Il recente decreto firmato dalla Presidente del Consiglio dei Ministri rivoluziona le regole dell’ISEE, rendendo finalmente operativa la misura che consente di escludere fino a 50.000 euro di titoli di Stato e di altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato. Questa innovazione, che trova fondamento nell’art. 1 comma 183 della L. 213/2023, modifica in modo rilevante il DPCM 159/2013, con l’obiettivo di stimolare il risparmio ed agevolare le famiglie italiane. L’intervento non si limita soltanto all’esclusione dei titoli di Stato, ma accoglie anche diversi aggiornamenti normativi inerenti la determinazione del patrimonio mobiliare e la tutela delle persone con disabilità.
Origine dell’esclusione dei titoli di stato
Il provvedimento affonda le radici nell’intento di favorire la sottoscrizione di strumenti pubblici di investimento, sostenendo nel contempo le famiglie. L’art. 1 comma 183 della L. 213/2023 prevedeva che entro un certo limite, fissato in 50.000 euro, alcuni strumenti finanziari emessi con la garanzia dello Stato non avrebbero più inciso sul calcolo dell’ISEE.
Tuttavia, la concreta operatività di tale previsione era subordinata a un intervento normativo di adeguamento del DPCM 159/2013, cioè il regolamento che disciplina l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Con la firma del nuovo decreto da parte della Presidente del Consiglio, e la successiva trasmissione alla Corte dei Conti per la registrazione, si avvicina la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale così da rendere effettiva la novità dal 2025.
Cosa comporta la modifica
L’elemento più rilevante riguarda la possibilità di non computare nel patrimonio mobiliare i BOT, BTP, CTS e qualunque altra forma di risparmio soggetta a rimborso garantito dallo Stato, purché il valore complessivo di tali strumenti non superi i 50.000 euro.
Questa innovazione avrà un impatto concreto sulla determinazione dell’ISEE, dato che l’esclusione di tali importi potrebbe rendere più vantaggioso l’accesso a determinate prestazioni sociali. Fino a oggi, infatti, nelle DSU (Dichiarazioni Sostitutive Uniche) relative ai redditi e patrimoni del periodo antecedente, i titoli di Stato e i prodotti di risparmio postale erano normalmente inclusi nel calcolo.
Esempio pratico di applicazione
Per rendere più chiaro l’effetto della nuova norma, si può immaginare una famiglia che possegga BTP per un valore totale di 30.000 euro. In precedenza, l’intero ammontare era considerato ai fini dell’ISEE, aumentando di conseguenza l’indicatore e, in taluni casi, rendendo più difficile ottenere agevolazioni o sconti.
Con l’entrata in vigore del nuovo criterio, quei 30.000 euro rientreranno nella soglia di esenzione di 50.000 euro e non contribuiranno all’ammontare del patrimonio mobiliare. In questo modo, il valore ISEE risulterà meno elevato e la famiglia potrebbe accedere a più benefici sociali.
Recepimento di ulteriori novità normative
Oltre a rendere concreta l’esclusione dei titoli di Stato, il decreto incorpora anche diverse disposizioni che si sono succedute nel corso degli anni e che hanno modificato il DPCM 159/2013.
Una tra le più significative è contenuta nell’art. 2-sexies del DL 42/2016, secondo cui i trattamenti di sostegno, di natura sia assistenziale sia previdenziale, erogati per ragioni di disabilità o di non autosufficienza, non devono rientrare nel reddito di ciascun componente del nucleo. Nel medesimo contesto, si è stabilita una maggiorazione di 0,5 nel coefficiente della scala di equivalenza per ogni soggetto con disabilità media, grave o non autosufficienza.
Effetti per le dichiarazioni ISEE già in corso
Le attestazioni ISEE già emesse rimangono valide fino alla loro consueta scadenza. Non vi è dunque un obbligo di rinnovare immediatamente la DSU, ma chi ritiene di trarre vantaggio dalle nuove regole,
in particolare dall’esclusione fino a 50.000 euro per i titoli di Stato, potrà presentare una nuova DSU per rideterminare il proprio indicatore. Questa possibilità dà la libertà di aggiornare tempestivamente la situazione patrimoniale e beneficiare delle potenziali riduzioni dell’ISEE. È comunque auspicabile attendere la pubblicazione ufficiale del decreto in Gazzetta Ufficiale, in modo da essere certi dei termini di effettiva operatività.
Prospettive e considerazioni
In un contesto di crescente attenzione per le politiche familiari, la revisione dell’ISEE in direzione di una maggiore inclusività è un segnale di sostegno alle famiglie che desiderano investire in strumenti statali.
È altresì importante considerare che l’INPS, con il proprio messaggio n. 165 del 12 gennaio 2024, aveva già chiarito come l’esclusione di tali prodotti finanziari non fosse immediata senza l’adeguamento del DPCM 159/2013. Ora che il nuovo provvedimento sta per diventare operativo, i nuclei familiari potranno pianificare meglio la propria situazione patrimoniale, soprattutto se detengono BOT, BTP o altre forme di risparmio postale o bancario coperte dalla garanzia dello Stato.
Schema di sintesi
In pillole… | |
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Oggetto della Riforma | Modifica DPCM 159/2013 sull’ISEE, con esclusione fino a 50.000 euro di titoli di Stato dal calcolo del patrimonio mobiliare |
Base Normativa | Art. 1 comma 183 della L. 213/2023 |
Principale Innovazione | Esclusione di BOT, BTP, CTS e altri strumenti finanziari garantiti dallo Stato dal computo ISEE |
Impatto Pratico | Possibile riduzione del valore ISEE e maggiore accessibilità a prestazioni sociali |
Esempio Applicativo | Famiglia con BTP da 30.000 euro non li vedrà più conteggiati nel patrimonio mobiliare |
Disposizioni Aggiuntive | Tutela dei trattamenti per disabilità e maggiorazione coefficiente scala di equivalenza |
Applicazione | Decorrenza prevista dal 2025, dopo pubblicazione in Gazzetta Ufficiale |
Comportamento Consigliato | Possibilità di presentare nuova DSU per rideterminare l’indicatore ISEE |