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Stop al Bonus Investimenti per i Beni Immateriali 4.0: Tutto quello che c’è da sapere

8 Gennaio, 2025

Il 31 dicembre 2024 si è chiuso definitivamente il capitolo del bonus investimenti per i beni immateriali 4.0, una misura che negli ultimi anni ha rappresentato un pilastro per la digitalizzazione delle imprese italiane. La Legge di Bilancio 2025 non solo abroga questa agevolazione, ma introduce significative modifiche al Piano Transizione 4.0, con ripercussioni importanti per le imprese che pianificano investimenti tecnologici. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono le opportunità residue.

La fine del credito d’imposta per i beni immateriali 4.0

L’agevolazione fiscale prevista per gli investimenti in beni immateriali 4.0, come software e applicazioni avanzate, viene ufficialmente abrogata a partire dal 1° gennaio 2025. Fino al 31 dicembre 2024, le imprese potevano ancora beneficiare di un credito d’imposta pari al 15% della spesa sostenuta, con un limite massimo di 1 milione di euro. Tuttavia, da quest’anno non sarà più possibile accedere a questa misura, nemmeno nella forma ridotta del 10% inizialmente prevista per il 2025.

L’unica eccezione riguarda gli investimenti “prenotati” entro la fine del 2024. Per questi casi, è previsto il cosiddetto termine “lungo”, che consente di completare l’investimento entro il 30 giugno 2025, a condizione che:

  • L’ordine sia stato accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2024;
  • Sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo totale.

Questa clausola di salvaguardia offre una finestra temporale limitata per le imprese che hanno già pianificato i propri investimenti.

Nuovo regime per i beni materiali e limiti di spesa

Per quanto riguarda i beni materiali tecnologicamente avanzati, il credito d’imposta rimane in vigore nel 2025, ma con alcune novità rilevanti:

  • Viene introdotto un tetto complessivo di spesa pari a 2,2 miliardi di euro;
  • L’accesso al beneficio sarà regolato da una nuova procedura telematica da inviare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Le domande saranno accolte in base all’ordine cronologico di presentazione, aumentando il rischio che molte imprese rimangano escluse una volta esaurite le risorse disponibili.

Questo nuovo sistema rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato, quando non esistevano limiti complessivi di spesa per il credito d’imposta sui beni materiali 4.0.

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