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ZES Unica: Credito d’imposta ridotto al 17,6668% del richiesto

22 Luglio, 2024

Con il provvedimento n. 305765/2024 del 22 luglio 2024, l’Agenzia delle Entrate  ha definito la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per gli investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, di cui all’articolo 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162. La percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile è stata fissata al 17,6668% del credito richiesto, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa richiedente.

Analisi della riduzione percentuale

Il decreto-legge 124/2023, all’articolo 16, aveva inizialmente previsto aliquote differenziate in base alle dimensioni aziendali che può arrivare fino a:

  • 70% per le piccole imprese
  • 60% per le medie imprese
  • 50% per le grandi imprese

Tuttavia, il provvedimento del 22 luglio 2024 ha stabilito una percentuale unica del 17,6668% applicabile al credito d’imposta richiesto, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa.

Questa percentuale è il risultato di un preciso calcolo matematico: il rapporto tra le risorse disponibili (1.670 milioni di euro) e l’ammontare totale delle richieste pervenute (9.452.741.120 euro).

Impatto finanziario della riduzione

Per comprendere appieno l’impatto di questa riduzione, è utile esaminare alcuni esempi concreti di investimenti realizzati in Campania:

  1. Piccola impresa:
    • Investimento previsto: 1.000.000 €
    • Credito d’imposta atteso (60%): 600.000 €
    • Credito effettivamente fruibile :106.000,80 € (10,60%)
  2. Media impresa:
    • Investimento previsto: 3.000.000 €
    • Credito d’imposta atteso (50%): 1.500.000 €
    • Credito effettivamente fruibile: 265.002,00 € (8,83%)
  3. Grande impresa:
    • Investimento previsto: 10.000.000 €
    • Credito d’imposta atteso (40%): 4.000.000 €
    • Credito effettivamente fruibile: 706.672 € (7,07%)

Possibili ulteriori rideterminazioni al rialzo

È prevista una potenziale revisione del credito d’imposta ZES Unica. Nel periodo dal 3 febbraio al 14 marzo 2025, i beneficiari dovranno notificare all’Agenzia delle Entrate eventuali scostamenti tra gli investimenti effettivamente realizzati e quelli originariamente pianificati, sui quali si basava il calcolo iniziale del credito. Qualora gli investimenti attuati risultassero inferiori alle previsioni, l’importo del credito sarà proporzionalmente diminuito. D’altra parte, se emergessero fondi non utilizzati a causa di investimenti non realizzati o realizzati in misura minore, questi potrebbero essere ridistribuiti tra i beneficiari che hanno pienamente attuato o superato i loro piani di investimento iniziali. Questo meccanismo mira a ottimizzare l’allocazione delle risorse disponibili per il credito d’imposta ZES Unica.

Procedure per l’utilizzo del credito

Contestualmente l’Agenzia delle Entrate ha emanato anche la Risoluzione N. 39/E che fornisce importanti chiarimenti operativi sul credito d’imposta per gli investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno.

In merito alle procedure pratiche per l’utilizzo del credito, la risoluzione specifica che:

  • Codice tributo: L’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo “7034” denominato “credito d’imposta investimenti ZES Unica – articolo 16, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124”.
  • Compilazione del modello F24:
    • Sezione: “Erario”
    • Colonna: “importi a credito compensati”
    • Campo “anno di riferimento”: indicare l’anno di sostenimento dei costi nel formato “AAAA”
  • Presentazione: Il modello F24 deve essere presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
  • Verifica dell’importo massimo: L’Agenzia delle Entrate effettuerà un controllo automatico per assicurare che l’importo compensato non superi il massimo fruibile.
  • Visualizzazione del credito: Ciascun beneficiario può verificare l’ammontare del credito fruibile accedendo al proprio cassetto fiscale nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Conclusione

Nonostante la riduzione, il credito d’imposta al 17,6668% rimane un’opportunità significativa per le imprese che intendono investire nel Mezzogiorno ma non come le imprese si sarebbero aspettate. C’è da aspettarsi che molte di queste alla luce del recente scarso appeal della misura possano rinunciare a tutto o parte del proprio progetto di investimento liberando cosi risorse da ripartire tra tutti i beneficiari.

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