura “scissione dei pagamenti” sulla fattura o il mancato versamento dell’IVA all’Erario da parte del cliente possono essere puniti con sanzioni pecuniarie. Inoltre, in caso di violazioni ripetute o di importo rilevante, potrebbero configurarsi reati fiscali come l’omessa dichiarazione o l’occultamento di redditi.
D: Quali sono le implicazioni contabili e amministrative dello split payment per le imprese?
R: Lo split payment comporta alcune implicazioni contabili e amministrative per le imprese coinvolte. Dal punto di vista contabile, i fornitori devono gestire correttamente la separazione dell’IVA dal corrispettivo sulla fattura e tenere traccia dei crediti IVA da richiedere a rimborso. Inoltre, devono adeguare i propri sistemi di fatturazione e contabilità per gestire correttamente il nuovo regime. Dal punto di vista amministrativo, le imprese devono seguire attentamente le procedure per richiedere il rimborso dell’IVA all’Erario e monitorare i tempi di evasione delle richieste di rimborso.
D: Quali sono le prospettive future dello split payment IVA in Italia?
R: Nonostante le critiche e le possibili aree di miglioramento, lo split payment IVA sembra destinato a rimanere uno strumento chiave nella lotta all’evasione fiscale in Italia. Tuttavia, è probabile che il regime venga ulteriormente affinato e migliorato per affrontare le criticità emerse, come i problemi di liquidità per le imprese e i potenziali costi amministrativi aggiuntivi. Inoltre, l’evoluzione di altre misure complementari, come la fatturazione elettronica, potrebbe portare a ulteriori sinergie e miglioramenti del sistema complessivo di contrasto all’evasione fiscale.