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Trasformazione da snc a ditta individuale: obblighi fiscali e dichiarativi

6 Febbraio, 2025

La trasformazione di una società in nome collettivo (s.n.c.) in una ditta individuale è un evento che comporta una serie di adempimenti fiscali e contabili specifici. Questa guida si propone di spiegare nel dettaglio i principali obblighi dichiarativi e amministrativi connessi a questa operazione.  L’obiettivo è fornire uno strumento utile sia ai professionisti del settore sia a chi si avvicina per la prima volta a questi temi. Vedremo cosa comporta la perdita della pluralità dei soci, come gestire le dichiarazioni fiscali e quali comunicazioni effettuare presso gli enti competenti. Per semplificare la comprensione, introdurremo esempi pratici che potranno chiarire i punti più complessi.

Cosa succede quando una s.n.c. perde la pluralità dei soci

Il passaggio da una società in nome collettivo (s.n.c.) a una ditta individuale si verifica generalmente quando uno dei soci esce dalla società, lasciando un unico titolare. Questa situazione, regolata dall’articolo 2272 del Codice Civile, determina lo scioglimento della s.n.c., ma non implica la cessazione dell’attività economica, che continua sotto una nuova forma giuridica: quella della ditta individuale.

Tuttavia, questo passaggio comporta obblighi fiscali specifici, che richiedono attenzione per garantire la corretta conclusione della gestione contabile della s.n.c. e l’avvio della nuova attività. Tra questi, troviamo la necessità di presentare dichiarazioni fiscali separate per le due entità (la s.n.c. e la ditta individuale), oltre a comunicazioni obbligatorie agli enti competenti.

Dichiarazione dei redditi della s.n.c.: come e quando presentarla

Il primo adempimento fondamentale riguarda la dichiarazione dei redditi della s.n.c. Per il periodo che va dal 1° gennaio fino alla data di cessazione della pluralità dei soci (nel nostro esempio: 25 luglio 2024), è necessario presentare il Modello Redditi SP 2025, rispettando i termini di legge.

Questa dichiarazione deve includere tutte le operazioni effettuate dalla società fino al momento della trasformazione. È importante notare che, anche se la società non esiste più come s.n.c. al momento della dichiarazione, resta obbligata a chiudere la propria contabilità e a dichiarare i redditi prodotti fino a quel momento.

Esempio pratico: Supponiamo che la s.n.c. abbia incassato proventi per 100.000 euro e sostenuto costi per 40.000 euro fino al 25 luglio 2025. In questo caso, il reddito imponibile da dichiarare sarà di 60.000 euro.

Dichiarazione IRAP: attenzione ai periodi di riferimento

Anche la dichiarazione IRAP segue una logica simile a quella dei redditi. Per la s.n.c., l’obbligo è di presentare la Dichiarazione IRAP 2025, coprendo il periodo fino al 25 luglio 2024. L’IRAP, infatti, riguarda l’attività produttiva e deve essere calcolata sulla base del valore della produzione netta generata nel periodo di riferimento.

Dichiarazione IVA: una gestione particolare

La dichiarazione IVA si distingue dagli altri adempimenti perché deve coprire l’intero anno fiscale 2025, anche se l’attività della s.n.c. cessa prima della fine dell’anno. Questo significa che, nel Modello IVA 2025, bisognerà includere tutte le operazioni effettuate dalla s.n.c. fino al 25 luglio 2024.

Il reddito del socio superstite: come gestirlo

Il socio superstite, cioè colui che resta proprietario dell’attività trasformata in ditta individuale, dovrà dichiarare i redditi derivanti sia dalla partecipazione nella s.n.c. sia dalla nuova attività.

Nel Modello Redditi PF, il reddito della s.n.c. sarà indicato nel quadro RH (per il periodo 1° gennaio – 25 luglio 2024), mentre il reddito d’impresa prodotto come ditta individuale andrà nel quadro RF o RG (dal 26 luglio al 31 dicembre 2024).

Obblighi di comunicazione e apertura della partita IVA

Entro 30 giorni dalla cessazione della s.n.c., è obbligatorio comunicare all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio sia la chiusura della società sia l’inizio dell’attività come ditta individuale. Per aprire la nuova partita IVA, sarà necessario presentare il modello AA9, indicando il codice attività corrispondente alla nuova forma giuridica.

Gestione dei beni trasferiti: la neutralità fiscale

Un aspetto cruciale riguarda i beni che passano dalla s.n.c. alla ditta individuale. Per garantire la neutralità fiscale, i valori contabili e fiscali dei beni trasferiti devono rimanere invariati. Questo significa che i beni dovranno essere iscritti nella contabilità della ditta individuale agli stessi valori che avevano nella s.n.c., senza generare plusvalenze o minusvalenze.

Esempio pratico: Se un macchinario era iscritto nel bilancio della s.n.c. con un valore residuo di 10.000 euro, lo stesso valore dovrà essere riportato nella contabilità della ditta individuale.

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