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Transizione 5.0: Le Novità del Decreto Attuativo per l’Innovazione e l’Efficienza Energetica delle Imprese Italiane

7 Luglio, 2024

l piano Transizione 5.0, un’iniziativa da 6,3 miliardi di euro finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sta per diventare realtà. Questo ambizioso progetto mira a incentivare le imprese italiane a investire in tecnologie all’avanguardia e soluzioni per il risparmio energetico. Recentemente, il decreto attuativo ha ricevuto l’approvazione dei Ministeri competenti, segnando un passo importante verso la sua implementazione. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le novità introdotte dal decreto modificato, le implicazioni per le imprese e il percorso che ci attende prima della piena operatività del piano.

Il Piano Transizione 5.0: Panoramica e Obiettivi

Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione del precedente piano Industria 4.0, ampliandone la portata per includere non solo l’innovazione digitale, ma anche l’efficienza energetica. L’obiettivo principale è sostenere le imprese italiane nel loro percorso di modernizzazione e riduzione dell’impatto ambientale.

Il cuore del piano è un sistema di crediti d’imposta che le aziende possono ottenere investendo in:

  • Tecnologie innovative (beni materiali e immateriali 4.0)
  • Soluzioni per il risparmio energetico
  • Impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

Il piano si applica agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.

Novità Principali del Decreto Attuativo

Di seguito riportiamo le principali novità introdotte con la modifica del decreto attuativo.

1. Modifiche alla Disciplina DNSH

Il principio “Do No Significant Harm” (DNSH), ovvero “non arrecare un danno significativo” all’ambiente, è stato rivisto dopo un confronto con la Commissione Europea. Le modifiche principali riguardano:

  • Attività ETS: Per le attività che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS), sono previste due eccezioni:
    • Sono consentiti investimenti che non impattano direttamente sui consumi energetici relativi a flussi di fonte inclusi nel piano di monitoraggio della CO2.
    • Sono ammesse attività che rientrano nel piano di monitoraggio, a condizione che le emissioni dirette di gas serra previste al completamento del progetto siano inferiori a quelle dell’esercizio precedente.
  • Limite per impianti ad alta intensità emissiva: Restano non ammissibili gli investimenti in impianti con intensità emissiva superiore all’80° percentile.
  • Rifiuti speciali: Sono ammessi progetti che non comportano un incremento dei rifiuti speciali pericolosi per unità di prodotto o che riguardano siti industriali che non producono più del 50% in peso di rifiuti speciali pericolosi destinati allo smaltimento.

2. Novità sulle Fonti Rinnovabili

  • Inclusione dell’energia termica per autoconsumo: Gli impianti per la produzione di energia termica, utilizzata esclusivamente come calore di processo e non cedibile a terzi, sono stati inclusi tra le fonti rinnovabili ammissibili.
  • Eliminazione dell’obbligo di allacciamento alla rete: Non è più necessario provvedere all’allacciamento alla rete elettrica entro un anno. È sufficiente mettere in funzione gli impianti entro lo stesso termine.
  • Aumento dei parametri di costo: Sono stati incrementati i limiti di spesa ammissibile per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico (aumento di circa il 15%).

3. Ampliamento dei Soggetti Certificatori

L’elenco dei professionisti autorizzati a rilasciare le certificazioni necessarie per accedere agli incentivi è stato ampliato. Ora include:

  • Esperti in Gestione dell’Energia (EGE)
  • Energy Service Company (ESCo)
  • Ingegneri iscritti nella sezione A dell’albo professionale con “comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi”

4. Modifiche alle Comunicazioni Periodiche

  • Eliminata la seconda comunicazione periodica che permetteva di includere investimenti completati nei primi mesi del 2025.
  • Resta l’obbligo di comunicare, entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione dell’importo del credito d’imposta prenotato, l’effettuazione degli ordini con il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.

Implicazioni per le Imprese

  • Maggiore accessibilità: L’ampliamento delle eccezioni al principio DNSH e l’inclusione dell’energia termica per autoconsumo rendono il piano più accessibile a un numero maggiore di imprese.
  • Flessibilità negli investimenti: L’eliminazione dell’obbligo di allacciamento alla rete entro un anno offre maggiore flessibilità alle imprese nella realizzazione dei progetti.
  • Semplificazione delle certificazioni: L’ampliamento dei soggetti certificatori dovrebbe rendere più agevole e rapido il processo di certificazione.
  • Necessità di pianificazione accurata: La modifica alle comunicazioni periodiche richiede una pianificazione più precisa degli investimenti entro il 2024.

Prossimi Passi e Tempistiche

  1. Esame della Corte dei Conti: Il decreto è attualmente al vaglio della Corte dei Conti per l’approvazione finale.
  2. Pubblicazione ufficiale: Dopo l’approvazione, il decreto sarà pubblicato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), con un avviso nella Gazzetta Ufficiale.
  3. Circolare applicativa: È prevista l’emissione di una circolare applicativa che fornirà ulteriori dettagli e chiarimenti sull’implementazione del piano.

L’obiettivo del governo è rendere il piano pienamente operativo entro luglio 2024.

Conclusioni

Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane di modernizzarsi e diventare più sostenibili. Le modifiche apportate al decreto attuativo dimostrano la volontà di rendere il piano più inclusivo ed efficace. Tuttavia, il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità delle imprese di comprenderne il valore e sfruttarne appieno le potenzialità. Le aziende dovrebbero iniziare a familiarizzarsi con i dettagli del piano e considerare come integrarlo nelle loro strategie di crescita e sostenibilità a lungo termine.

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