La sentenza della Cassazione n. 23402/2024 ha fornito importanti chiarimenti riguardo alla configurazione del reato di truffa aggravata in relazione ai crediti d’imposta generati nell’ambito del Superbonus. In particolare, ha stabilito che tale reato può essere contestato solo quando i crediti fiscali fittizi, ottenuti mediante false attestazioni, sono stati effettivamente riscossi o compensati, causando un danno concreto alle casse dello Stato. Prima di approfondire questo aspetto cruciale, è fondamentale comprendere i concetti di base.
Cos’è la Truffa Aggravata?
La truffa aggravata, disciplinata dall’articolo 640-bis del Codice Penale, è una fattispecie di reato che si configura quando una persona, attraverso artifici o raggiri, induce taluno in errore, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto, con danno dello Stato o di un altro ente pubblico. In sostanza, si tratta di una truffa che comporta un pregiudizio patrimoniale per le casse pubbliche.
Differenza tra Truffa Semplice e Truffa Aggravata
La truffa semplice, prevista dall’articolo 640 del Codice Penale, si configura quando una persona, con artifizi o raggiri, induce altri in errore, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. La differenza fondamentale rispetto alla truffa aggravata risiede nel fatto che, in quest’ultimo caso, il danno è rivolto direttamente nei confronti dello Stato o di un ente pubblico.
Perché è Rilevante il Momento del Danno?
La Corte di Cassazione ha chiarito che, per la configurazione del reato di truffa aggravata, non è sufficiente l’assunzione di un debito da parte dello Stato o dell’ente pubblico. È necessario che si verifichi l’effettiva perdita del bene oggetto dell’obbligazione, ovvero il danno concreto alle casse pubbliche. Questo perché la truffa è un reato istantaneo e di danno, che si perfeziona nel momento in cui, a seguito della condotta ingannevole dell’autore, si realizza l’effettiva diminuzione patrimoniale della parte offesa.
Applicazione al Superbonus
Nel caso specifico del Superbonus, la Cassazione chiarisce che il reato di truffa aggravata si configura solo quando i crediti fiscali fittizi, generati mediante false attestazioni, sono stati materialmente riscossi o compensati. Solo in quel momento si realizza il danno per lo Stato, poiché si verifica la concreta perdita di denaro, erogato a rimborso di un credito inesistente o non incassato per effetto di compensazione con un credito fittizio.
Prima del verificarsi del danno per lo Stato, può sussistere solo il tentativo del reato di truffa aggravata o, eventualmente, la truffa in danno dei cessionari dei crediti fittizi.
Esempi Pratici
- Una società presenta false attestazioni per ottenere crediti fiscali nel Superbonus. Questa condotta, di per sé, non configura ancora la truffa aggravata.
- La società cede a terzi i crediti fittizi, ricevendo un corrispettivo. In questo caso, potrebbe configurarsi una truffa in danno dei cessionari, ma non ancora la truffa aggravata verso lo Stato.
- I cessionari dei crediti fittizi li utilizzano in compensazione o li riscuotono. Solo in questo momento si realizza il danno per lo Stato e si perfeziona il reato di truffa aggravata.
Conseguenze della Truffa Aggravata
Le conseguenze della truffa aggravata possono essere particolarmente gravi. Innanzitutto, si tratta di un reato punibile con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 51 euro a 1.032 euro. Inoltre, il giudice può disporre la confisca dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo del reato, ovvero la confisca per equivalente nel caso in cui non sia possibile procedere alla confisca diretta dei beni.
Conclusione:
La sentenza della Cassazione n. 23402/2024 ha chiarito un aspetto fondamentale della configurazione del reato di truffa aggravata in relazione al Superbonus. Tale reato si perfeziona solo quando i crediti fiscali fittizi sono stati effettivamente riscossi o compensati, causando un danno concreto alle casse dello Stato. Prima di tale momento, può sussistere solo il tentativo del reato o, eventualmente, la truffa in danno dei cessionari dei crediti. Questa precisazione è cruciale per comprendere correttamente i presupposti per la configurazione di tale reato nel contesto del Superbonus e valutare adeguatamente le conseguenze, che possono essere particolarmente gravi.
Domande frequenti e Risposte
D: Qual è la differenza tra truffa semplice e truffa aggravata?
R: La differenza fondamentale tra truffa semplice e truffa aggravata risiede nel fatto che, nella truffa aggravata, il danno è rivolto direttamente nei confronti dello Stato o di un ente pubblico, mentre nella truffa semplice il danno riguarda soggetti privati.
D: Quando si configura il reato di truffa aggravata nel caso del Superbonus?
R: Nel caso del Superbonus, il reato di truffa aggravata si configura solo quando i crediti fiscali fittizi, generati mediante false attestazioni, sono stati materialmente riscossi o compensati, causando così un danno concreto alle casse dello Stato.
D: Cosa succede prima del verificarsi del danno per lo Stato nel contesto del Superbonus?
R: Prima del verificarsi del danno per lo Stato, può sussistere solo il tentativo del reato di truffa aggravata o, eventualmente, la truffa in danno dei cessionari dei crediti fittizi, ma non ancora la truffa aggravata verso lo Stato.
D: Quali sono le conseguenze della truffa aggravata?
R: Le conseguenze della truffa aggravata possono essere particolarmente gravi. Innanzitutto, si tratta di un reato punibile con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 51 euro a 1.032 euro. Inoltre, il giudice può disporre la confisca dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo del reato, ovvero la confisca per equivalente nel caso in cui non sia possibile procedere alla confisca diretta dei beni.
D: Puoi fare un esempio pratico di quando si configura la truffa aggravata nel Superbonus?
R: Certo. Immaginiamo che una società presenti false attestazioni per ottenere crediti fiscali nel Superbonus. Questa condotta, di per sé, non configura ancora la truffa aggravata. Se la società cede a terzi i crediti fittizi, ricevendo un corrispettivo, potrebbe configurarsi una truffa in danno dei cessionari, ma non ancora la truffa aggravata verso lo Stato. Solo quando i cessionari dei crediti fittizi li utilizzano in compensazione o li riscuotono, si realizza il danno per lo Stato e si perfeziona il reato di truffa aggravata.